Ristorante Vecchia Marina dove il pesce viene prima raccontato e poi fatto mangiare alla grande

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Ristorante Vecchia Marina 
Lungomare Trento, 37
Roseto degli Abruzzi (Te)

Sono in partenza verso Urbino, in compagnia di parte della mia famiglia,per andare a festeggiare un evento molto importante, passando però per Roseto degli Abruzzi. E’ vero, dal mio paesello ad Urbino, Roseto degli Abruzzi non è proprio di passaggio, ma una visita al ristorante “Vecchia Marina” merita anche qualche chilometro in più. Sono stato una mattinata a sperare che un tavolo per noi ci fosse ed a convincermi che sicuramente, Giovanni e Gennaro, proprietari del locale, lo avrebbero trovato. Alle 13:00 la conferma, e allora la speranza si trasforma in certezza e i miei pensieri si spostano al mare, al gran pescato che ero sicuro di trovare.

Eccoci arrivati, con tanta frenesia di poter finalmente assaggiare i grandi piatti di pesce preparati secondo tradizione ma anche con un pizzico di innovazione. Ci accoglie Giovanni, e scambiando due chiacchiere con lui, non fa altro che confermare tutti i pensieri positivi che ho avuto durante il viaggio. Il mare per loro non riserva alcun segreto, lo conoscono più delle loro tasche, dal Tirreno all’Adriatico, navigando lo Ionio, da Venezia a Genova, passando per Lampedusa…e tutto ciò si ritrova, in maniera impeccabile, nei piatti che sto per descrivervi.

Ci accomodiamo fuori, c’è un bel giardino curato e con tavoli apparecchiati. L’odore di iodio si sente dal leggero venticello che tira, ma vi assicuro che anche dalla cucina arrivano sentori di mare che risvegliano l’olfatto.
Per iniziare, in accompagnamento ai due benvenuti, uno spumante che apprezzo da sempre: Enrico Gatti – Franciacorta Nature anche in questa occasione mi conferma tutta la sua buonissima bevibiltà, così come l’olio che ci viene servito dell’Azienda Agricola Valentini…un nome, una garanzia!
La carta dei vini non è niente male, ne trovo tanti che piacciono a me, siamo in Abruzzo e si bevono vini locali, peccato però non trovare le annate dei vini, unica carenza della carta.

Arriva la selezione di crudi. Il mare in sei bocconi!  A sorpresa la pannocchia, servita su un pane buonissimo, è davvero notevole; i gamberi di gran livello e quella seppiolina al centro dal sapore fantastico, un intrigo per le papille gustative. Piatti così, ti fanno venir voglia di chiedere il bis!

Prima serie di scampi, questi cotti al vapore. Sarà che a me gli scampi piacciono tanto, ma questi sonofenomenali.

Un polpo cotto come Dio comanda, da mangiare con il cucchiaio per assaporarlo di più.

Seconda serie di scampi….all’arrabbiata! Davanti agli scampi che adoro e ad una cottura così perfetta, l’unico ad essere arrabbiato sono io quando li vedo finiti nel piatto. Un piacere ed una goduria indescrivibile! E’ una delizia succhiarli e poi con il pane andare a trovare il loro bianco in un sugo pazzesco. La prossima volta faccio preparare due spaghetti per condirli in quell’olio. Applausi per voi, per la ricerca e il grande livello di cottura.

Lo spumante è finito, bisogna scegliere almeno altri due vini, siamo in Abruzzo, qui i vini non mancano, ecco il bianco: Ausonia – Pecorino 2015, quanto sono cresciuti i vini di Simone Bonelli e di sua moglie, mi da piacere appurarlo anche in questa occasione; il rosato: Cirelli – Cerasuolo d’Abruzzo 2016, uno dei miei rosati preferiti da sempre, di Cirelli poi mi piace tutto per questo è stata la mia azienda dell’anno per il Centro Italia nel 2014 (https://www.ilgourmeterrante.it/sito/azienda-dellanno-2014-francesco-cirelli-ad-atri-te/).

Ecco che arriva un piatto che non può mancare e che mi da sempre gioia, come oggi: le cozze!
A seguire, olive ripiene di gambero. Adesso io dico: “non potete infierire nel mio piacere così”. Questa frittura è di una succosità incredibile, chiaramente data dal pesce, e quindi “goduriosa”. Per fargli onore, ne mangio una decina…Piatto da oscar della cucina!

Alici alla brace e totani. Di alici così ne ho sentiti di meglio, ma i totani sono buonissimi. Li provo anche l’ottimo olio di Valentini, ma meglio senza… il sapore del mare trionfa su tutto il resto.

Vongole e sogliole. Un piatto sontuoso. Come sempre, il sugo rimasto in padella, sarebbe stato ottimo per un po’ di pasta!

Spaghetti Verrigni, trafilati in oro,con le pannocchie. Ghiotti, “ignoranti” e cotti alla grande!

E per non farsi mancare nulla, frittura di totani e calamari. Leggera e croccante. La freschezza del pesce vince su tutto.

In attesa del dolce, un piccolo assaggio di pasticceria secca. Dolcetti davvero buoni.

Anche se non ci entra più nulla nel nostro stomaco… ma siamo ghiotti e quindi nocciola e altro per un ottimo dolce.

Per concludere la gran bella serata un Gin Tonic, di quelli che piacciono a me.

Quando la compagnia è buona, il tempo scorre velocemente, tra una chiacchiera ed un brindisi, chiaramente a bere vini abruzzesi, Gennaro è appassionato di Cerasuolo, uno lo sceglie lui: Faraone – Cerasuolo D’Abruzzo  2017, io lo trovo davvero troppo pesante per questo periodo, bottiglia che con il mangiato di oggi avrebbe bloccato la beva, da risentire comunque. L’altro lo scelgo io: Tiberio – Cerasuolo D’Abruzzo 2016, a un anno di distanza lo trovo davvero migliorato, la bottiglia anche in quest’ora tarda e senza mangiarci nulla finisce con piacere. Si son fatte quasi le 03:00. Questa è una di quelle serate in cui non andrei mai a dormire, ma ricomincerei da capo perché qui la cucina ti fa godere tanto, perché le porzioni sono abbondanti, come trattoria insegna, ma la semplicità e la leggerezza di ogni singolo piatto sono sbalorditive. Una cena da goduria assoluta, da applausi e standing ovation… e i due cuochi chiacchierano, chiacchierano, è bello lasciarli fare, perché la grande cucina si forma anche con il confrontarsi. 

Pasquale Pace
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