Fabio Motta e I Mandorli due aziende nei pressi di Bolgheri che mi piacciono assai

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Az. Agricola Fabio Motta
Vigna al Cavaliere, 61
Castagneto Carducci (Li)
www.mottafabio.it

Az. Agricola Biodinamica I Mandorli
Località Belvedere, 14
Suvereto (Li)
www.vignaimandorli.it

La partenza per una giornata che si ricorderà per sempre è avvenuta dall’Agriturismo Il Mulinaccio a Volterra. Il mio amico Alessio Bernini, proprietario di questo bellissimo posto , mi ha svegliato con un cappuccino che mi ha fatto fare il bis, la colazione qui si completa con le ottime crostate, torte, della sua mamma Ila. A Volterra si riunisce il resto della compagnia e si parte per Castagneto Carducci, un caffè lungo la strada. Nei pressi del nostro arrivo, Fabio Motta mi avverte di raggiungerlo in vigna.

Conoscevo questa azienda solo per aver degustato il loro Le Gonnare, per due volte, durante la degustazione del Gambero Rosso – Tre Bicchieri, tutte e due le volte mi era piaciuto tantissimo, la prima volta andò anche tra i miei migliori assaggi dell’evento. Poi con il tempo la curiosità di andare a conoscere Fabio Motta era sempre più nei miei pensieri. Alla prima possibilità mi sono creato l’occasione ed eccomi a parlare della mia visita. Il tempo è molto bello capisco il posto, la vigna dove Fabio ci aspetta, la visita inizia tra le sue vigne, lui sta potando, lascia stare e ci indica la sua proprietà, parlandoci anche della sua storia.
Dalle vigne a quella che sarà la nuova cantina il tragitto è breve, io vado con Fabio e lo scambio di idee e pensieri è interessante. Una cantina fatta con tutti i carismi per far si che i vini migliorino ancora di più del buono e dell’ottimo  che già sono. La degustazione avviene nel salone della cantina di Michele Satta, il suocero di Fabio. Un finestrone pieno di luce rende radioso il continuo della giornata. Il primo vino degustato è il Le Gonnare bianco 2020, non c’è ancora l’etichetta, Fabio ce la mostra dal cellulare e così appoggio il cellulare sulla bottiglia e la etichetto a modo mio.
Vermentino 100%, dopo sei giorni di macerazione viene travasato, sfecciato e messo in anfora Tava per quattro mesi, questi pochi mesi in anfora stanno diventando interessanti, negli ultimi tempi è il terzo vino che affina in anfora solo per pochi mesi e mi convince. Questo mi è piaciuto molto. Un colore bellissimo, un profumo che ti fa pensare al mare non lontano. Sapidità è la caratteristica del primo sorso, il caratteriale resta, non il solito vermentino toscano, a questo punto debbo pensare che l’anfora è stata usata a dovere. Iniziamo a stuzzicare e lo sfido con i carciofi alla brace dell’azienda Agnoni di Cori (Lt), lui non si preoccupa per nulla e si fa bere. Il suo gusto prevale sul carciofo, fa diventare il tutto un ottimo abbinamento. Immagino questo vino con altro tempo in bottiglia, l’uscita è prevista per giugno, ma chissà se Fabio lo faccia uscire prima per farci godere in anticipo. Visto l’entrata di Fabio Motta nella distribuzione di Teatro del Vino, avviso i clienti di prenotarsi tale bontà (91). Un’abbondanza di buon cibo accompagna la degustazione. Tra cui una ghiottissima trippa.
I vini degustati, bevuti sono stati otto del vermentino ho già detto, ecco gli altri.

Nova 2018 Bolgheri Bianco DOC, 70% vermentino, 15% viognier, 15% sauvignon, felice di sentirlo, si mette quasi da parte, capisce che Le Gonnare bianco 2020 mi è piaciuto assai, si fa apprezzare lo stesso (86).

Pievi Rosso 2019 Bolgheri rosso DOC, da uve merlot 50%, 25% sangiovese e 25% cabernet sauvignon (uscita prevista in questi giorni), si presenta con profumi piacevolissimi, la beva viene fermata da tannini pieni di giovinezza, nonostante ciò torno a degustarlo durante il pranzo e lo aspetterei con grande curiosità (88++).

Pievi Rosso 2018 Bolgheri rosso DOC, stesse percentuali di prima per i vitigni, si fa bere diventando intrigante, ancora i tannini che non si affinano, non mi convince in pieno, sbandante (86).

