Musco Palazzone Orvieto Umbria

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Musco il vino
La storia di un futuro
Palazzone
Località Rocca Ripesena, 58
Orvieto (Tr)
www.palazzone.it

Il Musco 2013 è finito, oggi il 2014 è in bottiglia, il 2015 in damigiana, il 2016 in fermentazione. Il vino che è la storia di un futuro, inizia a materializzarsi sempre più. Un vino che mi piace, un vino che fa amicizia storica, futura … un vino che fa star bene, in particolare nel luogo dove nasce. Un luogo bellissimo.
Complimenti e grazie alla famiglia Dubini e a tutto lo staff dell’azienda, a iniziare da Lorenzo, per aver creato un vino che sa di poesia, di storia, di futuro, cosa più importante che è anche un gran buono

Ero venuto già una volta in questa grotta scavata nel tufo, era primavera e il sole mi fece sembrare questo posto molto bello, mi fece pensare a passeggiate, a goduriose mangiate e bevute, d’altronde eravamo con Giovanni Dubini, eravamo e siamo da Palazzone e qui i vini non mancano. Questo prima di entrare dentro alla grotta, alla cantina, alla sala degustazioni. Quel giorno Giovanni mi parlò di un sogno, di qualcosa che voleva creare, quel qualcosa era già nella sua mente era il Musco 2013 ed era già in quella cantina. Vedevo bottiglie, vedevo damigiane, vedevo botti di castagno, vedevo e pensavo che si starà inventando? Glielo chiesi e lui mi rispose: Queste sono bottiglie di Campo del Guardiano (un vino che lui fa da sempre e che io adoro), non dire a nessuno di questo posto. Quando mi dicono così, le parole non mi entrano nemmeno nelle orecchie. Tutto rimase nella mia fantasia, nell’idea di farsi una “magnata e una bevuta” in questa grotta. Poi nell’incontrarci con Giovanni, qualche volta domandavo di questa grotta, lui sorrideva, ma lo fa sempre, e capivo che tutto doveva restare un segreto fino al giorno dell’arrivo di un’email che mi indicava dei giorni per venire a degustare un vino. Era nato Musco il vino del castagneto, della vigna vicino al castagneto, invecchiato nella grotta, in botti di castagno. Accettai subito l’invito. L’appuntamento era per le 15,00 oggi pioveva e non era bello come l’altra volta … ma questa volta c’era lui il Musco era lui l’attrazione quindi si doveva vivere la grotta e conoscere lui. Peccato, si sale in macchina fin quasi alla grotta, l’ultimo pezzo a piedi è fatto di gocce che cadono dagli alberi e per quanto si possa vedere oggi le foglie erano bellissime, erano i colori dell’autunno, erano gialle, erano come il colore del Muschio. Si entra nella grotta e l’immagine è bellissima, il tavolo è apparecchiato con i bicchieri e il Musco è lì in fondo al tavolo come una star. Lui oggi è la star, ci accomodiamo tutti e Giovanni legge alcune frasi che spiegano le motivazioni del Musco, quindi passando da una stanza all’altra della grotta ci invita a vedere un filmato di come questo vino viene fatto, le damigiane sono lì, il torchio è lì, le bottiglie sono lì, il Musco 2015 è lì, sta fermentando, un’ape gli ronza intorno, il Musco 2014 è lì, sta in damigiana, il Musco 2013 è lì, sta in bottiglia, anche un pipistrello lo ammira, ed è pronto per essere bevuto. 1600 bottiglie, questa è la produzione 2013. Si apre si versa nei bicchieri, un silenzio che mi piace avvolge la grotta. Mi piace il suo colore, appunto ricorda alcune delle foglie gialle del castagneto. Adesso tanti parleranno di profumi, di tante altre cose, io dico che i bicchieri si svuotavano, le bottiglie finivano, il vino accompagnato con qualche piatto di cibo andava giù e veniva riversato nei nostri calici. Ecco per adesso è questa la mia sensazione, è un vino che nasce libero ed è un piacere berlo, il primo bicchiere ti fa far domande, il secondo ti inizia a dare risposte, il terzo ti convince e parla: lo so che ti piaccio anche se sono un po’ strano, ma vado giù ed è questo che mi piace. Io aggiungo è la prima volta che ti assaggio e mi dai la sensazione che crescerai e diventerai grande, sapendo di essere un vino che è la storia di un futuro.

Pasquale Pace
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