I Tre Bicchieri del Piemonte per la guida “Vini d’Italia 2021” del Gambero Rosso… con un mio piccolo commento

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Tre Bicchieri Piemonte  
Vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso
Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
www.gamberorosso.it
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it

L’anno scorso 74, quest’anno 75, tanti i vini che mi piacciono in questa lista, ci sono aziende che potrebbero prenderne anche tre, quattro di tre bicchieri, ma ogni azienda può fregiarsi di un solo tre bicchieri. Non leggo Fenocchio… forse è troppo bravo e vi ha messo in difficoltà, non leggo Odilio Antoniotti, troppo grande, non leggo Matteo Correggia, ma forse toccava ad altri roero, non leggo Albino Rocca, ne fa troppi ottimi. Non leggo Ettore Germano, forse ne fa troppi ottimi e vi mette in difficoltà. Manca Palladino, il suo Ornato 2016 è buonissimo. Comunque in questa lista ci sono grandi vini italiani. Leggo che il mio commento è quasi uguale allanno scorso, purtroppo.
Perché mancavano 12 vini premiati con i tre bicchieri?

Con questo mio scritto eccomi, come ogni anno a pubblicare i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Come sempre qualcuno storcerà la bocca, ma ognuno è padrone di ciò che vuole fare della propria vita e a me questa cosa diverte. Sono un curiosone, mi diverte controllare, curiosare, confrontare con gli anni passati. Questanno continuo a commentare le regioni e i vini dopo aver trascorso tre giorni a Roma, dopo aver partecipato a tutti e tre i giorni di degustazione. Una volta ne ero veramente preso per tutto l’anno, non lo nego, con le guide ho imparato tante cose, oggi le metto in libreria e poche volte le vado a prendere, ma le voglio perché mi diverte averle e a volte consultarle.

Ecco l’elenco dei premiati con il commento, tra virgolette, per la regione da parte della redazione del Gambero Rosso:

 I migliori vini del Piemonte 2021

Il panorama vitivinicolo del Piemonte

Malgrado il bruttissimo periodo storico che ha condizionato la ristorazione e la viticoltura, i produttori hanno dimostrato di sapere lottare. Qualcuno come Flavio Roddolo ha posticipato l’imbottigliamento e quindi non lo troverete in questa edizione. I risultati però, nel complesso, sono notevoli e ogni anno diventa più difficile limitare i Tre Bicchieri.

I Tre Bicchieri 2021 del Piemonte. L’annata 2016

L’annata 2016, salutata a suo tempo come una delle vendemmie del secolo per il nebbiolo, mantiene tutte le promesse con ben 29 vini titolati su 32 del millesimo in questione. Tra questi 29 Tre Bicchieri ben 25 sono Barolo, 2 sono Barbaresco e 2 provengono dall’Alto Piemonte. La grandezza dei Barolo 2016, ampiamente annunciata è stata confermata con ben 32 Tre Bicchieri. Con il crescere della qualità, soprattutto nelle denominazioni più prestigiose, il nostro lavoro diventa sempre più arduo. Con 45 Tre Bicchieri su un totale regionale di 75 il Nebbiolo rimane la varietà regina.

Non c’è solo il Nebbiolo

Per fortuna aumenta la diffusione di cultivar meno note. Il Timorasso nel Tortonese si attesta su due premiati, mentre nella zona di Castagnole Monferrato per il Ruché arriva il secondo Tre Bicchieri. Lo conquista con merito l’inebriante Clàsic della cantina Luca Ferraris che tanto ha fatto per il rilancio del vitigno. Il Grignolino del Monferrato Casalese, nella nuova versione invecchiata, conserva due Tre Bicchieri che ricompensano l’associazione Monferace a capo del progetto.

Da notare anche la notevole performance del comparto spumantistico che piazza quattro vini sul palco, di cui ben tre Alta Langa, una denominazione in piena espansione. Le cantine che ottengono per la prima volta i Tre Bicchieri sono cinque – addirittura sei se consideriamo il Barolo Lazzarito ’16 di Casa E. di Mirafiore, che è in realtà un’azienda a pieno titolo solo da poco, dal momento del distacco dalla casa madre Fontanafredda -, ovvero quasi il 10 per cento del totale dei premiati. Si tratta di Socré con il Barbaresco Roncaglie Riserva ’15, di La Masera e il suo Erbaluce di Caluso Anima dAnnata ’17, di La Toledana e il Gavi del Comune di Gavi Vigne Rade ’19, di Castellari Bergaglio con il notevole Gavi Pilin ’14 e infine di Luca Ferraris di cui sopra.

