I Tre Bicchieri della Sicilia per la guida “Vini d’Italia 2021” del Gambero Rosso… con un mio piccolo commento

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Tre Bicchieri Sicilia  
Vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso
Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
www.gamberorosso.it
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it

L’anno scorso 26, quest’anno 26. Mi fa piacere che rivedo nell’elenco Girolamo Russo . Il San Lorenzo 2018 è qualcosa di veramente notevole.
Manca ancora Palari (ma vi ha fatto qualcosa?), di questa zona manca ancora Bonavita (forse non vi manderà i vini), però di quella zona c’è sempre Casematte, l’anno scorso cancellavo questa azienda, perché uno dei proprietari era un ex giocatore di calcio, la salterei anche quest’anno, ma ho conosciuto Gianfranco Sabbatino e la sua simpatia fa sparire lo juventino. Di loro preferisco alla grande il loro Nocera, speriamo che non appiattiscano anche questo. 

Tra le mie aziende preferite non ci sono Tenuta delle Terre Nere, Cantine Barbera, Arianna Occhipinti, Biondi, Barone di Villagrande, Barraco, Ferrandes, Frank Cornelissen,  Enò-Trio, Tenuta di Castellaro, az. Agricola Crasà, De Bartoli, Castellucci Miano, Marabino, Bonavita, Guccione, Alice Bonaccorsi e chissà altri che non ricordo.
La Sicilia è un’isola meravigliosa, rendiamola più buona bevendo vini fatti con il cuore.

Con questo mio scritto eccomi, come ogni anno a pubblicare i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Come sempre qualcuno storcerà la bocca, ma ognuno è padrone di ciò che vuole fare della propria vita e a me questa cosa diverte. Sono un curiosone, mi diverte controllare, curiosare, confrontare con gli anni passati. Questanno continuo a commentare le regioni e i vini dopo aver trascorso tre giorni a Roma, dopo aver partecipato a tutti e tre i giorni di degustazione. Una volta ne ero veramente preso per tutto l’anno, non lo nego, con le guide ho imparato tante cose, oggi le metto in libreria e poche volte le vado a prendere, ma le voglio perché mi diverte averle e a volte consultarle.

Ecco l’elenco dei premiati con il commento, tra virgolette, per la regione da parte della redazione del Gambero Rosso:

Tutto sembrava andare a gonfie vele all’inizio del 2020, con prospettive ragionevolmente esaltanti. Invece, all’improvviso, lo scenario, anche in Sicilia, ha mutato segno: si sono bloccati i circuiti commerciali, i mercati esteri si sono inopinatamente chiusi, sono intervenute difficoltà né previste e neanche immaginate. Tutti i player del vino isolano hanno provato a reagire, con creatività: i problemi ci sono stati (e ci sono), ma il pianeta vino ha reagito con energia e convinzione, pur registrando difficoltà che hanno portato, spesso, a comprensibili ritardi negli imbottigliamenti.

La Sicilia del vino e il passaggio generazionale

Ma dal nostro osservatorio lo scenario resta comunque entusiasmante, per la qualità media costantemente in crescita, la vivacità, l’evoluzione tecnico-culturale del comparto, il sempre più evidente (e vincente) connubio terroir-vitigni autoctoni. In filigrana leggiamo anche qualcos’altro di importante e incisivo, che apre nuovi orizzonti. Molte aziende hanno realizzato (o sono nel pieno del processo) il passaggio generazionale: sono alla barra di comando nuovi soggetti, giovani, quasi tutti con esperienze e una visione internazionale, dinamici e motivati, che stanno imprimendo nuova linfa ed energia, forti di studi significativi, di lunghe e importanti esperienze fuori regione, di nuove sensibilità.

Le grandi cultivar della Sicilia e il continente Etna

Un altro tassello, un’ulteriore acquisizione si aggiunge, poi, a questo panorama esaltante: catarratto, grillo, insolia, zibibbo, carricante sono ormai, finalmente – nei fatti e nell’immaginario collettivo – grandi cultivar autoctone alla base di grandi vini. Sono 26 i Tre Bicchieri di quest’anno, che confermano lo stato di salute di questa terra meravigliosa, un continente che sorprendentemente ne comprende un altro, l’Etna.

