Un’altra settimana da raccontare: da Narni a Roma, da Paliano a Paestum, per finire in un giorno a Ischia a dir poco fantastico

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FIVI Mercato dei vini
19 e 20 Maggio 2018
Cinecittà Teatro 10
Roma
www.mercatodeiviniroma.it

Antica Osteria Terremoto
Via della Rocca, 16
Genazzano (Rm) 

www.anticaosteriaterremoto.it

Agriturismo La Polledrara
Località Polledrara
Paliano (Fr)
www.agriturismolapolledrara.it

Le Strade della Mozzarella 2018
23 e 24 Maggio 2018
Savoy Beach Hotel
Paestum – Capaccio (Sa)
www.lsdm.it

Bar Gelateria Serenella
Lungomare San Marco, 140
Agropoli (Sa)

Caseificio La Dispensa
Az. Agricola San Salvatore 1988​
Strada Statale 18
Tirrena Inferiore
Capaccio (Sa)
www.ladispensa1988.it

Hotel Terme La Pergola & Villa Flavio
Via Casamennella, 1
Casamicciola Terme (Na)
www.lapergola-ischia.it

Cantine di Crateca Ischia
Via Salvatore Girardi, 3
Casamicciola Terme (Na)
www.vinicratecaischia.it

Ristorante Indaco
Piazza Santa Restituta, 1
Lacco Ameno (Na)
www.reginaisabella.com

Oggi vi racconto un’altra bella settimana.

Avevo appena salutato Ciliegiolo d’Italia a Narni e, con la testa piena di ricordi della splendida cena al ristorante La Trota dei fratelli Serva (se vi siete persi il mio racconto, cliccate qui), di buon mattino eccomi pronto a rientrare a Roma con il mio amico e produttore Edoardo Ventimiglia. Destinazione: Cinecittà, dove si svolge la degustazione del FIVI. Ottima location, ma ancora troppo piccola, a parer mio, per ciò che hanno in mente i vignaioli indipendenti.

Degustazione molto interessante; nelle foto e nelle didascalie potete leggere tutte le mie impressioni sui vini.

Di seguito invece, dopo 110 assaggi, vi riporto i migliori sei:

 

  1. Cesconi – Blanc 2015. Potrei inserire tutta la loro produzione, ma il Blanc 2015 da uve Sauvignon, mi ha particolarmente colpito per i suoi profumi e la grande bevibilità dal primo all’ultimo sorso. Un vino davvero molto piacevole.
  2. Vigneti Bonaventura – Bàkchai 2017 Offida Pecorino DOCG, da uve pecorino 100%. Fresco, acido, amabile. Un vino da bere con piacere, perché piacere ti dona.
  3. Baron Longo – Liebenstein 2016 Pinot Blanc & Chardonnay Cuvée Alto Adige DOC. Ho scoperto il proprietario di una collinetta meravigliosa e con piacere ho appurato che fa anche vini molto buoni. E questo ne è l’esempio calzante.
  4. Colacicchi Anagni – Tufano 2015 IGT Cesanese. Apprezzo il lavoro della famiglia Trimani di riportare in auge i loro vigneti e i loro vini. I miei sensi scelgono (nemmeno a dirlo) scelgono un Cesanese. E’ evidente che questo vitigno sta crescendo, e bene.
  5. Dirupi – Riserva 2014 Valtellina Superiore 2012. Questa zona mi regala sempre vini strepitosi. Impeccabile per me e per tutti quelle persone a cui l’ho consigliato.
  6. Molino – Barolo DOCG Riserva del Fico 2010. Ennesimo Barolo di La Morra che mi piace: l’azienda (che non conoscevo) è di appena due ettari, ha un simpatico proprietario e produce un Barolo di gran classe.