  • Alta Langa Brut Rosé 60 Mesi Ris. ’13 – Colombo – Cascina Pastori (non lo conosco e alla degustazione non c’era)
  • Alta Langa Extra Brut Ris. ’15 – Coppo (piace a tanti, forse ne capirete sicuramente più di me)
  • Alta Langa Pas Dosé Zero Ris. ’14 – Enrico Serafino (non mi delude mai, anche quest’anno è molto buono)
  • Barbaresco Crichët Pajé ’12 – Roagna (aspettare a uscire va benissimo se poi si è davanti a un grande vino)
  • Barbaresco Currà ’15 – Sottimano (Famiglia che produce grandi vini. Vini che mi piacciono assai)
  • Barbaresco Martinenga Camp Gros Ris. ’15 – Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Grésy (dopo aver visitato l’azienda mi piace sempre di più)
  • Barbaresco Rabajà ’16 – Bruno Rocca (mi piace tantissimo, peccato che i sommelier a volte non riaprono bottiglie secche)
  • Barbaresco Rabajà Ris. ’13 – Giuseppe Cortese (degustato in cantina, senza ancora l’etichetta, era freddissimo quella sera, questo vino mi ha scaldato assai. Vino di alto livello)
  • Barbaresco Rombone ’16 – Fiorenzo Nada (mi è sempre piaciuto, in quest’annata ancora di più)
  • Barbaresco Roncaglie Ris. ’15 – Socré (un’ottima sorpresa)
  • Barbaresco Vallegrande ’17 – Ca’ del Baio (mi piace tantissimo, peccato che i sommelier a volte non riaprono bottiglie secche)
  • Barbera d’Asti Sup. La Luna e i Falò ’18 – Vite Colte (ne saprete sicuramente più di me… molto di più)
  • Barbera d’Asti Sup. V. La Mandorla ’18 – Luigi Spertino (non era male)
  • Barbera del M.to Albarola ’16 – Tacchino (bottiglia al servizio sotto tono)
  • Barbera del M.to Sup. Cantico della Crosia ’17 – Vicara (un’altra Barbera 2017 che mi sorprende)
  • Barolo ’16 – Bartolo Mascarello (almeno una bottiglia potevate mandarla… mah)
  • Barolo Arborina ’16 – Elio Altare (tre bottiglie, una diversa dall’altra, tutte e tre sotto tono, maledetti tappi)
  • Barolo Bric dël Fiasc ’16 – Paolo Scavino (almeno una bottiglia potevate mandarla… mah)
  • Barolo Brunate ’16 – Giuseppe Rinaldi (almeno una bottiglia potevate mandarla… mah)
  • Barolo Cannubi ’16 – G. B. Burlotto (annata molto buona, Barolo “BONO ASSAI”)
  • Barolo Cannubi ’16 – Poderi Luigi Einaudi (annata molto buona)
  • Barolo Castelletto ’16 – Fortemasso (lo risentirei con piacere)
  • Barolo Cerequio ’16 – Michele Chiarlo (ne saprete sicuramente più di me)
  • Barolo Cerretta ’16 – Brandini (lo risentirei con piacere)
  • Barolo Cerretta Luigi Baudana ’16 – G. D. Vajra (Barolo Ottimo assai. Però almeno una bottiglia potevate mandarla… mah)
  • Barolo del Comune di Castiglione Falletto V. V. ’15 – Cascina Fontana (azienda che seguo con immenso piacere)
  • Barolo Falletto V. Le Rocche Ris. ’14 – Bruno Giacosa (ma mica un’azienda così importante deve produrre per forza sempre i suoi campioni. 4 bottiglie tutte e 4 con frutta esagerata… forse una giornata no)
  • Barolo Ginestra Ris. ’12 – Paolo Conterno (in magnum alla degustazione, davvero niente male)
  • Barolo Lazzarito ’16 – Casa E. di Mirafiore (ne saprete sicuramente più di me, molto più di me)
  • Barolo Liste ’15 – Giacomo Borgogno & Figli (ne saprete sicuramente più di me)
  • Barolo Meriame ’16 – Paolo Manzone (ne saprete sicuramente più di me)
  • Barolo Monfortino Ris. ’14 – Giacomo Conterno (almeno una bottiglia potevate mandarla… mah)
  • Barolo Monprivato ’15 – Giuseppe Mascarello e Figlio (almeno una bottiglia potevate mandarla… mah)
  • Barolo Monvigliero ’16 – F.lli Alessandria (tra le cose più buone degli interi tre giorni. Barolo notevole)
  • Barolo Monvigliero ’16 – Bel Colle (ne saprete sicuramente più di me)
