Riunire 23 persone in periodo di pandemia e godere alla grande divertendosi tra ristorante Essenza, l’Ostricaro e l’enogastronomia Marinelli

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Essenza Ristorante
Via Camillo Benso Conte di Cavour, 38
Terracina (Lt)
www.essenza.co

L’Ostricaro
Via Appia, Km. 102
Terracina (Lt)

Organizzare una giornata come questa che vi sto raccontando è un piacere, poi arriva la soddisfazione di essere stato bene con tante persone a cui tieni molto.
Grazie anche al mio grande amico Giovanni D’Andrea, alias John Wine, per aver coordinato il tutto insieme a me.
Parto dal mio paesello, a Valmontone aspetto un altro grandissimo amico che sta arrivando da Volterra, lui è Alessio Bernini, oggi averlo con me è fantastico.
Passiamo a Velletri all’Enogastronomia Marinelli per prendere Stefano Di Giovambattista, portalo con me in queste giornate enogastronomiche è il top, sia per come mangia e beve, sia per la sua competenza.
Passando per la “fettuccia” di Terracina non posso non fare assaggiare la mozzarella di bufala ad Alessio.
Ne prendiamo tre di circa 2 etti l’una e ce la godiamo “azzannandola”, il latte ci scorre sulla bocca, sul mento, mi piace mangiarla a morsi, è stato bello regalarci momenti di ilarità e piacere.

Arriviamo a Terracina e l’appuntamento con tutti, o quasi, è all’Ostricaro.
Quasi puntuali arrivano la maggior parte delle persone che parteciperanno all’aperitivo qui e al pranzo da Essenza dopo. Siamo in 17, dopo saremo in 23.
L’aperitivo è seduti a tavola, quello che diventerà un primo pranzo. Pesce crudo a ritmo saltante dal mare ai nostri piatti. Scampi, gamberi, ostriche, vongole, cozze, adoro e godo questi prodotti, pane fresco, olio Orsini, uno di questi è la Riserva Paola Orsini a dir poco ottimo. Il tutto accompagnato dal vino di Marisa Cuomo Costa d’Amalfi DOC 2019 che ci è andato a “ciccio”… a fiumi. Davanti a un piatto così io mi inchino, potrebbe essere anche solo scena e invece qui c’è il sapore del mare. Gli scampi avevano un sapore fantastico come quando pare che ti entri in bocca il tatto di un maglione di cachemire – il migliore – il gusto fresco, pieno, sapore delicato e infinito, per poi passare alle teste e gustarsele fino all’ultimo punto di materia. I gamberi di freschezza pura, sembra che siano passati dal mare alla nostra bocca, al nostro stomaco, come a dire vi voglio far stare bene perché è un piacere saziarvi. Ostriche, vongole e poi il bis, un antipasto di quelli che si ricorderanno per anni. Ma siccome l’Ostricaro ci aspetta ancora, è solo un antipasto da ripetere. Vincenzo Colancecchi ci fa godere con il suo sapere di mare. Infine ci fa un regalo portando le telline a Simone Nardoni il proprietario e cuoco del ristorante Essenza, ce le cucinerà durante il pranzo.

Il passo è breve, due foto a un mare un po’ agitato ed eccoci seduti e coccolati al ristorate di Simone e Ilary.
Scusate se ci metterò tanta enfasi nel descrivere il mio pranzo da Essenza, ma qui il mio piacere si esalta, adoro la cucina di Simone e tutto ciò che avviene in sala. Questa volta poi siamo stati in 23 e non è facile per un ristoratore comportarsi alla grande come quando si è in due, in tre al massimo in quattro. Il tutto non ha risentito affatto del numero di persone.
La tavola è apparecchiata come sempre in maniera precisa e carina, l’inizio con i suoi grissini al parmigiano è sempre stuzzicante.
Si inizia.
Tartella con insalata russa di rape rosse. Ecco a me che toglierei la barbabietola da tutti i menù arriva un gusto piacevolissimo che accetto e sto zitto.
Air-bag farcito con creme-fresh di capra e carpaccio di manzo. Il nome mi sembra più da concorrente di Master Chef, il resto è da boccone invadente come un air-bag che non vorrei si aprisse mai per nessuno, me lo gusto tanto qui l’incidente non c’è… c’è il piacere.
Macaron alla curcuma con paté di pollo e cuore di mostarda. Simoneeeeeeee la prossima volta ne voglio uno grande perché questo è un grande boccone.
Cipolla caramellata allo zafferano, patate, fonduta di parmigiano e nocciola. Un piatto che mi farò fare sempre da Simone, è un piatto che è nelle mie vene, nella mia testa, nel mio cuore, un piatto gustosissimo.
Ragout di manzo ricoperto di zabaione salato. Lo hai cambiato e va bene, mi piaceva più prima. Ma dai avanti così.
Focaccia ad alta idratazione. Una sorpresa molto apprezzata con un olio buonissimo di Gregorio De Gregoris.

