I Tre Bicchieri del Trentino per la guida “Vini d’Italia 2019” del Gambero Rosso… con un mio piccolo commento

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Tre Bicchieri Trentino
per la guida “Vini d’Italia 2019” del Gambero Rosso

Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
www.gamberorosso.it

Si continua con i Tre Bicchieri del Trentino … il mio ritornello che segue mi piace tanto e forse lo metterò per ogni regione. Qualcuno storcerà la bocca, ma ognuno è padrone di ciò che vuole fare della propria vita e a me questa cosa diverte. Mi diverte controllare, curiosare, confrontare con gli anni passati e per almeno i prossimi due mesi aspetterò, regione per regione, i premiati fino alla degustazione di Roma. Una volta ne ero veramente preso per tutto l’anno, non lo nego con le guide ho imparato tante cose, oggi le metto in libreria e poche volte le vado a prendere, ma le voglio perché mi diverte averle e a volte consultarle. Ecco l’elenco dei premiati con il commento, tra virgolette, per la regione della redazione del Gambero Rosso:

È sempre il TrentoDoc a guidare la pattuglia dei migliori vini trentini. Una denominazione che è ambasciatrice del territorio in Italia e nel mondo. Un drappello consolidato, che quest’anno – per la prima volta – annovera tra i protagonisti della volata (vincente) ai Tre Bicchieri anche lo spumante Trento Nature del mitico ciclista Francesco Moser, un campione del pedale che ha coinvolto tutta la sua famiglia nella cura dei poderi e produzione di vino. Sul traguardo sono giunti in sette, veri fuoriclasse, che hanno ‘bruciato’ per un soffio altrettante briose bollicine, tutt’altro che vini-gregari. Solo il foto finish ha visto Balter, Letrari, Rotari, Cesarini Sforza, Ferrari, Maso Martis tagliare il traguardo all’unisono con Moser. Ma tanti altri Trento con tanto di Doc meritavano la corale vittoria. Cavit, Pisoni, Bellaveder, Revì, Casata Monfort e il Rosé Inkino di Mas dei Chini, una delle più belle novità dei nostri assaggi.

Poi, tra i premiati, altre gustose novità: il Müller Thurgau Viàch ’17 della giovane Corvée, splendida azienda della Val di Cembra, affiancata da un portentoso Pinot Nero ’15 di Maso Cantanghel. Davvero un grande vino. Come lo è – e da sempre sale sul podio – il San Leonardo dei Marchesi Guerrieri Gonzaga. Un rosso di levatura internazionale, vinificato con cura, elegantissimo e longevo. Pattuglia vincente, si diceva. Ecco allora la Riserva Teroldego Rotaliano ’13 dei Dorigati, dedicata a Luigi, il fondatore dell’azienda. Che mette in fila, per un nonnulla, quello di Giulio De Vescovi, e quello degli emergenti Martinelli. In Guida, non troverete premiate alcune storiche griffe, come Zeni: hanno deciso di lasciar riposare ulteriormente in cantina le loro etichette di punta. La crescita di un territorio passa anche da queste scelte.

San Leonardo 2014 – San Leonardo
Teroldego Rotaliano Luigi Riserva 2013 – Dorigati
Trentino Müller Thurgau Viàch 2017 – Corvée
Trentino Pinot Nero V. Cantanghel 2015 – Maso Cantanghel
Trento Brut Rotari Flavio Riserva 2010 – Mezzacorona
Trento Brut Madame Martis Riserva 2008 – Maso Martis
Trento Brut Nature 2012 – Moser
Trento Dosaggio Zero Riserva 2011 – Letrari
Trento Extra Brut 1673 Riserva 2011 – Cesarini Sforza
Trento Pas Dosé Balter Riserva 2012 – Nicola Balter
Trento Perlé Zero Cuvée Zero 2011 – Ferrari

L’anno scorso 12, quest’anno 11.  Inizio nel dire che il Trentodoc mi piace moltissimo, conosco tanti produttori di questa buonissima tipologia di “bollicine”, aziende visitate e vini che degusto e bevo spesso durante tutto l’anno. Dopo aver letto anche le altre aziende che sono arrivate alle finali, posso dire che le scelte su questa regione sono pienamente condivisibili. Complimenti a tutti, complimenti anche a voi del Gambero Rosso per le scelte.
Per quanto riguarda Zeni, do un mio anticipo sarà tra le mie tre “bollicine” per l’anno 2018.

Alla prossima regione, ai premi speciali. Ieri in una degustazione ho avuto la conferma che il rosso dell’anno è il Brunello di Montalcino Riserva 2012 di Tenuta di Sesta, vino che avevo scelto a Febbraio durante le anteprime toscane tra le mie migliori riserve. Ieri con Lara Brandoni è stato bello e buono farlo degustare a tanti appassionati, il giudizio è stato unanime: un grande vino davvero. 

Pasquale Pace
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