  • Barolo Ornato ’16 – Pio Cesare (ne saprete sicuramente più di me)
  • Barolo Parafada ’16 – Massolino – Vigna Rionda (tra i vini più buoni della tre giorni di degustazione)
  • Barolo Pressenda ’16 – Abbona (non era affatto male)
  • Barolo Rive ’16 – Negretti (ne saprete sicuramente più di me)
  • Barolo Rocche dell’Annunziata ’16 – Renato Corino (ne saprete sicuramente più di me)
  • Barolo Rocche di Castelletto ’16 – Cascina Chicco (ne saprete sicuramente più di me)
  • Barolo Sottocastello di Novello ’16 – Ca’ Viola (mi è piaciuto tanto)
  • Barolo Sperss ’16 – Gaja (un ottimo Sperss)
  • Barolo Vigna Rionda ’16 – Guido Porro (non è niente male, un ottimo Vigna Rionda 2016)
  • Barolo Vigna Rionda Ester Canale Rosso ’16 – Giovanni Rosso (semplicemente un vino fantastico. Tra i miei sedici vini migliori su 321 assaggi. Vino che si candida a essere uno dei miei tre vini preferiti per l’anno 2020)
  • Barolo Villero ’16 – Brovia (loro sono bravi ASSAI!)
  • Barolo Villero Ris. ’13 – Vietti (buonissimo)
  • Boca ’16 – Le Piane (almeno una bottiglia potevate mandarla… mah)
  • Colli Tortonesi Timorasso Il Montino ’18 – La Colombera (tra i miei 16 migliori assaggi della tre giorni di degustazione)
  • Colli Tortonesi Timorasso Pitasso ’18 – Claudio Mariotto (mi è piaciuto tanto, non ci sarà la foto della bottiglia, purtroppo mi è venuta mossa)
  • Dogliani Sorì Dij But ’19 – Anna Maria Abbona (la semplicità che fa bevibilità buona assai)
  • Erbaluce di Caluso Anima dAnnata ’17 – La Masera (niente male)
  • Erbaluce di Caluso La Rustìa ’19 – Orsolani (forse troppo giovane)
  • Gattinara Osso San Grato Ris. ’16 – Antoniolo (almeno una bottiglia potevate mandarla… mah)
  • Gattinara Ris. ’15 – Giancarlo Travaglini (un istituzione)
  • Gavi del Comune di Gavi Minaia ’19 – Nicola Bergaglio (mi era piaciuto l’anno scorso… si ripete)
  • Gavi del Comune di Gavi Vigne Rade ’19 – La Toledana (non era male)
  • Gavi Pilin ’14 – Castellari Bergaglio (due bottiglie molto piatte… peccato)
  • Grignolino d’Asti Monferace ’15 – Tenuta Santa Caterina (ne saprete sicuramente più di me)
  • Grignolino del M.to Casalese Monferace Bricco del Bosco V. V. ’16 – Giulio Accornero e Figli (lo risentirei con piacere)
  • Marcalberto Pas Dosé Blanc de Blancs M. Cl. – Marcalberto (Mi piacerebbe sentirlo insieme a voi)
  • Moscato d’Asti Canelli Sant’Ilario ’19 – Ca’ d’ Gal (almeno una bottiglia potevate mandarla… mah)
  • Moscato d’Asti Casa di Bianca ’19 – Gianni Doglia (non era niente male)
  • Nizza La V. dell’Angelo ’17 – Cascina La Barbatella (almeno una bottiglia potevate mandarla… mah)
  • Nizza Ris. ’17 – Tenuta Olim Bauda (mi è piaciuto tanto)
  • Nizza Tre Roveri ’18 – Pico Maccario (ne saprete sicuramente più di me)
  • Ovada Convivio ’18 – Gaggino (Un’ottima sorpresa. Vino “BONO” quando finisce)
  • Piemonte Pinot Nero Bricco del Falco ’16 – Isolabella della Croce (intrigante, da seguire)
  • Roero Sudisfà Ris. ’17 – Angelo Negro (non tradisce mai)
  • Roero Arneis Cecu d’La Biunda ’19 – Monchiero Carbone (ottimo)
  • Roero Arneis Renesio ’19 – Malvirà (interessante)
  • Roero Arneis Sarun ’19 – Stefanino Costa (ne saprete sicuramente più di me)
  • Roero Mompissano Ris. ’17 – Cascina Ca’ Rossa (anche in quest’annata Angelo Ferio è riuscito a produrre qualcosa di OTTIMO!
  • Ruchè di Castagnole M.to Clàsic ’19 – Luca Ferraris (ne saprete sicuramente più di me… molto di più)
  • Ruchè di Castagnole M.to Laccento ’19 – Montalbera (ne saprete sicuramente più di me… molto di più)
Pasquale Pace
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