Sangiovese Purosangue 2015 a Roma

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Sangiovese Purosangue 2015
Settima edizione Vini e Vignaioli d’Italia
17 – 18 Gennaio 2015 Roma
Radisson Blu Hotel
Via Filippo Turati, 171
www.sangiovesepurosangue.it

A 10 giorni dalla simpatica presentazione dell’evento al Mixology, dove avevo bevuto poco ma bene e il Panettone al Cesanese del Bar Lazio ha accompagnato gli assaggi, eccomi dunque a parlare di Sangiovese purosangue. Sono stato li i due giorni e mi sono accorto che ho bevuto tantissime cose buone, alcune ottime, anche se qualcosa mi è sfuggito. Ho prestato molta attenzione alla location, che a me piace sempre più, ed il notevole afflusso mi ha confermato, dopo sette anni, il successo di questa degustazione. Oggi è inutile che ricordi  tutte le persone, le aziende, i vini che Davide Bonucci e Marco Cum mi hanno fatto conoscere o l’affetto che mi manifestano ogni volta che li incontro in ogni dove, o quanto sia grande la loro ospitalità. È inutile perché l’ho detto sempre e sempre lo rimarco. Passo alla due giorni. Il livello qualitativo è stato molto alto con alcuni vini “in stato fantastico”. Segnalarne uno, due, tre …. forse dieci non basterebbe per dire quale è stato il migliore. La prima sorpresa è stata la verticale di 5 annate di Valturio, Sangiovese prodotto nelle Marche, precisamente nel Montefeltro a Macerata Feltria (Pu). Il produttore è Adriano Galli, bel personaggio davvero, così come i suoi vini. I bianchi erano pochi, anzi nessuno, ma da sotto il banco sono usciti i vini di Caterina Gargari, proprietaria di Pive de’ Pitti. Dapprima il Vermentino Aprilante 2013, mi è piaciuto e mi ha fatto pensare all’estate a quanto ce ne vorrebbe in una serata sul mare, poi un Trebbiano toscano, il Tribiana 2012. Ricordavo il 2011 senza tante spigolature, trovate oggi. Lo vorrei risentire al più presto. I rossi di Caterina ormai sono una scoperta continua, oggi c’erano due annate del Ceretello, buono e pieno di piacevolezze, bottiglie che spariscono davanti ad un piatto di salumi. Arriva poi il Moro di Pava in tre annate a partire dal 2007 e qui ti accorgi quanto questa donna inizi a capire i suoi vini Il 2008 era in grande spolvero (88+) con tante cose da dire. Al banco di Montalcino, purtroppo mancano i produttori (sigh), ma dire che è il banco migliore è troppo facile. Serviti da Maria Teresa Savo, come sempre impeccabile, c’erano: Tiezzi, Pietroso (il suo Brunello 2009 una delle migliori bottiglie della due giorni, 92 la mia valutazione), Le Ragnaie, Le Potazzine, Il Marroneto. Aggiungere di più? Non serve. Si continua con Le Chiuse ed il Brunello 2010 che non vedo l’ora di risentire a Benvenuto Brunello, magari dentro la loro azienda. Il primo giorno finisco qui, devo scappare. Il successivo, nel tragitto per Roma mi ronzava in testa la Romagna…..I banchi erano due, nel primo c’era il Poggio Tura, 2010 di Vigne dei Boschi (88), nell’altro un mio amore il Corallo Nero 2009 dell’Az. Gallegati. Mi dispiacerebbe se qualcuno non lo avesse apprezzato, purtroppo c’erano solo tre bottiglie, la prima sapeva di tappo, la seconda non stava bene, la terza era perfetta in tutta la sua piacevolezza (90). Accanto c’era un Sangiovese prodotto da Terenzi Giovanni in Ciociaria che ha fatto la sua onesta figura. L’anno scorso c’era stata un’azienda che mi era piaciuta, Ornina, si conferma quest’anno con i due vini. Altro Montalcino: Luciano Ciolfi e la sua Tenuta San Lorenzo. Di lui non si deve dire più nulla, si deve bere e diffondere. Fattoi per finire con Montalcino….Mi piace sempre, il Brunello 2010 poi è davvero buono,adesso, domani e poi chissà fino a quando. A Colle Santa Mustiola ci sono Fabio Cenni e Monica Del Re, persone stupende come lo è il loro Poggio ai Chiari 2006 (91). Ricordavo un nome ed un’etichetta dall’anno scorso, Crepe dell’Azienda Cà di Sopra, anche quest’anno davvero buoni i loro vini. Passo ai saluti ed alle foto, il treno non aspetta. Incontro Angela Fronti e il suo Istine, sempre più buono e sempre più da attendere, il lavoro porterà al capolavoro ne sono sicuro, Elisa Bacci testimonial di Bibbiano, azienda con proprietari romani ed enologo della nostra regione, sempre nella mia attenzione, ripagata. Infine Il panettone al Cesanese a go go. Una novità c’era: l’olio e i legumi di una cara amica….Foto quindi con Chiara Antoni, la mamma e i suoi prodotti. Nel vedere le foto mi accorgo che mancano altri vini degustati. Tra questi un ottimo Chianti Rufina Riserva 2011 de I Veroni 2011 (88+) mi è piaciuto tanto come il Chianti Rufina Vigneto Bucerchiale 2009 dell’az. Selvapiana. Ancora Felsina, Villa Calcinaia, Contucci, Ventolaio, Tenuta Casteani (che progressi), Tenuta La Viola (anche un vino in anfora, interessante), Vigne di San Lorenzo, I Fabbri, Podere Castellinuzza, Montevertine (oggi non dirò mai che i loro vini erano buoni perché non c’erano …. erano super), Costa Archi….. Nell’elenco c’era una delle aziende che preferisco, purtroppo non è potuta venire, per questo un carissimo saluto a Chiara Barioffi. Al Gourmet Errante dico “Non credi che questo scritto sia lunghissimo?” E’ vero. Sono state tante le cose bevute che non si può tralasciare nulla. Mi sembra giusto ringraziare Davide Bonucci e Marco Cum per la due giorni, senza tanta enfasi, ormai lo sanno che sono bravi. Solo un grandissimo saluto ed a presto per Il Barolo nel Cuore 28 Febbraio e 1 Marzo 2015. Per finire ancora un elogio al bellissimo ed utile libretto di appunti con l’elenco delle aziende e dei vini, da conservare a ricordo di una bellissima degustazione.

 

 

Pasquale Pace
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