Londra tra figli arte e vino… primo giorno

0

Londra tra figli, arte e vino …
Dal 5 Maggio all’8 Maggio 2017
Aver fatto tutto ciò che si era programmato.

L’arrivo è puntuale, l’arrivo a King’s Cross, l’arrivo nell’albergo che avevo scelto come base per fare tutto quello che avevo programmato, un albergo vicino alla casa di mio figlio, dove avrebbe dormito anche mia figlia. Tra una cosa e l’altra si è fatta l’ora di pranzo e i ricordi lontani di una Londra gourmet mi portano ancora al Borough Market, che ho trovato molto diverso da allora, diverso dai banchi, di cui non ho trovato un paio dei miei preferiti, è rimasto però il negozio bellissimo del Neal’s Yard Dairy. A servirci, una ragazza che partecipa a Cheese di Bra, si prendono due bei pezzi di Stilton, un pezzo di pane e via a pranzare, nel camminare la curiosità mi porta a leggere: Crocodile Burgers, hamburger di coccodrillo, non ci rinuncio, lo divido con i miei figli, il sapore mi ricorda un panino vegano che mi fece mangiare Gabriele Bonci durante una manifestazione a Capannelle. Quindi? Mi è piaciuto. Un’altra voglia davanti a un grande padellone di paella, e paella è stata. Si può iniziare a camminare per Londra, una bella passeggiata ci porta nella Cathedral di St Paul’s, il costo della visita non è di poco conto, 18 sterline, qui a Londra si pagano le chiese e non i musei. Il tempo passa e li vicino c’è qualcosa di veramente bello. Si lascia la cattedrale e attraverso il Millennium Bridge, ponte pedonale sospeso,  si raggiunge il Tate Modern, costruito dai famosi architetti svizzeri Herzog & de Meuron. Qui, salendo per piani, entrando in stanze dedicate ad autori, si ammirano opere di Monet, di Rothko, di Picasso, di Dalì, per poi passare all’esterno per avere uno splendido panorama del quartiere. Si cammina, si prende la metro… per arrivare infine a Trafalgar Square, un sguardo alla piazza per ammirare le due fontane e la moltitudine di persone che l’affollano. Dopo, non si può che entrare nella National Gallery, qui le opere d’arte sono tantissime, ne ho scelte quattro tra le tante:

Leonardo da Vinci: La Vergine delle Rocce, Leonardo è Leonardo e io pensavo a mio figlio che si chiama così, ed ero a Londra per lui, questo mi faceva apprezzare ancora di più la pittura.

Caravaggio: Salomè riceve la testa di San Giovanni Battista, la perfezione dei visi, il pensiero dei ricordi romani quando porti ad ammirare le opere del Caravaggio nelle chiese di Roma, sensazioni belle assai.

Monet: Il laghetto delle ninfee. A me piacciono i colori accesi, ma adoro Monet, perché in ogni sua pittura, io ci vedo sempre qualcosa che manca, anche se sono perfetti, mi viene da pensare che lui abbia lasciato libera la fantasia di chi ammira i suoi quadri, nello scoprirci qualcosa di suo, qualcosa che manca, qualcosa che per ognuno di noi è diverso.

Van Gogh: Girasoli. La prima cosa che ho pensato è che dalle foto, dalle copie che girano in ogni parte del mondo, il colore dei girasoli è più acceso, quindi  dapprima un po’ deluso, ma poi ammirato da tanta bellezza. Si esce, dopo un po’ di relax, è ancora giorno, ci si incontra di nuovo con mio figlio e a piedi si va al Big Ben, uno sguardo all’Houses of Parliament, una foto sotto il Big Ben e poi in metro verso un posto bellissimo. Si esce dalla metro e si sale al 32mo piano dell’Acqua Shard. Da qui la veduta di Londra è davvero entusiasmante, non riesco a fermarmi, scatto foto, si ordina un ottimo Gin Tonic con la mia acqua preferita: Fever – Tree Premium Lemonade, il panorama, la compagnia dei miei figli, un grande amico fanno il resto, un grande Gin Tonic. Un salto ai bagni da fotografare assolutamente per quanto sono simpatici. Il tempo passa, peccato non aver prenotato la cena qui, e non abbiamo nulla di prenotato, si sale in taxi e via verso Piccadilly, un po’ di fame c’è, la bellezza della sera non mi fa ricordare degli appunti che avevo preso e che portavo nelle tasche, vado a senso, vedo la scritta di un pub al secondo piano di una palazzina. The Queens Head è il nome del pub. Si sale, la storia del pub risale al 1736, legni scuri in ogni dove, birra e un classico hamburger, peccato le patatine fritte seriali, la carne e le salse sono buone, come prima sera ci può stare, si paga si esce è tardi e si è stanchi, a domani per un altro giorno da raccontare.

Pasquale Pace
Share.

Leave A Reply