Pieve dè Pitti – Visita.

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Azienda Vinicola

Pieve dè Pitti

Via Pieve de Pitti, 10

56030 – Terricciola (Pi)

www.pievedepitti.it

Difficilmente non guardo il sito internet prima di andare in un posto. Forse sarà la prima volta che non guardo nulla. Lei l’ho conosciuta diverso tempo fa, sicuramente andando a sentire i vini per la sua bellezza. All’arrivo sul banco mi sono piaciute anche le etichette in particolare quelle dei due bianchi. I suoi bianchi sono buoni sempre, in particolare quest’anno. I rossi non mi dispiacciono ma ….. ve ne parlerò dopo la visita in cantina. Da quella prima volta c’era stato l’invito e la promessa di andare nella sua azienda. Con lei, Caterina Gargani, ci siamo rivisti altre volte ed è nata una bella amicizia. Alla prima occasione utile eccomi a organizzare la visita. Eravamo a Terre di Toscana, Lido di Camaiore,  dove Caterina abita. Dopo due giorni nuvolosi e senza aver visto il mare si arriva a martedì, il sole ci aspetta, ho tempo anche di vedere il mare. Caterina arriva bella, puntuale,  addirittura in maniche corte, si prospetta una bella giornata, solo un rimpianto la mancanza del mio e suo amico Davide. Sono le 10, in circa un’oretta si arriva a Pieve dé Pitti, un lungo viale annuncia l’agriturismo e le prime vigne. Andando avanti ancora vigne, infine, un viale con fitti pini ai lati fa arrivare davanti agli uffici. Si fa la conoscenza del papà di Caterina, si prende un caffè, torna lei e mi dice: Che numero hai di scarpe, glielo dico, ed ecco che mi vedo arrivare un paio di stivali del mio numero, andiamo a farci una bella passeggiata nell’azienda. Ok, è quello che volevo. Cosi, vigneti di Sangiovese, di Syrah, di Petit Verdot (usato per il bere personale), di Merlot, di Vermentino e di Trebbiano. Oliveti, progetti nuovi, il desiderio di piantare altri vigneti, tracce di cinghiali, di daini, di altri animali, fossili, il tutto in un ambiente puro e bellissimo. A seguirci sempre come un segugio il suo gatto Dado. In un attimo è arrivata l’ora di pranzo e di bere i vini dell’azienda. Altri ambienti, altre camere dove si può dormire, la piscina, la casa dei genitori, la torre, è lì che si mangerà, si scelgono i vini. Io scatto foto, nella torre, nel parco, arriva il babbo, arrivano i vini. Sulla tavola: salumi di casa, uno più buono dell’altro, formaggi, dei buoni sott’oli, tra cui dell’ottimo radicchio. Penne al sugo dell’orto ad accompagnare le nostre bevute. Queste:

Aprilante 2013, lo ribadisco, uno dei migliori vermentini toscani bevuti (85+);

Aprilante 2007 (appena aperto è chiuso, beviamo il 2013 ancora, aveva ragione,  si fa strada con forza e piacevolezza dopo sette anni (83);

Tribiana 2013, i bianchi di quest’annata si fanno rispettare (83);

Chianti Superiore 2013, una buona beva (82);

Moro di Pava non ricordo l’annata ma lui mi piace, anche se ….. lo dirò dopo la visita in cantina, Moro di Pava 2001, non volevo sapere e sentire come è, volevo sapere e vedere come stava dopo 13 anni, si mantiene per bene … e come al solito voglio andare in cantina.

Cantina sia, si scende dal lato sinistro della piscina e si entra in cantina, entro e vedo tutto ciò che immaginavo. A Pieve dè Pitti si fanno miracoli, i bianchi si possono anche fare bene così come è qua, lo dimostrano da tempo e i due 2013 ne sono la conferma. Per i rossi si deve lavorare, le vigne promettono alla grande e chissà se ne servano altre per adesso. Io faccio il tifo per la cantina, piano piano e si arriverà a vini ottimi, il sangiovese ha una forza che dà forza e coraggio, arriverà lontano ne sono sicuro, non servono grossi investimenti, provare qualcosa di nuovo e vai verso la gloria. Una giornata bellissima finita a mangiar dolci con la mamma di Caterina, a bere un Vin Santo piacevolissimo, il sole c’è ancora e quindi una bella foto a testimoniare una compagnia piacevolissima. A presto in questo posto, oasi di pace e tranquillità, di vini e oli buoni.  A presto all’amicizia che hai saputo darmi dal primo momento.

Pasquale Pace
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