Il Giulio Ferrari in verticale – Un vino che sfida il tempo – Degustazione di 7 vendemmie con Ruben Larentis 2007 – 2005 – 2004 – 2001 – 1999 – 1995 – 1986

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Ferrari Trento 1902
Via Ponte di Ravina, 15
Trento
www.ferraritrento.it
Il Giulio Ferrari in verticale
Un vino che sfida il tempo
Degustazione di 7 vendemmie con Ruben Larentis
2007 – 2005 – 2004 – 2001 – 1999 – 1995 – 1986
www.giulioferrari.it
Asta Pandolfini 27 aprile 2022
Firenze

Inizio con il pensare a quanto mi piace programmare prima le mie cose, a volte, come questa, non avevo ancora fatto il biglietto per Trento. Proprio da Trento mi arriva un messaggio da Ruben Larentis enologo dell’azienda spumantistica Ferrari, mi proponeva di partecipare alla verticale di 7 vendemmie dello spumante Giulio Ferrari prodotto dall’azienda Ferrari, accetto!
A quel punto faccio il biglietto per Firenze, trovo dove passare la notte, acquisto anche il biglietto per Trento per il giorno dopo, le giornate del Pinot Nero mi aspettano.

Il tempo scorre in fretta, parto all’alba dal mio paesello per arrivare a Firenze alle 9,30. Porto la mia valigia in albergo e a piedi mi avvio verso il palazzo della Pandolfini Aste, dove si sarebbe effettuata la verticale.
Firenze è illuminata da uno splendido sole, il mio camminare lo sarà fino a sera, fino a un meraviglioso tramonto sull’Arno.

Il mio arrivare sempre prima mi permette di sedermi in prima fila, anche perché a Ruben gli faranno piacere le mie foto e il mio filmino, infatti il mio inizio è con le foto a Ruben e alle bottiglie, tutte magnum.
La prima cosa che mi va di evidenziare del Giulio Ferrari sono le rese del vigneto di Maso Panizza, rese di 90 quintali di uva circa per ettaro che danno dai 45-55 litri per 100 Kg di uva.
Le solforose al massimo sono di 10 mg/L di libera e di 50 mg/L di totale. Il Giulio Ferrari viene prodotto da uve chardonnay 100%, solo nelle annate migliori, nel 2011 non ci sarà. Le annate che degusteremo oggi sono tutte annate raccolte nel mese di settembre, solo nella 1995 ci si è spinti fino al 5 ottobre.
Dopo tutte le premesse inizia la degustazione, i sommelier dell’Enoteca Pinchiorri a servire gli spumanti.
Ecco il mio pensiero su gli spumanti che sono passati nei miei bicchieri.

Giulio Ferrari 2007 – Puro e raffinato – L’eleganza. Tiraggio luglio 2008, sboccatura febbraio 2019, dosaggio 2,5 gr/lt.
I profumi si espandono davanti a me, catturando il mio olfatto già nel momento in cui il sommelier riempie il mio calice. Il naso è fantastico, non vedo l’ora di berlo (non degustarlo). Una bocca… “ao” non si ferma, va giù in maniera impressionante. Bolla goduriosa, intensa, lunga, esaltante fino a farmi dire: venite a noi champagne, presentatevi con i migliori, altrimenti meglio che restiate a casa, siamo pronti a sfidarvi.
Nel berlo fino alla vedere il calice vuoto penso che questa bottiglia la berrei oggi con immenso piacere. Poi con il tempo chissà cosa diventerà, oggi mi piace assai (97).

Giulio Ferrari 2005 – Ricco e solare – L’esuberanza. Tiraggio luglio 2006, sboccatura febbraio 2017, dosaggio 3 gr/lt.
Profumi più maturi, intriganti. Bocca piacevole, l’acidità si espande in modo piacevole me lo fa apprezzare, gioventù da vendere, la beva continua in maniera semplice, fine, allungandosi, lo vorrei per i miei prossimi 37 anni che vivrò. Da bere oggi, aspettarlo anche (94+).

Giulio Ferrari 2004 – Preciso e teso – L’essenza. Tiraggio giugno 2005, sboccatura ottobre 2015, dosaggio 2,5 gr/lt.
Colore bellissimo, catturante, profumi intensi, mi trasmette acidità dal primo sorso, non mi è entusiasma, poi sento come una pacca sul collo e mi fa ravvedere. I profumi restano tenui, la bocca diventa ampia, piacevole, si allarga in bocca godurioso, un’altra volta questo termine, ma come far capire quanto sono buoni, ottimi, ottimi assai questi spumanti (95).

