Il mio Vinitaly 2019 è qui… la cosa di cui sono più convinto è che dall’anno prossimo saranno 4 giorni interi

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Vinitaly 2019 
Passion in business
7 – 10 Aprile 2019
Viale del Lavoro, 8
Verona
www.vinitaly.com 
www.veronafiere.it
www.ilgourmeterrante.it
www.vinointorno.it 
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it

Meno trecentossessantatre giorni all’inizio del 54° Vinitaly. Inizio da qui per dire che il Vinitaly è un evento fantastico, si può bere di tutto, si ha davanti il mondo vitivinicolo italiano intero, o quasi.

Ci sono innumerevoli degustazioni a cui partecipare, io ne ho fatte tre, due davvero interessanti, la terza era sulla Borgogna, 15 vini, che resta qui: la Borgogna non è uscita tanto bene da questa degustazione, aziende minori, forse, aziende che non vendono in Italia, portate qui per farle conoscere forse, quindi ci può stare.

Mi metto a pensare a qualcosa di negativo? Ebbene si, voglio segnalare solo una cosa, al mattino severi controlli ai camminamenti, tutti a ripetere: “seguite il flusso, seguite il flusso” e tutto scorre liscio, si arriva alle navette e un percorso segnalato perfettamente porta alle entrate della manifestazione. Alle ore 18,00 o giù di li, esco per ultimo e come per magia spariscono la maggior parte dei controlli.
Una marea di persone si incammina verso le navette e qui la lotta diventa dura, tutti, o meglio la maggior parte, vogliono conquistare la prima navetta a disposizione, io me li guardo e mi viene da ridere, ce ne sono tantissime di navette e se si aspettasse con pazienza ed educazione tutto sarebbe più facile.

Torno alle mie cose positive, tante per me, lo dico sempre mi ci vorrebbero sei mesi per fare tutto.

Nei tre giorni in cui sono stato presente all’interno dei padiglioni ho percorso circa 25 km. Passando da una regione a un’altra, ho degustato circa 400 vini, in alcuni sono andato diretto per averli già assaggiati in anteprima, volevo la conferma di aver degustato vini ottimi e sceglierli tra i miei migliori assaggi.

Ecco a descrivere i miei migliori assaggi. Nella foto ci sono due batterie di vini, una riguarda l’azienda Mosnel – Franciacorta , otto spumanti, uno più buono dell’altro, tre classificazioni.  Collezione: con Brut, Rosé, Pas Dosé e Nature, quattro spumanti che ti lasciano con grande gioia, piacere, da aprire in ogni occasione della giornata, non ti tradiranno mai. Franciacorta Millesimati: Satèn, EBB, Parosé, lo grido: sono tre capolavori, il mio preferito? Ogni volta uno diverso, ogni volta in difficoltà a sceglierlo, ogni volta stupito da tanta qualità; a finire il Franciacorta Pas Dosé Riserva 2008, degustato due volte, in due giorni diversi, due colpi da KO di piacevolezza di classe pura, classe ancora, da chiudere gli occhi e godere una bevuta fantastica (94). Azienda che si candida a essere la mia migliore azienda per il nord Italia dell’anno in corso.

La seconda batteria riguarda un’azienda del Chianti Classico, un’azienda che decanto da due anni, azienda che ogni volta mi fa sobbalzare il piacere grande di bere vini stupendi, vini molto buoni e ottimi. L’azienda in questione è Pomona, quattro vini sul banco: Piero Rosso 2016, un vino da bere in ogni momento della giornata, si anche al mattino per fare colazione, un vino da tenere sempre pronto per ogni occasione… bevibilità fluida di piacere; Chianti Classico 2016, sappiamo tutti che questa sia un’annata ottima, ma qui i vini sono ottimi sempre, sangiovese 95% più il 5% di colorino, per uno dei miei Chianti Classici preferiti (91); Cabernet Sauvignon 2016… e si qui si fa bene anche un C.S., anche questo si caratterizza per la sua bevibilità; infine il loro Chianti Classico Riserva 2016, sangiovese 100%, un vino che già in anteprima mi era piaciuto tanto, oggi qui mi è venuto da pensare di essere davanti a un grande vino rosso toscano e italiano (93+).
Passiamo ai singoli vini:

