Sottimano a Neive (Cn), visita e una grande degustazione

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Az. Agricola Sottimano
Località Cottà
Neive (Cn)
www.sottimano.it

Ultimo giorno in Langhe, eppure già pensavo alla prossima volta che ci avrei messo piede. Incredibile vero?
Avevo riposato bene dopo due giorni senza dormire, l’aria era più fresca degli altri giorni, era una temperatura perfetta per andare a visitare l’azienda Sottimano a Neive. Chiamo il signor Roberto per lasciargli le chiavi e per pagare; lui a questo punto mi chiede di andare a far colazione insieme. Accetto con piacere, si arriva al bar, siamo accolti da una bella ragazza molto solare, ci prepara un ottimo cappuccino, ringraziamo stiamo un po’ a chiacchierare dandoci appuntamento per l’anno prossimo a settembre.

Si parte per Neive, destinazione Sottimano. Sarà un’ottima visita, nessun dubbio a riguardo. Ad accoglierci arriva la sorella di Andrea che ci intrattiene con un fantastico panorama sui terreni. “A me piace far ammirare le nostre vigne: andiamo Pasquale, ti piaceranno!”, esclama il “boss” appena arrivato. Saliamo in macchina, percorriamo un leggero sentiero in collina e poi eccoci sulle vigne: le Langhe non finiscono mai di stupire, tutto il Barbaresco e anche di più a 360 grandi, davanti ai nostri occhi. Un piacere vivere momenti così. Ancora più bello è ascoltare Andrea che ci parla di come coltiva i vigneti, dei trattamenti che fa e continuamente muove la terra con le scarpe per farci vedere la sua morbidezza, la sua finezza.

La proprietà dei Sottimano è di 18 ettari, distribuiti tra le più prestigiose zone del Barbaresco; tra questi ci sono 5 cru: Basarin, Cottà, Currà, Fausoni e Pajoré. Si riparte e Andrea si ferma ancora per farci ammirare un’altra attrazione, il cannone antigrandine, un progetto di alcuni produttori nel Barbaresco. Il cannone, peraltro molto carino estetiacmente, emana musica in un susseguirsi di suoni incredibili. Un’idea simpatica ed originale.

Il tempo corre e si va in cantina, in sala degustazione, intanto arriva anche Mariagrazia Icardi per godere con noi. Là dove ci aspettano grandi vini:

 

  1. Dolcetto D’Alba Bric del salto DOC 2016: da giugno in bottiglia, 25 giorni di macerazione, fermenta in acciaio senza lieviti selezionati, imbottigliato senza filtrazioni e senza chiarifiche. Lo debbo dire, è l’unico vino che mi ha lasciato perplesso (??). Ho voglia di risentirlo;

 

  1. Barbera d’Alba Pairolero DOC Superiore 2015: 25 giorni di macerazione, fermentazione senza l’uso di lieviti selezionati, non filtrato, senza chiarifiche, imbottigliato a giugno anche lui. Respiro i profumi e ho voglia di berlo, lo a saggio e ne sento una buona persistenza al palato. Di barbera buone ne ho bevute, e questa è una di loro (90+);

 

  1. Langhe Nebbiolo DOC 2015: proviene da vigne di 15 anni del cru Basarin, per questo viene declassato, ahimé, a Langhe Nebbiolo, un nebbiolo che si fa voler bene da subito per la sua piacevolezza, ma che, allo stesso tempo, chiede rispetto: ha carattere il “ragazzo” (86);

 

  1. Barbaresco Pajoré DOCG 2014: 30 – 35 giorni di macerazione, poi segue lo stesso iter di produzione dei precedenti vini prima di farsi 20 mesi in barrique. Finezza già dal primo sorso, lunghezza e piacevolezza. Un gran buon Barbaresco già da adesso… lo sarà anche domani, dopodomani e negli anni a venire (92);

 

  1. Barbaresco Fausoni DOCG 2014: stesso procedimento del Pajoré, ma i mesi in barrique sono circa 24. Piacevolezza immediata, tannini fini, sensazioni di grassezza: uno di quei vini che li terresti con te per ore e ore (90+);

 

  1. Barbaresco Cottà DOCG 2014: 20 mesi di barrique anche lui. Di gran classe, infatti è da sempre uno tra i miei preferiti dei cru Sottimano. Con Andrea davanti, così allegro e divertito (come noi del resto), lo apprezzo ancora di più: che bravo ragazzo che sei Andrea! Davvero un grande produttore (93);

 

  1. Barbaresco Currà DOCG 2013: di nuovo 24 mesi in barrique e un anno in più di affinamento in bottiglia. Il 2013 è l’annata che tanti produttori di Langhe amano, Andrea la rispecchia perfettamente. Si fa bere anche se l’astringenza è ancora importante. Va aspettato, è il vino stesso a chiederlo. Interessante (91+);

 

  1. Barbaresco Currà DOCG 2010. Poche parole: è un grande vino, un grande Barbaresco. Lo assaggi, lo bevi, te lo godi in tutta la sua pienezza. Fa le capriole in bocca, senza parole… solo un grande grazie ad Andrea che ce lo ha aperto (96). Bevuta da ricordare per anni e anni.

 

  1. Barbaresco Riserva DOCG 2010: proveniente da alcune parcelle delle zone di Cottà e Pajoré, è la seconda annata in assoluto dopo la 2004. Vino per pochi, solo 900 bottiglie, da oggi 899. Ti avvolge con un grande abbraccio, un tripudio di emozioni (94+).

C’è ancora tempo per scendere in cantina nei vari ambienti colmi di barrique (per circa il 10% sempre nuove, il resto usate). Il bottaio è di fiducia e  con lui il successo è garantito: le parole “sa di legno” sono bandite. Tutto questo mi conferma che da Sottimano si lavora bene in vigna, in cantina e in bottiglia.

Con questa visita si chiudono quattro giorni intensissimi che resteranno indelebili nella memoria. Ho vissuto luoghi e persone di una bellezza senza fine.

Grazie Andrea per questa grande visita, per la sontuosa degustazione di vini appartenenti a un’azienda tra le più importanti del panorama vitivinicolo italiano.

Ci si saluta con il sorriso di chi è stato bene veramente e… con la fretta di chi sa che l’aereo non lo aspetta.

Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti

Pasquale Pace
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