Merano WineFestival 2015 a tra poco per il 2016

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@MeranoWineFest 2015

05-10 Novembre 2015

The International Wine & Food Excellence

#mwf2015 #culinaria #MF24

www.meranowinefestival.com

E’ bello parlare del Merano Wine Festival 2015, quando già ho prenotato la mia camera per il Wine Festival 2016 e tutto il bello che c’è prima, durante e dopo l’evento, per me tra i più belli e importanti d’Italia. Il mio Merano Wine Festival 2015 è durato solo due giorni, non tre, ma non mi sono fatto mancare altre cose, tra queste Bio&Dynamica (https://www.ilgourmeterrante.it/sito/biodynamica-al-merano-winefest-2016/), il sabato una degustazione del gruppo Matura (https://www.ilgourmeterrante.it/sito/indigeno-leccellenza-degli-autoctoni/), sempre il sabato una bellissima e buonissima degustazione con le donne del vino (https://www.ilgourmeterrante.it/sito/degustazione-al-buio-delle-donne-del-vino/). La domenica dopo una bella passeggiata sono entrato all’inizio come sempre se possibile, al piano terra non c’era tanta gente e mi è venuta voglia di Alto Adige, quindi Cantina San Michele Appiano per iniziare: Chardonnay Sanct Valentin 2013 (legno ??), 2010 (86) ecco aspettiamoli questi vini, poi ho visto un vino di questa cantina che non conoscevo: Appius 2011 da uve Pinot Grigio, Sauvignon, Chardonnay e Weissburgunder, un vino anche se ha ancora un po’ di legno dietro è stato davvero una sorpresa (90). Abbazia di Novacella: Praepositus Riesling 2013 (90) era tanto che non lo risentivo, meno male che l’ho fatto; Praepositus Kerner 2014, mi piacciono i Kerner e questo è buono (88). Vedo quattro etichette bianche, vedo tre annate di Merlot della Cantina Tenuta Kornell, 2013, legno grande al 50% meno invasivo della 2012 in cui era solo barrique, questo vino è buono speriamo che abbandonino le barrique, mi piace il Sauvignon Oberberg 2014 (86). Vedo Josephus Mayr dell’azienda Erbhof Unterganzner e gli faccio tirar fuori il suo buonissimo Lamarein 2013 (90), scopro che anche lui fa un Sauvignon tra 450 e 600 mt. di altezza, si chiama Platt & Pignat 2013 ed è molto buono (89+).

In questo salone c’è anche il Piemonte e il Piemonte è Ceretto, Ceretto è anche Mauro Mattei, un mio paesano ed è bello sempre sentirlo, lui di vino sa … sa tanto, si degusta Ceretto: Barolo Brunate 2011 (89) – Barolo Prapo’ 2011 (91) – Barbaresco Bernadrot 2012 (86+), arriva Alessandro Boido, partono le battute, le risate, le foto. In un lampo arriva Andrea Ferraioli, mentre io sto salutando Domenico Clerico, li faccio conoscere ed è festa, ancora con più piacere davanti a un calice di Percristina Barolo 2007, buonissimo (92+), degustiamo anche il Ciabot 2009 (88), arriva anche Valentina Abbona, arriva la bellezza, la simpatia, arriva la promessa, se torniamo Valentina mi dice ti faccio aprire un’annata vecchia. Andrea deve andare a salutare un signore in Berlucchi. Le promesse si mantengono ed eccomi ad aprire un Barolo Riserva 1988 dei Marchesi di Barolo è l’anno di Valentina, un’ottima annata di sicuro, un ottimo vino, bello servirlo agli amici e alla mamma, al fratello di Valentina. Elio Grasso, ancora Piemonte: Barbera d’Alba Vigna Martina 2013 (85) – Barolo Gavarini Chiniera 2011 (86+) – Barolo Ginestra Casa Matè 2011 (88) datemeli adesso Barolo così, poi chissà che diventeranno, intanto li berrei già da subito – Barolo Runcot 1999 in magnum, grande annata la 1999, grande vino oggi (92).

Dopo diversi rossi, un po’ di spumanti ci stanno sempre bene, vedo una bottiglia che mi piace dentro il cestello di Il Mosnel di Barboglio e figli: Pas Dosé “QdE” Riserva 2007 (87+) davvero buono, anzi molto – Satèn Brut Millesimato 2011 (86) lui non tradisce mai. Un saluto a Roberta Giurali Stelzer di Maso Martis ci sta e si brinda, qui è tutto buono, vedo le sue novità, le sue idee, le sue fantasie. Lei viene con me da Endrizzi, c’è anche Carlo Moser, è bello vivere il Trentino, il Trentodoc. Adesso se ti passa Marjan Simcic vicino e ti saluta, ti giri, con lui c’è Joe Bastianich, lo saluti con più piacere e due foto ci stanno bene, anche perché arriva Irina Romanoff. Ci si saluta e vado a salutare Marta Gaspari che oltre essere la figlia di Celestino Gaspari è incinta e ha i vini della sua azienda, Zymè che mi piacciono tanto. Harlequin 2008 (89) – Amarone della Valpolicella Classico Dop 2008 (87). Adesso ci sono e la Biancolella dei Giardini Arimei in magnum non me la faccio scappare, prima di salutare Marisa Cuomo. Vedo salire Joe Bastianich che mi dice: che possiamo degustare qui? Quello che vuoi io dico. Lui vuole conoscere Marisa Cuomo perché il Fiorduva è uno dei suoi bianchi preferiti, il tempo di un attimo e me lo ritrovo al fianco di Marisa Cuomo che mi dice: Chi è questo? Si ride si degusta, il Fiorduva 2013 è buonissimo, il 2009 è fantastico. Li lascio parlare, mi sento chiamare da una delle più brave e belle enologhe d’Italia, Katia Gabrielli, e che c’è di meglio per brindare con lei dell’Es di Gianfranco Fino, con noi si aggrega Simona Natale d’altronde è il suo vino. Scoprire cose nuove è sempre bello, se poi te le consiglia Alessandro Boido, le vai a sentire di sicuro, ecco l’azienda Mongioia: Crivella Moscato d’Asti 2011, resto estasiato (89), d’altronde quando sento vini dolci da Moscato, mi vengono in mente i dolci e mi da piacere,  Meramente Vino Spumante Moscato Brut VdT (85) … ecco ho scoperto un’altra buona azienda. Sul palco dei vini estremi arriva una coppia , una bellissima coppia che vuole andare a degustare il Faro Palari, il produttore è lì e quindi si va, loro sono Elisa Cassanmagnago e Marco Bottega, il Faro 2013 è buono assai ed è un piacere brindare con loro.

Mentre stai pensando di andare via, tanto c’è anche domani ti arriva una telefonata da un uomo, davvero un grande uomo, lui è Salvatore Pilloni, mi dice che domani non ci sarà, quindi non si può non andare a salutarlo, attraverso il salone, salgo al primo piano e lo trovo subito con il suo sorriso impeccabile, voglio bene a quest’uomo e sono sicuro che prima o poi farà grandi vini, basta aspettare che le vigne crescano ancora un po’, ancora qualche anno e poi saranno successi. La foto è di rito con noi due sua figlia Valeria, Di Majo Norante e il Turriga rappresentato da un signore che non ricordo chi sia. La giornata finisce così, lo so che è un racconto di una giornata mia, qualcuno si annoierà, ma le mie giornate al Merano WineFestival sono così, passando da una regione all’altra, passando da un rosso a uno spumante, sono giornate bellissime.

Pasquale Pace
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