  1. Il Colombaio di Santa Chiara Famiglia Logi  – Campo della Pieve 2017 Vernaccia di San Gimignano DOCG, Vernaccia 100%. Ho già scritto due volte di questo vino, ho già scritto che sarà uno dei miei tre bianchi migliori per l’anno 2019, ho già dato un punteggio a questo vino, ebbene si, il tutto si ripete oggi, stiamo di fronte a un ottimo vino, a un’ottima vernaccia di San Gimignano (94).
  2. Antonella Corda di madre in vigna  – Vermentino di Sardegna DOC 2017. Da come Antonella descrive nella retro etichetta, questo è un vino prodotto alla ricerca della qualità e qui la qualità c’è tutta, è espressa in un’immensa piacevolezza. Un vino di una bontà straordinaria, l’ho consigliato a diverse persone, ebbene si, tutte mi hanno ringraziato (93+), sarà ottimo anche il 2018. Interessante lo Ziru Isola dei Nuraghi IGT 2017, tenuto per poco tempo in anfora; Ottimo anche il Cannonau di Sardegna DOC 2017 (91), insomma un’azienda davvero di notevole interesse, io la seguirò… fatevelo anche voi, non ce ne pentiremo.
  3. Baron Longo – Solaris 2017 Vigneti delle Dolomiti IGT 2017. Avrà anche i suoi residui zuccherosi a 13 g/l, ma è il fatto di sentirli e non essere disturbati da un’ottima acidità totale, fa si che questo sia un vino da profumi intensi, la beva avvolge la bocca il palato, il piacere (89+).
  4. Marisa Cuomo – Fiorduva 2016, nella foto c’è anche il 2017, da uve Fenile 30%, Ginestra 30% e Ripoli 40%. Di questo vino ho scritto già, l’azienda Marisa Cuomo è stata la mia azienda dell’anno per il sud Italia nel 2018, di questo vino si è scritto e detto tutto, una cosa non scema mai… la voglia di berlo! Uno dei vini che rappresentano la nostra Italia vitivinicola nel mondo. Prodotto da vigneti estremi, vigne stupende con vedute sul mare di Furore che si debbono solo che andare a visitare (93+).
  5. Abbazia di Muri –Gries Cantina Convento Muri Gries – Lagrein Riserva Vigna Klosteranger 2015, Lagrein 100%. Io da quando mi sono appassionato al vino, ho sempre comprato la riserva di questa cantina, la mia prima annata è stata la 1999, oggi, come ogni anno, sono andato a degustare la nuova annata 2016. Alla mia richiesta di degustarla, c’è stata un po’ di diffidenza, poi con il parlare mi è stata tirata fuori un’altra riserva che con il 2015, si è alla seconda annata prodotta, già la 2016 aveva la sua grande bontà (91), ma questa ulteriore etichetta riserva, ha qualcosa di speciale, profumi di classe pura, il lagrein fatto di finezza, una bocca imperiosa, infinta, quel qualcosa che non si sente tutti i giorni, quei vini che sono ottimi già al primo sorso, questo lo è e lo sarà per tanto tempo ancora (93+).
  6. Damiano Ciolli – Cirsium 2015 DOC Cesanese di Olevano Romano, Cesanese 100%. Mi direte che sarò di parte, invece vi dico che dopo questo Vinitaly non so quante volte ho sentito dirmi: il Cirsium 2015 è un vino buonissimo. Sentirselo dire non mi stanca mai, questo vino è la conferma che nel Cesanese si sta lavorando alla grande, nella mia regione si stanno facendo progressi notevoli, un piacere mettere il Cirsium tra i miei migliori vini del Vinitaly 2019 (92).
  7. Cantina Dorigati – Luigi Riserva 2013 Teroldego Rotaliano DOC. Sta per uscire l’annata 2015, vi assicuro che è di notevole fattura, ma a me ogni volta che è capitato di degustare Luigi 2013, ho provato emozioni, ogni volta di più, ogni volta ho goduto nel berlo, nel proporlo, nel sentirmi dire che Luigi è un ottimo vino, un ottimo teroldego rotaliano (92).
  8. Monterotondo – Vigna Vaggiolata Chianti Classico DOCG 2016, da uve sangiovese 85%, canaiolo 10% e malvasia nera 5%. Lo sto dicendo da qualche anno, se c’è un’azienda su cui scommetterei… ecco è Monterotondo, ma qui si sta correndo di più di quanto potessi pensare, qui il livello si sta alzando alla grande. Certo questo vino sarà supportato da una grande annata, ma la mano di Saverio, la sua volontà e la collaborazione di sua moglie Fabiana, stanno anticipando quello che io avevo pronosticato da tempo per quel che riguarda i prossimi tre anni, ma il primo anno era questo e allora godiamoci quest’ottimo vino (92+).
  9. Az. Agricola Icardi – Barolo Parej 2000, Nebbiolo 100%. Prima di arrivare a questo, abbiamo fatto la degustazione di vari vini di questa azienda, la conferma che si sta lavorando sempre più in maniera decisa, in maniera di arrivare alla qualità che questa azienda ha nel suo potenziale, oggi, non è la prima volta, un ottimo Dadelio bianco 2014; due barbare diverse tra di loro ma tutte due ampiamente appaganti; due annate di Barbaresco Starderi, la 2015 già tra le mie migliori bevute in altre occasioni, la 2016 già in gran forma, ma l’aspetterei per godermela in grande spolvero, compratelo e aspettatelo… poi se lo bevete va bene lo stesso. Tre annate del Barolo Parej, tre annate diverse, tre annate intriganti, molto interessanti, oggi però il magnum in oggetto è qualcosa che ci ha fatto godere del vino e della grande amicizia che c’è con loro e con tutti quelli che erano con me (92).