Non era una degustazione dei vini aziendali, ma Federico Artico era con noi ed è sempre un piacere quando c’è, così come sta diventando sempre di più un piacere quando ci sono i suoi vini che ci presenta. Complimenti avanti così.

Pacchero di patata farcito con crema di ostrica, polpo, gambero, calamari, anguilla affumicata, ricoperto da spuma di patate vichyssoise.
Quando Ilary mi descriveva questo piatto, che ho trovato bellissimo, mi è venuto da pensare a tutti prodotti che lo componevano. Ogni prodotto che c’è è cibo che mi piace assai. L’ho guardato ancora e mi dispiaceva romperlo, però poi il profumo mi invogliava a mangiarlo. Ho spaccato il pacchero e ho preso il cucchiaio del dolce per gustarmelo di più. La prima cosa che è uscita fuori è stato il sapore della patata e poi come un susseguirsi di piacere ecco che arrivano i sapori dell’ostrica, del calamaro, dell’anguilla, del gambero, del polpo… della follia di Simone e poi tutto un insieme di goduria. Ancora una volta mi hai stupito con qualcosa fuori del normale. Un piatto fantastico. Con gli anni il menù lo farò io con tutti i piatti con cui mi hai conquistato. Nella tua follia e la mia, chissà che un giorno faremo un grande piatto da portata con tutti questi prodotti. Un piatto che si becca tre foto per la bellezza e per l’infinta bontà. Mi alzo in piedi e applaudo e siccome Mara Severin  mi stava servendo il Sauvignon di Federico Artico, brindo a Simone alla sua bravura e a tutto il suo meraviglioso e impeccabile staff.

Seppia nera, caldo freddo di piselli. Questo piatto l’ho mangiato da Simone la prima volta che sono andato da lui, da quel giorno ce l’ho nella mente e nel cuore. Oggi te l’ho chiesto e il ricordo è stato ancora migliorato, adesso ti prometto una cosa, un giorno passerò da Carlo Noro, capito Valerio Noro e prenderò i suoi piselli coltivati nella loro azienda biodinamica così da ripetere questo piatto che è già molto buono così, anche questo piatto si merita la foto prima e dopo.

Tagliolini mantecati in aglio nero fermentato, calamari e tartufo. Uno dei miei tre migliori primi piatti dell’anno 2020, me lo sono fatto cucinare di nuovo e mi è piaciuto tantissimo anche oggi. Con piacere ho appurato i commenti entusiastici di tutti. Simone ha capito la situazione e ha portato il bis su tutti i tavoli, il piatto della prima portata e il bis sono tornati puliti con la scarpetta fatta con il pane tradizionale semi integrale. UN FANTASTICO BIS!

Raviolo al vapore di maialino, brodo di pompelmo, prugna e soia. Il primo l’ho mangiato intero senza pensare a nulla è troppo invitante la forma del raviolo, sensazione di pienezza, di invitante goduria. Il ripieno è stato incredibilmente buono. Il secondo l’ho bagnato dal brodo, mi è risultato leggermente amaro, ma aveva ammorbidito tanto il raviolo e mi è piaciuto lo stesso. Il terzo me lo sono lasciato perché sono andato da Marco Ceccobelli, lui con i maiali ci sa fare, volevo sapere che ne pensava… gli è piaciuto. Poi il giorno dopo, stando insieme, ci siamo scambiati i pareri pensando al pompelmo, alla prugna, al niente, alla soia, siamo arrivati alla conclusione che erano molto buoni.

