Se a Siena vuoi sentire il profumo e il sapore del mare al ristorante Il Mestolo devi andare

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Ristorante Il Mestolo
Via Fiorentina, 81
Siena
www.il mestolo.it

Era da tempo che volevo andare a pranzo, lo preferisco di più che la cena, al Mestolo a Siena di Gaetano De Martino e Nicoletta Marighella. Dopo l’incontro con Gaetano in un’azienda vinicola di Montalcino, la curiosità, la volontà è aumentata assai. Alla prima occasione con il mio amico Alessio Bernini eccoci dentro al Mestolo. Tanta curiosità, ma anche un po’ di perplessità l’avevo. Un ristorante di pesce a Siena che mi possa entusiasmare. La sfida era lanciata.

La mattina era iniziata con la visita di un’azienda sopra Siena, la Torre alle Tolfe, il tempo non era dei migliori, una leggera nebbia ci avvolgeva, forse c’era per rendere ancora più affascinanti le costruzioni, i giardini, gli alberi, i vigneti di questa azienda. Con noi c’era anche Davide Bonucci, è sempre un gran piacere incontrarlo, la padrona della cantina e una giornalista inglese Emily O’Hare.
Una visita dettagliata alle costruzioni, una passeggiata nei giardini, la visita alla piccola cantina, per poi finire su un tavolo a degustare i vini che si producono a Torre alla Tolfe, purtroppo caso positività mancava Giacomo Mastretta, enologo e tutto fare di questa bella entità vinicola senese.
I vini mi erano piaciuti a Siena durante l’Eccellenza Toscana, si sono ripetuti in maniera ancora più convincente oggi, in particolare mi è piaciuto il loro ciliegiolo, nel ripensare alla degustazione li ho trovati tutti interessanti, vado via con la voglia di tornare in una giornata di sole.

Il tempo di salutare, in pochi chilometri ci troviamo all’interno del ristorante, ad accoglierci Gaetano, suo figlio e tutto lo staff, ci sediamo in una sala… sale accoglienti e precise. Volendo anche una sala privata, d’estate un ottimo spazio all’aperto.
Subito arrivano menù, lista dei vini, pane, pizza e grissini, il tavolo è ampio, le sedie hanno il bracciolo, non potrei chiedere di più, Gaetano ci mette subito a proprio agio, insomma un inizio gradevolissimo.

Scelgo il vino, l’ottimo spumante Monsupello Brut Metodo Classico Mollesimato 2016, avevo apprezzato tantissimo il loro Millesimato 2015, trovo quest’annata più definita da subito, una piacevolezza, accompagnata da forza in tutto il suo accompagnare l’intero pasto, con lo spumante arriva il benvenuto, alla faccia dell’accoglienza. Ombrina su spuma di patate e tartufo nero. Una spuma che mi piace tanto, l’ombrina esce fuori, il tartufo intriga, pane e piatto per iniziare con gusto.

Muggine su zucca e grani di senape. Non voglio pensare alla zucca perché è tra le cose che non amo, apprezzo tantissimo la cottura del pesce, con la pelle croccante, la senape non è forte e allieta il sapore ottimo del pesce, piatto carino e gustoso.

Tonno sott’olio su insalatina di finocchio marinato. Ho il cucchiaio, ho voglia di fare un boccone solo di questo piatto, faccio bene perché è delizioso, il tonno gustoso, la marinatura precisa, l’insieme è da esclamazione:  Wuao che buono!

Arriva il crudo in tre piatti, ostriche e patelle, gambero rosso, gambero e scampetto, tonno, ombrina e pezzogna, è bello trovarsi davanti a un tris così, so anche e lo grido al mondo potrei anche prosciugare il mare di queste leccornie, ho la sensazione che ci starei per ore a mangiare crudo di pesce, a volte è accaduto che ci sono stato per ore, oggi è stato un gran piacere starci con Gaetano che ci delizia del suo sapere, Alessio mugugna e apprezza, io lo seguo, il pranzo continua, così come il piacere di stare davanti a ottimi piatti.

Panino a base di lievito madre, farina macinata a pietra e ciliegino Sfera agricola.  Lo avevo annunciato che il pane non era solo quello iniziale, ecco quando apprezzo che il pane lo fanno nel ristorante.