Le Strade della Mozzarella mi attendono. Ma prima di prendere quella strada (appunto) vi dico due parole su due pranzi interessanti: il primo da Terremoto a Genazzano, in un locale verace, da classica cucina casareccia vibrante e il secondo presso l’agriturismo La Polledrara per festeggiare la comunione del figlio di mio cugino Giovanni Milana. Buoni i piatti abbinati a vini locali (ancora una volta: evviva il Cesanese!).

Il giorno dopo, al mattino presto, eccomi in treno alla volta di Paestum-Capaccio per l’inizio dell’evento Le Strade della Mozzarella 2018. Una grandiosa edizione con cuochi da tutto il mondo (scusatemi se vi chiamo così, ma a me la parola “chef” proprio non piace) che hanno cucinato piatti notevoli. Ho assistito a diverse esibizioni ma le migliori senza dubbio sono state quelle di Roberto Petza – S’Apposentu di Casa Puddu, Siddi (non tradisce mai), Helmut & Philip Rachinger – Mühltalhof, Neufelden (Austria) e Pino Cuttaia – La Madia, Licata (caro Pino, prima o poi verrò a trovarti!).

I Rachinger sono stati sorprendenti, hanno saputo prendersi la scena come pochi e realizzato quattro piatti deliziosi che ho assaggiato insieme ad Andrea Moretti. Difficilmente elogio o critico un cuoco durante un cooking show, ma in questo caso i complimenti sono stati doverosi.

Per quanto riguarda, invece, i piatti che mi sono piaciuti di più, direi:
José Avillez – Belcanto, Lisbona: La neve di Paestum, pomodoro e mozzarella. Capire il territorio attraverso il palato, fantastico.
Roberto Petza – S’Apposentu di Casa Puddu, Siddi: lumache, maiale, mozzarella fritta e foglie di agrumi. Come al solito Roberto colpisce a Paestum. Un piatto equilibrato e ricco di sapori.
Pino Cuttaia – La Madia, Licata,  memoria visiva: lo “famo” sotto vuoto a bassa temperatura, ovvero un tonno alalunga sorprendente per la sua semplicità e una bontà disarmante. Ripeto, prima o poi verrò a Licata.
Alba Esteve Ruiz – Marzapane Roma: Eliche, agnello e lupini. Un piatto di pasta sublime, un vero peccato la mezza porzione.

Durante la due giorni a Paestum non sono mancati altri bei momenti. Tra questi, l’ormai classico aperitivo da Francesco Passaro, proprietario del bar Serenella ad Agropoli e le serate trascorse insieme agli organizzatori dell’evento LSDM 2018. Come non dimenticare poi quella fantastica mozzarella di bufala mangiata alla Dispensa di Peppino Pagano, proprietario anche dell’azienda San Salvatore 1988 dove produce vini in biodinamica.

Il giorno dopo è stato ricco di sorprese inaspettate e di questo debbo ringraziare il grande Alessandro Leoni: mai e poi mai mi sarei aspettato tutto questo.
Siamo partiti alla volta di Ischia dove ho conosciuto la famiglia Castagna, proprietaria dell’ Hotel Terme La Pergola & Villa Flavio a Casamicciola e delle Cantine Crateca, piccola azienda dotata di bellissimi vigneti. Tenete a mente questo nome perché, nonostante le poche bottiglie, la qualità è davvero alta.

Per non farsi mancare nulla poi abbiamo visitato il monte Epomeo, da sempre un mio grande desiderio. E’ stato emozionante visitarlo racchette alla mano tra bellissimi boschi e spettacolari panorami sul mare di Ischia. All’arrivo uno dei primi bagni dell’anno non potevo certo farmelo mancare. Grazie di cuore ancora una volta, Alessandro.
Per chiudere in bellezza, cena al Ristorante Indaco (di cui vi ho già parlato) dove, oltre a gustarci pietanze prelibate, abbiamo atteso la mezzanotte per il compleanno di Alessandro.
Lascio Ischia il giorno dopo per rientrare a Napoli e poi prendere la strada del ritorno, con tanta adrenalina ancora in corpo per una settimana come poche vissute.  

Pasquale Pace
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