Giulio Ferrari 2001 – Intenso e leggero – La perfezione. Tiraggio giugno 2002, sboccatura luglio 2018, dosaggio 4 gr/lt.
Profumi molto accattivanti, imperioso in bocca, arriva il vinoso, la bolla c’è ed è impressionante in bocca. Oggi metti sul fuoco un grande pesce e perché no una grande ciccia, per goderselo mangiando, la beva diventa corposa, pesce e carne in abbinamento, bontà intensa, in un momento della beva sembra in avanzamento, una leggera ossidazione, ma è come il neo di Cindy Crawford sulla sua bellezza, troppo buono, mi piace assai (96).

Giulio Ferrari 1999 – Maturo e avvolgente – La grazia. Tiraggio giugno 2000, sboccatura gennaio 2016, dosaggio 4 gr/lt.
Mentre me lo versano arrivano profumi gradevolissimi, non vedo l’ora di berlo, oggi non si sputa nulla, oggi si beve, si gode. Alla beva sembra giovanissimo, ma imponente allo stesso tempo. Il gusto mi avvolge, la mattina ero andato a vedere  il punteggio che diedi a quest’annata durante un’altra verticale, mi era piaciuto, oggi si becca un punteggio maggiore. Sbandante per quanto è pieno di bontà assoluta, resto impressionato dalla cremosità, resto basito, assegno un ottimo 98 a questa bottiglia.

Giulio Ferrari 1995 – Concentrato e profondo – L’infinito. Tiraggio luglio 1996, sboccatura febbraio 2018, dosaggio 3 gr/lt. Profumi da fuoriclasse. Bocca da applausi! Spumante da piacere impressionante, la testa è felice, nei miei pensieri arriva la ola, l’alzarmi in piedi, mettermi sull’attenti e rendere onore all’immensa bontà di questa bottiglia. Fantastico, immensamente piacevole, infinitamente “bono, bono, bono assai” ottimo, la mia mano scrive 100/100! Da metà della beva di questo spumante ho pensato, ecco il mio quarto 100 della mia vita. Felice che se lo becchi un grandissimo spumante italiano. Una giornata che si illumina di luce “bollicinosa”, mi allungo sulla sedia, mi metto le mani dietro la testa, sono felicissimo, sono fantasticamente appagato. Guardo Ruben, penso che lo ringrazierò per sempre per avermi invitato a questo evento.

Giulio Ferrari 1986 – Austero e complesso – L’incanto. Tiraggio aprile 1987, sboccatura maggio 2020, dosaggio 3 gr/lt.
Dai profumi, dopo l’immenso 1995, quasi mi commuovo, bolla viva, bocca piacevole, non è impressionante, però penso che nel pranzo di oggi ce ne vorrebbero diverse di queste bottiglie. Mentre lo bevo mi rimbalza in bocca frizzante, sapido, anche stanco in certi momenti, poi torna vivo… è intrigantissimo, si beve, beve, mi piace, me lo scolo con grande piacere (96+).

Ruben durante la degustazione ha raccontato il modo di come entrò in Ferrari, fu il suo professore di scuola a chiederglielo, a consigliarglielo, alla domanda del professore vuoi andare a lavora alla Ferrari spumanti… Ruben rispose si ed era il gennaio 1986, è stato il primo passo per arrivare fino a oggi a questa grandissima verticale, a questo spumante che è un orgoglio della nostra amata Italia.

La giornata è continuata con piccole portate cucinate dall’Enoteca Pinchiorri, mangiando e bevendo Ferrari Perlé 2016, Trentodoc – Ferrari Perlé Rosé Riserva 2016, Trentodoc.

La mia giornata è finita passeggiando per Firenze, alla fine ho camminato per 16 km. la mia cena è stata nel mangiare gelato nella gelateria della passera in piazza della passera. Qui si fa il miglior gelato di caffè dell’universo, prima del caffè ho mangiato un grande classico della gelateria italiana: limone e fragola di livello eccelso, forse sono gli unici gusti che abbino nella stessa coppetta, poi ho finito godendo con la coppetta al caffè. Un tramonto di immensa bellezza ha completato una giornata meravigliosa.

Pasquale Pace
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