Pievi Rosso 2014, profumi che emanano piacevolezza ed equilibrio, la beva è da giorno perfetto, ci mangio e me lo gusto con gran piacere, sorpresa (91+).

Lo Scudiere 2018, Toscana IGT, sangiovese 100%, mi astengo, per me la bottiglia non stava bene (??).

Le Gonnare 2018 Bolgheri Rosso DOC, Merlot con una piccola percentuale di Syrah, da vigna unica di circa 35 anni, vino che mi cattura dai profumi e dalla beva, mi piace, mi accompagna al piacere, un vino che merita assai, lo vorrei risentire quando uscirà, sono sicuro che lo degusterò di sicuro anche quest’anno ai tre bicchieri 2022 (93).

Le Gonnare 2013 Bolgheri Rosso DOC, Merlot 85%, Syrah 15%, da questo vino si percepisce la tanta crescita che Fabio ha avuto negli anni. Un vino che ancora si fa bere e va bene così (87).

Concludiamo la visita con le belle foto ai vini e a noi tutti, in più con grande piacere dono a Fabio il mio adesivo per azienda consigliata da il Gourmet Errante.

Continuiamo la nostra giornata con la visita nell’azienda biodinamica I Mandorli a Suvereto alto. Ad aspettarci Maddalena Pasquetti. La seconda volta dai Mandorli è emozionante, la nuova cantina è terminata e qui trovo la bellissima sorpresa di Costanza Calvi, sono affezionato a questa ragazza che è davvero in gamba, reputo l’accoppiata con Maddalena molto forte. Prima che arrivi la sera si va nelle vigne che sono intorno la cantina, il passeggiare tra vigne molto belle con lo sguardo che si allunga fino al mare è un grande piacere e tanta bellezza. Il lavoro della biodinamica incuriosisce molto i miei compagni d’avventura, la terra sembra che parli e tutto è vivo verso il cielo. Si torna alla visita e la nuova cantina si fa apprezzare. Un paio di assaggi da botte e da anfora sono interessanti.

Iniziamo dal bianco Zino, prodotte da uve provenienti dall’isola di Pantelleria, nuovo acquisto dell’azienda. Un vino dal primo sorso convincente, sembra un connubio bello e buono da due mari, il mare della Sicilia e il Tirreno a poca distanza da qui. Salinità, mineralista, l’acidità giusta a donarti un buon bicchiere pieno di gusto.

A seguire quattro annate del Sangiovese 2012 – 2015 – 2016 – 2018. Le due vecchie annate si fanno rispettare ancora, ma le nuove sono di livello superiore, la dimostrazione che ai Mandorli si lavora con sempre più attenzione, le vigne crescono e i vini con loro. Passiamo al suo Cabernet Sauvignon che non è mai stato male, ma non lo ricordavo invaso di piacevolezza.

Arriviamo al nuovo vino, il Cabernet Franc. Un vino quasi nato per sbaglio, poi voluto con forza da Maddalena Pasquetti che aveva nella mente e nel cuore di fare un Cabernet Franc in purezza. La prima volta che vidi l’etichetta su un social se avessi saputo volare lo avrei fatto per degustarlo. Poi però è stato giusto degustarlo durante una visita, in un giorno di febbraio illuminato dal sole. Dopo gli altri suoi vini, se non li conoscete non li potete evitare, arriva la bottiglia del Cabernet Franc 2018. Mentre Maddalena l’apriva, non vedevo l’ora di avere la bottiglia in mano, ero certo che sarebbe stato un vino che mi avrebbe emozionato. L’ho visto versare, il colore era molto bello. Non vedevo l’ora, lo annuso, lo giro nel bicchiere, lo annuso ancora, Massimo Vinci – enoteca Scali a Volterra – vicino a me, inizia a mugugnare piacevolmente. Al primo sorso ho pensato: ma non può essere così buono. Lo bevo ancora, bevo non degusto mi piace troppo non può essere sputato. Faccio i complimenti a Maddalena e partono gli ordini per prenderne qualche bottiglia. Non voglio aggiungere altro per un vino che va cercato, assaggiato, comprato e poi farci ciò che si vuole per godere di un altro vino ottimo dell’azienda I Mandorli. Sentite anche le annate 2019-2020 dai contenitori in cui sono a maturare, ebbene si prenotatele che sono ottime assai.

Con un tramonto molto bello finisce la nostra visita, non prima di immortalare con le foto momenti pieni di sorrisi e amicizia.

Con grande gioia e piacere do ai Mandorli il mio adesivo per azienda consigliata da il Gourmet Errante a I Mandorli.

Pasquale Pace
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