Slow Wine 2023: I TOP WINES della Liguria, con un mio piccolo commento e un consiglio. Meno 26 giorni alla più grande degustazione dell’anno

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Slow Wine Guida 2023 Liguria
Slow Food Editore
www.slowfood.it/slowine/
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.vinointorno.it
www.cantinaconforme.wine

Mentre ho organizzato tutto per partecipare alla più grande degustazione dell’anno, 8 ottobre 2022 a Milano, ecco uscire i premi dello Slow Wine, quest’anno hanno iniziato con la Liguria.

A me con piacere mi piace parlare del mondo Slow Wine, dopo il mio piccolo commento sulla regione e su qualche vino, troverete lo scritto della redazione di Slow Wine, le chiocciole regionali, le aziende con la bottiglia.
A seguire l’elenco dei Top Wines.

Per ogni regione riporterò un mio pensiero, un suggerimento, un chiarimento dovuto che solo questa guida si potrebbe permettere. Già da sempre in ogni descrizione dell’azienda c’è il totale degli ettari e le bottiglie prodotte dalla stessa, un curioso come me spesso si fa il calcolo per capire le rese per ettaro dell’azienda, ma come sto dicendo a tutti i produttori che visito, sarebbe bello che per i vini premiati loro chiedessero di mettere tra parentesi le rese in quintali e in ettolitri del vino in oggetto, chissà che questa cosa non desti curiosità, ma soprattutto sempre più trasparenza per vini di qualità – per la maggior parte delle volte da rese basse escono i grandi vini.

La Liguria è sempre più una regione interessante sui vini, per i miei gusti è un piacere pensare di correre lungo il territorio partendo da Castelnuovo Magra – Luni a Ventimiglia e viceversa.
Quest’anno uno dei miei tre migliori vini bianchi dell’anno 2022 è ligure, il vino è il Vermentino Colline Di Levanto 2020 Luccicante di Càduferrà.
Anche quest’anno ho visitato aziende di questa regione, ancora non è finita.
Non potendo commentare tutti i vini per le impostazione degli elenchi messi dallo Slow Wine sceglierò tre vini (non me ne vogliano gli altri) per regione dall’elenco. I tre per la Liguria sono:

Cinque Terre 2021 – Possa
Riviera Ligure di Ponente Pigato U Baccan 2020 – Bruna
Rossese di Dolceacqua 2021 – Terre Bianche
Di sicuro andrò ad assaggiare il nuovo vino di Giovanna Maccario Dringenberg il Rossese di Dolceacqua Sette Cammini 2020.

Io non vedo l’ora che arrivi l’8 ottobre per partecipare alla più grande degustazione in Italia, sarà a Milano a partire dalle 14.00 – e fino alle 20.00 – negli ampi spazi di Superstudio Più, in Via Tortona 27, io ci sarò con immenso piacere. L’anno scorso la due giorni di Milano fu tra le degustazioni più belle e ottime dell’anno.

Ecco a seguire il commento della regione da parte della redazione:

“La fortuna, ma al tempo stesso il limite, per i produttori della Liguria, è sempre stata il suo essere meta di importanti flussi turistici che, se da una parte sono una risorsa economica decisiva, visto che fanno vendere praticamente tutto il vino dell’annata in casa, dall’altra introducono il rischio che le aziende non si aprano all’indispensabile raffronto con altre realtà regionali. Per assurdo dunque la pandemia, con i conseguenti periodi di chiusura delle attività ricettive che hanno costretto giocoforza molte realtà a cercare altri canali di vendita, ha contribuito ad aumentare significativamente la diffusione della conoscenza del vino ligure al di fuori dei confini regionali e nazionali. Lo testimonia il valore dell’export del 2021 che rappresenta, per la Liguria, il più alto mai registrato per le esportazioni di settore, con un significativo più 26,7% rispetto all’anno precedente.