Evidenziamo solo le novità: il Cerasuolo di Vittoria Il Para Para ’17 di Poggio di Bortolone, felice mariage fra terroir e vitigni autoctoni. Tre Bicchieri, per la prima volta, anche al sorprendente Etna Bianco Trainara ’18 di Generazione Alessandro; infine, sale sul gradino più alto del podio l’Etna Rosso Qubba ’18 di Monteleone, di Giulia Monteleone e Benedetto Alessandro.

I migliori vini della Sicilia premiati con i Tre Bicchieri 2021

 

  • Cerasuolo di Vittoria Giambattista Valli ’18 – Feudi del Pisciotto (non l’ho voluto conoscere)
  • Cerasuolo di Vittoria Il Para Para ’17 – Poggio di Bortolone (non lo conosco)
  • Etna Bianco Alta Mora ’19 – Alta Mora (ne capirete sicuramente più di me)
  • Etna Bianco Arcuria ’18 – Graci (la prima bottiglia in degustazione era imbevibile, sommelier che non ha voluto cambiarla. Alla seconda ho bevuto un’altra ottima annata dell’Arcuria dei Graci)
  • Etna Bianco Pietrarizzo ’19 – Tornatore (ne saprete sicuramente più di me)
  • Etna Bianco Trainara ’18 – Generazione Alessandro (una buona scoperta)
  • Etna Rosso Contrada Santo Spirito Part. 468 ’16 – Palmento Costanzo (interessante)
  • Etna Rosso Erse Contrada Moscamento 1911 ’17 – Tenuta di Fessina (mi è piaciuto assai)
  • Etna Rosso Lenza di Munti 720 slm ’17 – Nicosia (ne capirete sicuramente più di me)
  • Etna Rosso Passorosso ’18 – Passopisciaro (il vino di entrata dell’azienda sorprende)
  • Etna Rosso Qubba ’18 – Monteleone (alla prima bottiglia qualcuno dice va che era buono. La seconda bottiglia arriva la sorpresa, un vino che non conoscevo e mi è piaciuto tanto)
  • Etna Rosso San Lorenzo ’18 – Girolamo Russo (lui è un mio amore e quest’annata fa aumentare l’amore)
  • Etna Rosso Barbagalli ’17 – Pietradolce (ha l’abbonamento)
  • Etna Rosso V. Vico Prephylloxera ’17 – Tenute Bosco (vino interessantissimo)
  • Etna Rosso Zottorinoto Ris. ’16 – Cottanera (ne saprete sicuramente più di me)
  • Faro ’18 – Le Casematte (ne saprete sicuramente più di me)
  • Malvasia delle Lipari Passito ’19 – Caravaglio (peccato mi è sfuggito)
  • Passito di Pantelleria Ben Ryé ’17 – Donnafugata (il fuoriclasse di sempre)
  • Salealto Tenuta Ficuzza ’18 – Cusumano (non lo conosco)
  • Sicilia Catarratto V. di Mandranova ’18 – Alessandro di Camporeale (non lo conosco)
  • Sicilia Chardonnay V. San Francesco Tenuta Regaleali ’18 – Tasca d’Almerita (non è affatto male, anzi è molto buono)
  • Sicilia Mandrarossa Cartagho ’18 – Settesoli (ne saprete sicuramente più di me)
  • Sicilia Nero d’Avola Saia ’18 – Feudo Maccari (ne saprete sicuramente più di me)
  • Sicilia Perricone Furioso ’17 – Assuli (mi è sfuggito)
  • Sicilia Perricone Ribeca ’15 – Firriato (ne saprete sicuramente più di me)
  • Sicilia Zibibbo Al Qasar ’19 – Rallo (ne saprete sicuramente più di me)
Pasquale Pace
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