Slow Wine Guida 2019 I Vini Slow, i Grandi Vini e i Vini Quotidiani per il Trentino con un mio piccolo commento

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Slow Wine Guida 2019
I Vini Slow, i Grandi Vini e i Vini Quotidiani per il Trentino
13 Ottobre 2018
Terme del Tettuccio
Montecatini Terme (Pt)
www.slowfood.it/slowine/

 La grandissima degustazione di Montecatini Terme è stata un successone come sempre, sempre di più, un sole bellissimo ha aiutato a far si che il tutto sia stato ancora più bello e buono.
Alla degustazione sono stati presenti quasi o tutti i vini premiati, quasi o tutti i produttori premiati.
Io continuerò a pubblicare  il commento alla regione e l’elenco dei premiati a opera della redazione dello Slow Wine.  
Con molto piacere farò anche un mio piccolo commento, eccolo: 
Io purtroppo ero in altri lidi affaccendato, ero in Val di Cembra, ero con i Cembrani DOC e non solo.
Con grande piacere vedo tre vini che vengono da quella valle, tra questi il 708 Km. Rosso 2016, i 708 Km. rappresentano i muretti a secco che sono a sostegno delle viti cembrane.
Con piacere nell’elenco quest’anno vedo tre spumanti di Trentodoc.
Il resto non da atto all’alto livello qualitativo di questa regione, ma può andare bene anche così.
Adesso ho la mia guida tra le mani, così da passarci del tempo utile insieme.

Ecco l’elenco e il commento alla regione da parte della redazione dello Slow Wine:

“È un sole un po’ bizzoso quello che splende da tempo sul Trentino, e con questo intendiamo dire che ci sembra abbastanza evidente il fatto che l’andamento climatico degli ultimi anni sia stato particolarmente difficile. Dopo un 2014 decisamente complicato per il freddo e la scarsa insolazione – che in ogni caso nel tempo ci ha riservato gradite sorprese con i vini di chi ha saputo lavorare al meglio sui terreni più vocati – si è presentato un 2015 molto caldo, con viti portate all’esasperazione e vini spesso un po’ spenti. È seguita poi una vendemmia 2016 che al momento era stata valutata molto bene, ma che alla prova dei fatti non ci azzardiamo più a definire eccellente.

Infine è arrivata la stagione 2017, funestata prima da una forte gelata primaverile e poi da continue grandinate. Insomma, tantissimi problemi, soprattutto per quei produttori che contano su piccole estensioni coltivate in regime biologico.

Nonostante ciò il mondo dei vignaioli trentini ha presentato molte buone etichette, prodotte non solo dai “soliti noti”, ma affiancate da parecchie belle novità: da un lato si sono distinte aziende storiche che hanno cambiato passo seguendo con decisione la strada della qualità e dell’identità produttiva; dall’altro sono emerse alcune realtà nuovissime, scovate anche in angoli impensati del territorio trentino – in zone marginali, ma ad alta vocazione, come la Val di Non e la Valsugana, dove parecchie cantine stanno facendo importanti acquisizioni – che ci hanno sorpreso e incuriosito. Riteniamo molto interessante, a questo riguardo, il movimento dei giovani produttori del Teroldego, un gruppo che si arricchisce continuamente nel dialogo e nello scambio di esperienze, senza alcuna pretesa di omologazione.

Come è noto il mondo della cooperazione in Trentino controlla circa il 90 per cento della produzione vinicola, e ricopre quindi un ruolo di enorme importanza. Se per un verso annotiamo con piacere il significativo balzo qualitativo di alcune di queste realtà, che ormai possono tranquillamente competere con le vicine cooperative altoatesine offrendo vini molto buoni e fortemente legati al territorio, dall’altro ci sfugge sempre di più il senso delle strategie commerciali di altre realtà, che puntano su incomprensibili desideri di crescita numerica, anche a scapito della redditività dei vini prodotti.

Alcune osservazioni infine sui risultati raggiunti dalle diverse varietà. Si conferma ad alti livelli il vitigno nosiola, a cui semmai manca un’identità condivisa dalle varie interpretazioni, ottime ma molto differenti tra loro. L’incrocio Manzoni offre risultati altalenanti, e le cose migliori sembrano arrivare dai riesling della val di Cembra.

Cresce la qualità percepita nei vini rossi: il Teroldego rivela un panorama articolato ma molto interessante, e finalmente anche nel Marzemino si intravvede qualche buon modello di riferimento, basato su vini di medio corpo con piccole percentuali di uve appassite. Eccellenti – ma questa non è affatto una novità – i tagli bordolesi provenienti dal Basso Trentino. Le ultime belle sorprese, infine, ce le hanno regalate alcuni vini rossi leggeri – da uve schiava, groppello e pinot nero – interpretati con eleganza e senza eccessi nella gestione dei legni di affinamento.”

Le etichette segnalate con un riconoscimento in Slow Wine 2019:

VINO SLOW

708 km Rosso 2016, Cembrani DOC
Groppello di Revò El Zeremia 2016, 
El Zeremia
Isidor 2016, Vignaiolo Fanti
Nosiola 2016, Salvetta
Teroldego Morei 2016, Foradori
Trentino Nosiola Sottovi 2017, Francesco Poli
Trentino Riesling 2017, Pojer & Sandri
Trentino Sauvignon 2016, Maso Furli

Trentino Vino Santo 2004, Pisoni

GRANDE VINO

Pragiara 2012, De Tarczal
San Leonardo 2014, Tenuta San Leonardo
Trentino Riesling 2015, Zanotelli Elio & F.lli
Trento Dosaggio Zero Ris. 2011, Letrari
Trento Extra Brut 1673 Ris. 2011, Cesarini Sforza
Trento Extra Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2007, Ferrari

VINO QUOTIDIANO

Nosiola 2017, Pisoni
Trentino Marzemino 2016, Lorenzo Bongiovanni
Trentino Müller Thurgau Laetitia 2017, Cantina Romanese
Trentino Müller Thurgau San Lorenz 2017, Bellaveder
Trentino Schiava 2016, Cantina Toblino
Trentino Schiava 2017, Cembra – Cantina di Montagna 

Pasquale Pace
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