Tagliolini calamaretti penna e aglio nero. Mentre con la forchetta arrotolo il mio secondo boccone penso a che cosa si deve pretendere di più da un piatto di pasta. La cottura mi piace, i calamaretti li adoro, questi sono gustosissimi, ogni boccone è un piacere, sento il mare che arriva a Siena con onde piacevolissime anche perché arriva un altro primo piatto con il nome: Spaghettoni Vicidomini con ricciola, pomodoro Corbarino e briciole. Un’altra pasta che allunga le onde che mi arrivano con il pensiero fino ai piedi, il sapore del pomodoro è accompagnatore di ogni forchettata, la ricciola è tra i miei pesci preferiti, mentre gustiamo i due piatti con Alessio ci chiediamo quale sia stato il migliore, io rompo gli indugi andando in cucina con i piatti pulitissimi a complimentarmi con Nicoletta, tutta la cucina mi guarda curiosa, ma anche perplessa, chissà che qualcuno non abbia pensato a quanto mi fa diventar matto il piacere per l’ottima tavola.

Però dopo la mia invasione in cucina arriva un premio, arriva un piatto a sorpresa, un ottimo regalo: Calamaretti penna su polenta bianca e salicornia. Mi lascio il cucchiaio e godo, godo tra cucchiate e a mangiare i calamaretti con le mani, mi vengono in mente i calamaretti ripieni di verdure del ristorante Romano, altro capolavoro che mangio in un altro dei miei ristoranti preferiti.

Ricciola di fondale cotta a bassa temperatura con patate e verdure saltate, maionese fatta in casa.
Poche volte mi è capitata una cottura così perfetta, il pesce che diventa burro per quanto è morbido e saporito, le verdure fanno la loro parte, in particolare le patate. Ogni boccone è l’appurare che questo piatto me lo spazzolo tutto.

Mazzancolle arrostite su spuma di patate, verdure croccanti e cavolo nero. Le portate iniziavano a essere diverse, ma la voglia di un piatto così mi ha fatto pensare che lo avrei voluto tutto per me. Con Alessio Bernini ce le quasi litighiamo, il purè anche è in sintonia con il pesce e il cavolo nero fa da chips croccante e simpatia. Altro piatto da ricordare.

Arriva anche il carrello dei formaggi, una gran tentazione di cui non ci facciamo prendere.

Arrivano i dolci e si inizia con una spuma di yogurt su mele al vino bianco. Ecco un’ottima spuma mi ha fatto mangiare anche le mele.

Zuppa inglese. Bella da vedere, la foto non rende, buona da mangiare.

Millefoglie con ricotta siciliana, arancio candito e cioccolato fondente. Un divertente e ottimo finale di un pranzo da ripetere assolutamente. La ricotta è davvero amalgamata bene, cioccolata, arancio, frolla, tutto esce fuori impeccabilmente. Dolce da riprendere se si torna.

Quando tutto sembra che stia per finire ecco una ghiottissima sorpresa… il carrello dei torroni offerto dalla casa. Cosa chiedere di più alla fine di un pranzo pieno di tanta bontà, il caffè, l’esperienza di Mario, cameriere storico, quasi un braccio destro di Gaetano, ci propina l’assaggio di quattro torroni uno più interessante dell’altro. Dico a Gaetano che ci vorrebbe il torrone di Canelin per essere perfetto il tutto, ma è fantastico anche così.

Nel frattempo è tornato Davide Bonucci che tira fuori alcuni dei vini della sua selezione e la sosta al Mastolo diventa sempre più interessante.

Mentre degustiamo i vini io penso a una cosa a cui tengo tanto. Difficilmente do il mio adesivo a un locale a cui vado per la prima volta, qui al Mestolo mi va di darglielo con tutto me stesso. Le aspettative sono state rispettate, il sentirmi dire ogni volta: “Pasquale è impossibile che non sei stato mai al Mestolo a Siena.” Quindi è accaduto, quindi con immenso piacere ecco dare a Gaetano, alla sua signora Nicoletta Marighella e a tutto lo staff del ristorante il mio adesivo per locale consigliato da Il Gourmet Errante.

Scattiamo le ultime fotografie, finiamo di visitare le sale del ristorante, salutiamo tutti e fischiettando di piacere me ne esco con il pensiero di tornare il prima possibile, l’amico Alessio è d’accordissimo con me.

Pasquale Pace
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