La lettura dell’andamento del settore vitivinicolo infonde quindi fiducia, la spinta a puntare sui vitigni autoctoni non si arresta e il potenziale enologico della regione si fa strada dopo aver rinnovato la sua filosofia, sempre più affidabile e vitale: i bianchi, in particolare, lontani da vecchi cliché di prodotti pronti, di ruffiana morbidezza e facile beva, stanno vivendo un vero e proprio stato di grazia, esprimendo il loro potenziale di vini marini e mediterranei. Senza troppe distinzioni tra Ponente e Levante, che pure esistono in modo marcato, sia i Vermentini delle due riviere sia i Cinque Terre si esprimono con una soggettività che rimanda al territorio e alla visione del singolo vignaiolo e così è anche per il Pigato, che per di più in certe interpretazioni si rivela vino longevo e capace di sorprendere. Anche la scelta di affinare i bianchi di pregio in botte piccola, che in passato andava a penalizzare negativamente il profilo olfattivo, si è rivelata in alcuni casi pienamente azzeccata, segno di una capacità tecnica sicuramente più matura.

Per quanto riguarda i rossi la parte del leone la fa, come di consueto, il Rossese di Dolceacqua, che nel 2022 ha celebrato con una ricca serie di eventi che hanno visto la fattiva colla-borazione di tutti i produttori i cinquant’anni della denominazione, un riconoscimento ottenuto nel gennaio del 1972, prima in Liguria. Anche sul fronte dei vini rosa, un tempo in pratica rappresentati dal solo Ormeasco di Pornassio Sciac-trà, si fa strada qualche interessante novità, con il recupero di vitigni quasi dimenti- cati quali il barbarossa e il rossese di Campochiesa, nella zona dell’Albenganese. Un approfondimento va fatto per l’areale delle Cinque Terre, dove la viticoltura rappresentava, alla fine del XIX secolo, l’attività agricola più rilevante, con una produzione di 50.000 ettolitri di vino bianco da uve bosco, albarola e vermentino. Oggi non è più così. La popolazione in vent’anni è calata del 20% e le terrazze sono per il 95% abbandonate. Per mantenere viva la viticoltura in quest’area e, di conseguenza, preservarne il paesaggio e stimolare i giovani a rimanere sul territorio, è stato creato il Presidio Slow Food dello Sciacchetrà delle Cinque Terre, che tutela la lavorazione interamente manuale in tutte le fasi di produzione.

Non possiamo fare a meno di sottolineare due gravi problemi irrisolti che rischiano di compromettere gran parte del faticoso lavoro di crescita fatto fino a ora: l’andamento climatico (l’annata 2022 si preannuncia come sahariana, con riduzioni delle rese stimate superiori al 50%) e i danni, sempre più frequenti, provocati dalle razzie della fauna selvatica nei vigneti. Problematiche queste di cui non possono continuare a farsi carico i soli agricoltori, senza risposte concrete da parte degli enti preposti.”

Ecco le aziende premiate con chiocciola e bottiglia:

LA LISTA DEI TOP WINES DELLA REGIONE:

Potrete incontrare le cantine premiate e assaggiare i TOP WINES della Liguria durante la grande degustazione che si terrà a Milano sabato 8 ottobre 2022!

A partire dalle 14.00 – e fino alle 20.00 – negli ampi spazi di Superstudio Più, in Via Tortona 27, si apriranno i banchetti di assaggio con la presenza diretta dei produttori, a cui si aggiungerà una mega enoteca suddivisa per regioni gestita dai sommelier della Fisar: in definitiva ci saranno più di 1.500 vini da assaggiare, per la gioia di ogni palato.

Il costo del biglietto d’ingresso è di 49 euro (39 euro per i soci Slow Food), e comprende anche una copia della guida Slow Wine 2023: acquista qui il tuo biglietto della degustazione!

La manifestazione si terrà in contemporanea con la prima giornata della Milano Wine Week, la fantastica manifestazione con cui Slow Wine ha stretto una proficua partnership.

Per saperne di più su tutti gli eventi previsti a Milano dal 8 al 16 ottobre clicca qui.  

Pasquale Pace
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