A volte le cose belle e buone arrivano a sorpresa e sono più belle e più buone.

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I vini del Barbarossa 2017
14, 15 e 16 Luglio 2017
Acquapendente (Vt)

Sale & Pepe RistoBar
Di Gianluca Pepe e C. Snc
Via Monte Nibbio, 2
Orvieto (TR)

Az. Vinicola Poggio Grande 
Podere Poggio Grande, 11
Castiglione D’Orcia (Si)
www.aziendapoggiogrande.it

 Ristorante La Parolina
Via Giacomo Leopardi, 1
Trevinano – Acquapendente (Vt)
www.laparolina.it

Arrivo a Orvieto in perfetto orario, fa caldo, ma la passeggiata dalla stazione di Orvieto fino al Sale & Pepe RistoBar di Gianluca Pepe e Ilaria Moscatelli è un piacere, so già che mi aspetta acqua fresca prima di tutto e qualche piatto adatto per l’occasione, devo aspettare prima che mi passino a prendere per andare ad Acquapendente.  Arrivo ed entro, il tempo di salutare tutti, di sedersi e Gianluca dice: “A Pasquale ci penso io”. Il tempo di bersi un bicchiere di acqua ed ecco arrivare un piatto bellissimo:  filetto di salmone affumicato, le sue uova, zucchine carote e mele, mousse di champignon al burro e anice, gel di lampone e pane marino croccante.  Questo è un piatto da vero cuoco con tanta fantasia e tanta bellezza, pieno di gusto, ogni componente si amalgama con tutto, non si pensa più a nulla, si pensa solo a mangiare, godere e dire: bravissimo Gianluca. Il piatto si merita la foto, prima e dopo. Resto ancora un po’ a leggere il giornale, a lavorare, qui da Gianluca si fa tutto con piacere. Arriva la mia accompagnatrice e si parte per Acquapendente, lei è anche la parente dei padroni di casa dove io alloggerò per il fine settimana, con me sarà ospite anche Carlo Zucchetti nei momenti di riposo dall’organizzazione dell’evento. La casa è nuova, molto carina e per di più fresca, mi metto tranquillo a casa, il tempo di una doccia ed ecco che arriva la telefonata di Carlo che mi dice: “devo andare a prendere i vini da Poggio Grande vuoi venire? Nemmeno il tempo di riflettere e accetto la proposta.

Si parte subito per la Val d’Orcia, lungo la strada deduco che la distanza tra andare e tornare non è poca, ma va bene così, sono curioso, voglio sapere di più su questa azienda, prima di andare avevo sentito i loro vini nemmeno mezza volta, diciamo mai, sapevo solo che è condotta da belle donne simpatiche e che il titolare non lo conosco. Arriviamo per una strada bianca, Zucchetti mi ammonisce dicendomi: non abbiamo tanto tempo ti avverto. Il tempo di sedersi e arriva un vino bianco, un vino bianco del 2015, vengo colpito da subito dall’etichetta e da… gli uvaggi di Marsanne e  Roussanne, il nome è Tagete, la domanda è: perché il Rodano qui? La risposta di Luca Zamperini è: “assaggia il vino e poi dimmi”. Lo assaggio anche se la temperatura di servizio è alta, ma accetto la sfida, intanto Luca mi dice che è quello che sta per uscire, perché a noi piace aspettare i vini, io compiaciuto assaggio il vino, il primo sorso mi lascia perplesso, ma non in maniera negativa, il secondo sorso mi fa chiedere rese, modo di vinificazione, affinamento, il vino mi piace tanto, lo riassaggio ancora e me lo lascio per risentirlo dopo i rossi, perché qui è terra di rossi, se allunghi lo sguardo si vedono le vigne di aziende importanti di Montalcino. Si passa ai rossi: Piano, da assemblaggio di uve Sangiovese, Syrah e Cabernet Sauvignon, un vino semplice che si fa bere, non ti chiede nulla né ti complica la vita, un vino da sbicchierare in compagnia; Sesterzo 2013 da sangiovese 100%, eccola la Toscana, eccolo il sangiovese che mi piace, è buono adesso, appena uscito e lo sarà chissà per quanti anni ancora, ovunque lo trovo lo vorrei degustare ancora, penso che ci siano altre occasioni, anche di tornare qui con calma, oggi una visita veloce, una visita per cui si ha voglia di tornare, una visita assaggiando vini buoni con ottime prospettive, una visita dove ho conosciuto un uomo con un gran sorriso e tanto cuore, una visita da ripetere…  si finisce con lo Scorbutico 2014, assemblaggio di uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Syrah, un vino giovane ancora chiuso, un vino da aspettare anche oggi dopo l’apertura, oggi non si ha tempo, è rimasto giusto quello per due foto, fuori e dentro la cantina, si va via con la promessa di tornare a Poggio Grande anche per mangiare ancora gli ottimi carciofi sott’olio e appunto di riassaggiare ancora anche l’olio. Si riparte con la convinzione di aver conosciuto un’altra azienda di quelle che piacciono a me che non ha fretta di fare uscire i vini di annata a gennaio e febbraio, sarà una lotta questa che intraprenderò, perché sono stanco di sentire vini imbottigliati così presto. Il tempo è tiranno e la cena di apertura dell’evento I Vini del Barbarossa non ci aspetta. Arriviamo appena in tempo, i tavoli sono al centro di Acquapendente in una piazza che mi è sempre piaciuta, la cena è a cura di Iside De Cesare, chef insieme a suo marito del ristorante La Parolina. Lei è in altre faccende affaccendata, c’è suo marito Romano Gordini e la cena si prevede niente male, si inizia con la presentazione della manifestazione per poi passare alla cena, ma prima della cena, un elogio questa volta va all’acqua Ferrarelle e alla sua nuova linea, etichetta rossa, leggermente più frizzante della precedente, più buona della precedente che già lo era. La prima portata è: coregone e anguilla del lago di Bolsena con salsa di cetrioli. Fare un piatto così fuori dal ristorante è dire che si è bravi davvero. La serata è accompagnata dai vini che si berranno nei prossimi giorni durante la manifestazione, si scelgono i migliori e debbo dire che c’è da bere bene stasera. Arriva il primo piatto: risotto allo zafferano e limone candito. Il mio risotto era cotto bene, peccato l’eccessivo sapore di limone, ma è un  mio gusto, al mio tavolo è piaciuto. Il secondo piatto: pollo, patate e lenticchie croccanti. Le lenticchie mischiate con il paté dei fegatini di pollo una “figata” pazzesca. Brava Iside de Cesare e bravo a suo marito. Il dolce: Rocher di nocciola DOP tonda gentile romana dei Monti Cimini, un bel dolce e anche buono. Infine arriva la piantina della nostra nazione con i dolci caratteristici di ogni regione o quasi: Piccola pasticceria, buona assai, degna conclusione di una buona cena e di una bella serata, si continua a stare insieme con i produttori e con gli amici, la stanchezza arriva e il primo giorno può finire così, non prima di farsi una foto con Romano Gordini e Carlo Zucchetti.

 

Pasquale Pace
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