La mia prima volta all’OrtOsteria Renè il ristorante della famiglia Vio è da raccontare

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OrtOsteria Renè – Cantina BioVio
Via Massari, 18
Bastia (SV)
www.biovio.it
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.vinointorno.it
www.cantinaconforme.wine

Difficilmente do il mio adesivo per locale consigliato da Il Gourmet Errante al primo colpo.
A volte succede, quando accade significa che il locale mi ha soddisfatto in tutto e per tutto.

Il locale di cui vi sto parlando è un’altra invenzione della famiglia Vio è OrtOsteria Renè.
La famiglia di Aimone Vio di sua moglie Chiara e delle loro tre splendide figlie Carolina, Caterina e Camilla hanno fatto la storia con la produzione di erbe aromatiche, dalla raccolta al confezionamento: Alloro, basilico, aneto, cerfoglio, coriandolo, dragoncello, erba cipollina, maggiorana, menta, origano, prezzemolo liscio e riccio, rosmarino, salvia e timo, confezioni che si possono trovare in tantissimi locali italiani che vanno per la maggiore.

La loro azienda vinicola produce vini liguri di livello molto alto, ormai non sbagliano più un colpo e io ne sono felice dal primo giorno che incontrai a Roma Caterina e Camilla.
L’azienda gestisce anche un ottimo B&B dove si cucina anche.
Dopo tutto ciò è arrivata l’OrtOsteria Renè, vicinissima a tutto il resto, raggiungibile a piedi dalla cantina dal B&B.

Eccomi a raccontare un pranzo ottimo. Eravamo in dieci con gli amici olevanesi nel nostro solito giro nei primi giorni di giugno, avevo chiesto ad Aimone se era possibile invitare anche l’azienda Bruna. Aimone è molto amico di Roberto e quindi è stato molto interessante avere tutti i vini delle due aziende, con due ottime sorprese.

Veniamo al pranzo, non vedo l’ora di raccontarvelo.
Ci accomodiamo, io osservo, il locale mi piace, lo trovo molto di mio gusto.

Fa caldo all’esterno, qui si sta una meraviglia, acqua alla giusta temperatura, arriva il cestino del pane che  quando è buono è un casino, se ne mangia tantissimo e questo di oggi lo è molto, in particolare la focaccia.

Il tavolo viene invaso da piatti, piattini, vini… wow si inizia a godere.
Frisceu Borragine. Un inizio molto croccante.
Insalatina primaverile, Cima alla ligure e Sardenaira “La Classica”. Tre piccoli assaggi, ma tanto grandi di gusto.
Pancetta di Sassello e mortadella. Salumi da tornarci per godere ancora, come e più di oggi.
Vitello Tonnato, Asparago violetto, Salsiccia. Che tris! Ogni ingrediente ha un suo grande, ottimo perché.

Con l’antipasto partono anche gli abbinamenti con i vini. Caterina spiega quelli della sua azienda e Roberto quelli della sua. In alternanza un vino di BioVio e uno di Bruna. La gioia è sui volti di tutti.

Il mio andare in cucina a fare i complimenti a Carolina e alla sua mamma Chiara ha portato all’assaggio di un pesto strepitoso.
Il livello è molto alto, il tutto è fatto, chiaramente,  con i prodotti dell’azienda.
Torno in cucina con la ciotola del pesto pulita come la pulisce una lavastoviglie per fare altri complimenti a Carolina.

Ravioli tradizionali.
La tradizione vuole il ragù di coniglio e così ecco tutte le rigaglie di questo fantastico coniglio. Vado in cucina con il piatto pulitissimo e Carolina ci sta preparando il bis e bis abbondante è stato. Piatto da chiedere sempre quando si viene a pranzo e cena dalla famiglia Vio.

Coniglio rosolato sulla stufa a legna. Fiore di zucca ripieno.
Lo ammetto il piatto me lo sono preparato da solo scegliendo due cosci e il fegato. Sono due cotture diverse, entrambi molto appetitose. Per fare un piatto così bisogna saper scegliere il coniglio, una carne che difficilmente si trova sulle tavole italiane. Un sapore di carne di coniglio pazzesca.
L’ho mangiato con le mani, ho fatto la scarpetta con il dito e con il pane.
Mi sono alzato dal tavolo con il piatto per andare in cucina a prenderne altri due pezzi. È stata una conferma piena di gusto. I mugugni degli amici hanno portato a un lungo applauso. Ho preso Carolina e l’ho portata a prendersi le dovute riconoscenze, la mamma Chiara felicissima era alle sue spalle. Aimone ha sbarrato i suoi occhi celesti ed emozionato mi ha detto: “grazie Pasquale”.
Io dico grazie a voi per averci accolto e averci fatto trascorrere un due giugno degno della festa della nostra Repubblica. Questa nostra amata Italia meritava un locale come il vostro. Felice, orgoglioso di averci pranzato e goduto assai.
Coniglio da raccontare a tutti.

Aspettando il dolce partono le foto e ce ne è una a cui tengo tantissimo. Ci sono io in mezzo alle donne della famiglia Vio. Manca Aimone ma ci sono loro l’anima femminile del mondo Vio. Loro trasmettono forza e capacità in tutto ciò che fanno ed è un immenso piacere stare in mezzo a loro con il mio adesivo per locale consigliato da Il Gourmet errante.

Con Carolina andiamo ad attaccare il mio adesivo, siamo sorridenti entrambi, per me una gran gioia.

L’adesivo per azienda consigliata da Il Gourmet Errante era dovuto per tutte le volte che i loro vini mi hanno trasmesso emozioni.

Arriva il dolce: Tortino di ciliegie del nostro albero. Degno finale di un pranzo da raccontare e ripetere.

Alla fine del pranzo, sono quasi le 17,00 contiamo le bottiglie, sono 12 vini di qualità alta, con punte altissime. Vini che mi piacciono e sono stati molto apprezzati dai miei amici.
Sette vini per BioVio e cinque per l’azienda Bruna.

Tra i vini dell’azienda Biologica Bio Vio. Oltre agli ottimi vini bianchi, una sorprendente Granaccia, il nome è Gigo’ tenetela da conto.

Tra i vini bianchi dell’azienda Bruna solo delle ottime certezze.

Due chicche tra i dodici:
1. Bio Vio – Pigato MaRenè DOC Riviera Ligure di Ponente 2014, una bottiglia che si è fatta bere, ha girato sul tavolo con tutti che la richiedevano, sarebbe stato ottimo un magnum, ma va bene così, si ricorderà per molto.
2. Bruna . u Baccan Riviera Ligure Di Ponente DOC Pigato 2016, un vino che mi piace tantissimo, avere avuto la gioia di berne un’annata vecchia è stata una conferma che u Baccan è un grande vino italiano.
Le due aziende sono due fantastiche realtà del vino ligure e dell’Italia intera.

Metto in fila le bottiglie, Aimone mi guarda e gli chiedo un’ultima foto insieme.
Grazie per un pranzo che resterà nei miei ricordi più belli e goduriosi.
Un grande anche da parte dei miei amici. Si va in cantina, si acquistano un po’ di bottiglie e si parte per un altro locale per cui vale la pena vivere.

Pasquale Pace
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