Ecco l’introduzione alla guida di Slow Wine 2023. Io aspetto l’8 ottobre per partecipare alla grande degustazione

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Slow Wine Guida 2023
I Vini Slow, i Grandi Vini e i Vini Quotidiani
www.slowfood.it/slowine/
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.vinointorno.it
www.cantinaconforme.wine

In attesa di iniziare a commentare i Vini Slow, i Grandi Vini e i Vini Quotidiani regione per regione della guida dello Slow Wine 2023, ecco l’introduzione di Slow Wine 2023 a cura del direttore Giancarlo Gariglio.

So già che non ci saranno, ma quanto mi piacerebbe leggere le rese per ettaro in quintali e in ettolitri almeno dei vini premiati.

Io non vedo l’ora che arrivi l’8 ottobre per partecipare alla più grande degustazione in Italia, sarà a Milano a partire dalle 14.00 – e fino alle 20.00 – negli ampi spazi di Superstudio Più, in Via Tortona 27, io ci sarò con immenso piacere. L’anno scorso la due giorni di Milano fu tra le degustazioni più belle e ottime dell’anno.

INTRODUZIONE

“Ci si può abituare all’eccezionalità? Eccezionalità degli eventi esterni al nostro mondo – prima il COVID-19, poi la crisi energetica e della logistica mondiale, e infine la guerra in Ucraina – e interni seppur di dimensioni globali, uno su tutti quello climatico. Il 2022 sarà ricordato come l’anno più caldo e siccitoso mai vissuto fino a ora. Visitando oltre 2.000 cantine, in Slow Wine 2023 gli effetti del riscaldamento globale sono stati evidenti e per molti versi catastrofici: filari dalla vegetazione asfittica, grappolini quasi non invaiati, acini bruciati dal sole, mentre nei vigneti coltivati a spalliera si potevano osservare i fili di ferro perché la parete vegetativa non li aveva ricoperti.

Questo è il mondo nel 2022. Un mondo al bivio, nel quale ci pare di aver capito che i vignaioli, di fronte a un’emergenza così grande, abbiano risposto in ordine sparso. Ma c’è un grande discrimine di cui tenere conto: i vignaioli veri, abituati a camminare giornalmente le vigne, pur disperandosi hanno avuto la possibilità di vivere istante dopo istante il progredire della siccità e gli effetti delle temperature altissime, tentando di interpretare i bisogni delle piante giorno dopo giorno, e traendone preziose lezioni per il futuro; chi invece fa viticoltura intensiva e su larga scala ha dovuto cercare scorciatoie tecniche per salvaguardare la produzione in termini quantitativi, scorciatoie che rimangono ad alto impatto e che se viste sul lungo periodo sembrano già avere le gambe corte.

Anche per questo pensiamo che la 2022 sia un’annata su cui dare definitivamente ascolto ai vignaioli veri e propri, a quelli che ragionano in piccolo e in modo ecosistemico. Sono loro ad avere percepito meglio e più da vicino il messaggio che arrivava dalla natura: ora dobbiamo dedicarci al confronto, allo studio, alla ricerca scientifica, a mettere a sistema le esperienze positive e negative di ognuno di loro. Condizioni radicali impongono reazioni altrettanto radicali.

La Slow Wine Coalition, la rete internazionale nata lo scorso anno che riunisce sotto un unico cappello vignaioli, appassionati e professionisti del vino, sarà lo strumento che noi metteremo a disposizione per aprire un grande tavolo di confronto a livello planetario sugli stravolgimenti causati dal riscaldamento globale.

La Slow Wine Fair che si terrà nuovamente a Bologna (26-28 febbraio 2023) sarà il teatro perfetto per cercare di capire come muoverci rispetto ai tanti argomenti sul tavolo: dai nuovi insetti portatori di danni o malattie letali alla mancanza di acqua per periodi prolungati, dal sistema per mantenere o aumentare la fertilità dei suoli all’adattamento delle modalità di allevamento alle temperature che crescono, per arrivare alle forme di collaborazione comunitarie necessarie per rendere economicamente più sostenibili le aziende. Argomenti concreti, a cui se ne aggiungeranno altri che non possono essere più posticipati, pena lo stravolgimento in senso negativo del nostro amato vino.

Giunti alla tredicesima edizione mi trovo a firmare da solo questa guida in qualità di curatore, ma a essere sinceri non mi sono mai sentito solo, perché insieme a Fabio Giavedoni – che ringrazio per la sua amicizia e per il suo costante aiuto, che non è venuto meno neppure quest’anno – abbiamo creato un sistema di lavoro che vede impegnati quasi 200 collaboratori, a cui si aggiungono i responsabili regionali e da due anni i quattro vicecuratori.

Un piccolo ma agguerrito manipolo di instancabili appassionati e bevitori, animati dall’amore per il vino e per il mondo che lo circonda. Cambiano le persone, scorrono gli anni ma quello che rimane è la nostra visione slow, che spero trasudi dalle pagine che state per leggere. Una filosofia che va oltre le persone ed è ormai patrimonio di tutti, come direbbe Buzz Lightyear «verso l’infinito e oltre…».”

Giancarlo Gariglio

Pasquale Pace
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