L’ho detto per i vini di Federico, lo ripeto per i vini di Luigi De Sanctis, non era una degustazione, con piacere c’erano i loro vini. Francesco poteva portare i suoi ottimi vini bianchi, invece mi ha sorpreso con la nuova bottiglia di rosato da Cabernet Franc… il Cabernet Frasc 2019, mi è piaciuto tanto e ne parlerò in un’altra occasione.

Agnello accompagnato da fiore di carciofo e tarte-tatin con cipolla, comté e curry. Un altro piatto che abbiamo deciso insieme, diverso dall’altra volta, ma buono, buonissimo come e più di quello. Sai trattare la carne, me lo ripeti sempre che è una tua grande passione. Per questo sai scegliere la qualità degli animali. Questo agnello è stato buonissimo, buonissimo il tarte-tatin, immensamente fantastico il tutto.

Arrivano gli spaghetti con le telline e grazie a Vincenzo dell’Ostricaro che ha eseguito il mio pensiero di farle cucinare a Simone così da preparare un pre-dessert affascinate. Spaghetti con le telline fatte a mestiere e poi telline da sole, modo molto buono e intrigante per passare ai dolci e bere un altro vino.

Si passa ai dolci con un Pre-dessert: limone e liquirizia. Con questa piccola ma immensa bontà inizia un grande ballo di gala. I dolci danzeranno sui nostri tavoli senza che si sbagli un passo. Dolci di infinita bontà.
Montblanc. Crema di castagne ricoperto di parfait al cioccolato bianco e chantilly, con accanto una salsa di caffè e nocciola. Un altro dolce che non mi fa impazzire, però Simone è bravo a farmi godere anche di cose che non sono nelle mie vene. Un dolce da ripetere perché è stato davvero buono.

Spuma di cioccolato bianco, tutto racchiuso in una cialda alla nocciola. Anche se la spuma è buonissima,  per me copre troppo il sapore della cialda alla nocciola. Si mangia uguale ma questo dolce lo vorrei provare con meno schiuma… ma poi è anche bello così.

Rabarbaro e karkadè: composta di rabarbaro, gelato al karkadè. Un altro dei dolci che non prenderei mai da solo, in questo balletto ci sta bene, perché dopo un boccone di questo si va a ricercare la dolcezza schietta di un grande dolce e oggi ce ne erano.

Madeleine all’aneto, composta di kiwi, meringhe allo zenzero, sorbetto di dragoncello. Questo dolce non è la prima volta che lo mangio, forse da solo non lo prenderei mai. Ma è bellissimo da vedere e un cucchiaino allieta il mangiare degli altri. In un ballo come questo ci sta bene.

Paris-Brest (nocciola in consistenze diverse). Qui mi prendi per la gola, sai che adoro la nocciola e questo è un dolce incredibilmente buono, mezzo al mio tavolo l’ho mangiato io.

Tarte con cioccolato, arachidi e caramello. Una composizione di prodotti che trovo spesso nelle pasticcerie, come questa però non ce ne è, mi è piaciuta assai, è intrigante assai. La mattina dopo ne mangio uno simile all’agriturismo Il Casaletto di Marco e Stefano Ceccobelli, preparato da Donata Baccellieri, compagna di Marco, lei e Marco sono qui con me, con noi.

Continuano le presentazione dei prodotti. I fratelli Izzi di Izzi Spirits presentano i loro ottimi amari, a completare una bellissima serie di vini buoni e ottimi.
A finire un pranzo fantastico in tutto e per tutto ecco un’ottima piccola pasticceria. La foto finale è stupenda, foto con 28 persone, una foto che mi ha dato gioia, è bello riunire tante persone a cui tengo, tutti insieme in questo periodo così difficile.  Complimenti grandissimi a tutti voi di Essenza che siete qualcosa in più… oltre la stella.

Con Alessio dovevamo portare Stefano a Velletri e non potevo non far vivere ad Alessio un classico aperitivo che facevo da Marinelli, quindi prosciutto, salsiccia cruda e vino, in un altro dei locali a cui ho dato l’adesivo di locale consigliato da il Gourmet Errante.
Si chiude una giornata da ricordare, una giornata da rivivere il prima possibile.

Pasquale Pace
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