Da dire, da raccontare sul Vinitaly 2019 ce ne sarebbe ancora, qualcosa lo capirete dalle foto, altre tre cose ve le dirò io.
Una riguarda un’azienda simbolo del crescere producendo vino in Italia, l’azienda è Elena Fucci, loro oltre all’annata nuova del Titolo 2017, già in gran forma (90+) hanno presentato il loro 20 anni, l’anniversario dell’azienda, in solo 2500 bottiglie. Dalle vigne più vecchie di 75 anni è stato prodotto un vino di un’intensità olfattiva e in bocca di notevole fattura. Complimenti ad Elena, a sua padre Salvatore e all’azienda intera (92+).

L’altra cosa riguarda l’azienda Gianfranco Fino, il loro stand è diventato un piccolo borgo dove la qualità della Puglia si esprime in maniera inequivocabile. I loro vini in primis, poi pesce crudo, il capocollo Santoro, bombette da una tira l’altra… e l’amicizia. Vi conosco da anni e ogni anno l’affetto per voi aumenta sempre di più, grazie per come siete con me, grazie di concedermi attimi del vostro vivere.
L’altra riguarda un vino rosato, di un’azienda che inizia a fare bene e buono tutto ciò che produce, ma in tempi di rosati modaioli, l’azienda Tenuta del Conte produce un rosato da Gaglioppo 100% di una bontà incredibile. Si ripetono ogni anno, ma l’annata 2017, sarà stato anche il bellissimo cambio di etichetta mi ha fatto gridare che sia uno dei rosati più buoni che siano mai stati prodotti. Nell’andare a trovare Mariangela Parrilla e Marinella Iozzi, ho letto la gioia nei loro volti, la soddisfazione che a degustare i loro vini sono venuti da tutto il mondo. Quando si lavora bene… tutto arriva.

Tanta altra qualità in questo Vinitaly, tanta altra Italia di cui non si può fare a meno… poi di cose dozzinali ne è pieno il mondo ed è un mondo che non mi interessa. 

Pasquale Pace
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