Volcanic Wines in Sardegna

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Volcanic Wines
25, 26, 27 e 28 Settembre 2014
Mògoro – Gonnostramatza – Pua – Terralba – Sardara – Sanluri – Siddi – Monte Acri – Mongogiori.

Per prima cosa premetto che è la prima volta che vengo in Sardegna non facendo un bagno, visto che ho visto il mare solo da lontano e per poco istanti. In effetti il viaggio era tutto abbinato al vino. Così, vino e cibo è stato. Anche bellissime persone ci sono state e in tanti bei luoghi sconosciuti sono stato. Si parte da Roma in ritardo, ma senza problemi siamo arrivati a Cagliari dove ad aspettarci c’era un pulmino che ci accompagnerà nel cuore della manifestazione per cui siamo venuti. La cena è organizzata nell’agriturismo Terrausanna dove soggiornerò per le tre notti. L’Agriturismo è di proprietà della famiglia Cuscusa, allevatori di pecore e tante altre cose. Ad accoglierci c’è Michele Cuscusa, colui che è anche presidente della Cantina Di Mogoro, organizzatrice dell’evento. La cena inizia con salumi e formaggi, quindi fettuccine, maiale-cinghiale. Il tutto è accompagnato dai vini dei tre produttori che saranno i protagonisti dei due giorni di cui vi parlerò in seguito. Il 26 nel primo giorno del convegno, dopo una buona colazione nell’agriturismo si parte per la visita della Cantina Sociale di Mògoro. Conoscevo il loro Puistéris da uve autoctone Semidano, bevuto durante la premiazione dei tre bicchieri 2014 del Gambero Rosso. Durante la visita ho potuto conoscere l’enologo, ragazzo giovane e con idee precise, mi è venuto da pensare che qualcosa di buono si possa ancora fare con la cooperazione. A Mògoro c’è anche un Nuraghe scoperto e visitabile da poco. La visita risulta interessantissima, con un bel sole che penetra tra le rocce delle stanze visitate, formando riflessi e rendendo il tutto ancor più bello. Vicino al Nuraghe si è svolta la degustazione di 11 vini provenienti dalle varie zone vulcaniche italiane che sono racchiuse nel marchio Volcanic Wines. Il livello è discreto con una media degli undici vini che dalle mie valutazioni arriva a 82,37, tutti con un ottimo rapporto qualità prezzo. Per pranzo si raggiunge Terralba e la Cantina del Bovale di proprietà della famiglia di UnipolSai Assicurazioni Marcello Martis. Azienda giovanissima con tanta voglia di far vini buoni che oggi già vende bene anche all’estero. Il pranzo si è svolto nella sua casa, a buffet, accompagnato dai suoi vini. La simpatia di Marcello ha reso il tutto ancora più piacevole. Si riparte per destinazione Cantina Su’entu di proprietà di un uomo che dire una bomba umana è poco, perché lui è tantissime cose e ci potrei scommettere qualsiasi cosa che i suoi vini diventeranno grandi, perché lui è una scommessa vincente. Le vigne sono bellissime, il vento sta lì sempre e per questo il nome dell’azienda è Su’entu. La cantina sta lì, ma non è finita e già oggi si vede e ti fa capire quanto diventerà bella e importante. Lui Salvatore è una persona fantastica. I momenti passati con tutti noi sono stati pieni di simpatia e la merenda è stata fatta su una terrazza stupenda. Non ci sono momenti di pausa e il sindaco di Sardara Peppe Garau ci sta aspettando per visitare il suo piccolo paese tra i borghi più belli d’Italia. Davvero bello il suo paese. I paesi sono tutti vicini, questo ci permette una doccia veloce per poi vedersi a Siddi nel ristorante di Roberto Petza S’Apposentu di Casa Puddu. Ho conosciuto Roberto Petza alla cena delle tre forchette del Gambero Rosso, devo ammettere che lui e questo posto mi ha reso euforico. Il mio entusiasmo è stato confermato da una cena molto buona, con i migliori piatti in un perfetto risotto alle erbe dell’orto di casa, il gelato di cipolla fa intuire e confermare la fantasia e la bravura di Roberto. Il tutto fila liscio nella bellezza di Casa Puddu. La mattina dopo è dedicata al convegno su tante realtà della Sardegna e dei vini dei vulcani. In questo senso si sta facendo molto, se ne parla molto e questo è importante. I vini devono essere buoni sia se vengono dai vulcani o sia che vengano da altri parti per farli apprezzare e vendere. Il convegno moderato da Alessandra Guigoni si è svolto in maniera molto tranquilla, senza pesantezze con brevi interventi, tutti apprezzati. Alla fine del convegno si è svolta una degustazione dei vini provenienti da diverse zone vulcaniche accompagnati da prodotti tipici: formaggi, pane, salumi, miele, sottoli e tanta bella gente. Una piccola passeggiata per le strade di Mògoro in attesa di andare al museo dell’ossedania a Pau. La visita al museo è durata poco essendo piccolo ma interessante, l’ossedania è un liquido derivante dal vulcano affascinante.Il vulcano era il Monte Arci oggi spento. Un posto meraviglioso a contatto con la natura, una vegetazione fittissima che non fa passare i raggi del sole. Salendo le rocce si arriva a vedere un panorama stupendo sul golfo di Oristano e la vista ci fa gridare: “ecco il mare”. Il sole sta lì e un tramonto infinitivamente bello completa una vista mozzafiato. Ci si sposta in varie zone del monte fino ad arrivare in un posto da dove si vede il mare e l’interno, lo sguardo spazia per km e km, con la luna che incomincia ad intravedersi, in contemporanea la Roma ha segnato e la vita risulta così davvero bella. Ormai è sera, la fame sta arrivando e un altro sindaco ci aspetta. E’ la volta di quello di Mongogiori, che da subito mi è rimasto simpatico, così come è risultata la sua serata che ha organizzato. La simpatia della serata ci ha portato a cantare e a ridere tantissimo per una degna conclusione di tre giorni vissuti fantasticamente. L’ultimo giorno ci si alza con calma per aspettare l’aereo che ci riporterà a Roma. Gli ultimi momenti vissuti nell’agriturismo di Michele sono stati simpaticissimi con una colazione alla sarda con carasau e crema di formaggio per finire con un pane fritto buonissimo fatto alla perfezione. Abbracci e saluti prima di andare via, abbracci che hanno portato a emozionarci, il tassista che ci è venuto a prendere ha detto: ma stavate piangendo? Certo che si, sono stati bellissimi momenti con persone stupende a cui si resta legato, la Sardegna è tante cose meravigliose.

Pasquale Pace
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