I tre migliori secondi piatti del 2023, con in più un contorno, per il Gourmet Errante

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Quest’anno nell’elencare tutto il mio miglior mangiare e bere per l’anno 2023 mi accorgo che sono al decimo anno del mio blog.
Mi sembra ieri di avere iniziato a scrivere (errando) del mio errare in ogni dove.
Pensando a questo tempo passato posso gridare al mondo, con molto orgoglio, che Pace Pasquale alias Il Gourmet Errante è riuscito a non farsi COMPRARE DA NESSUNO, non sono mai sceso a compromessi con niente e nessuno.

Natale è passato ed ho mangiato bene, quasi alla fine dell’anno 2023, un anno molto errante; errare, del resto, è il mio modo di vivere.
I numeri si fermano, come ogni anno, all’otto di dicembre, per iniziare nuovamente dal nove di dicembre.
I pranzi e le cene sono state 158 durante quest’anno, alla fine delle quali, svelerò la classifica dei migliori “Tre” di ogni categoria.

Eccomi a scegliere i miei tre secondi piatti per l’anno 2023.
Questi tre secondi piatti  sono i migliori in assoluto,  sono quelli che mi hanno destato un’emozione immediata, che mentre li mangiavo mi hanno fatto provare piacere, sensazioni di bontà, ricordi indelebili.

Questi i miei tre migliori secondi piatti del mio 2023 con loro c’è un magnifico contorno, è la prima volta che nomino un contorno, ma il fagiolone di Vallepietra può essere tutto.

OrtOsteria Renè – Cantina BioVio
Via Massari, 18
Bastia (SV)
www.biovio.it

 

Ecco la mia prima volta da Renè della famiglia Vio dell’azienda biologica Bio Vio, con Caterina Vio, Carolina Vio e noi. Il locale mi piace, lo trovo molto di mio gusto.
Coniglio rosolato sulla stufa a legna. Fiore di zucca ripieno.
Lo ammetto il piatto me lo sono preparato da solo scegliendo due cosci e il fegato. Sono due cotture diverse, entrambi molto appetitose. Per fare un piatto così bisogna saper scegliere il coniglio, una carne che difficilmente si trova sulle tavole italiane. Un sapore di carne di coniglio pazzesca.
L’ho mangiato con le mani, ho fatto la scarpetta con il dito e con il pane.
Mi sono alzato dal tavolo con il piatto per andare in cucina a prenderne altri due pezzi. È stata una conferma piena di gusto. I mugugni degli amici hanno portato a un lungo applauso. Ho preso Carolina e l’ho portata a prendersi le dovute riconoscenze, la mamma Chiara felicissima era alle sue spalle. Aimone ha sbarrato i suoi occhi celesti ed emozionato mi ha detto: “grazie Pasquale”.
Io dico grazie a voi per averci accolto e averci fatto trascorrere un due giugno degno della festa della nostra Repubblica. Questa nostra amata Italia meritava un locale come il vostro. Felice, orgoglioso di averci pranzato e goduto assai.
Coniglio da raccontare a tutti, alla faccia delle stelle.

Zur Rose
Fraz. San Michele
Via J. Innerhofer, 2
Appiano (BZ)
www.zur-rose.com

 

Sella di cervo – crosta alle spezie – radici al prezzemolo – scalogno ripieno.
Da anni appena sono in zona vado a cena al Zur Rose ad Appiano in Alto Adige. Il ristorante di Herbert Hinter e di Margot Rabensteiner non mi ha mai deluso.
Oggi Herbert si diletta nella sua osteria Platzegg vicino al Zur Rose, locale in cui sono stato molto bene.
Ai fornelli del Zur Rose oggi c’è il loro figlio Daniel che nella cena del 6 novembre ci ha cucinato la sella di cervo degna della cucina del Zur Rose.
Ero con due cari amici, ci eravamo spartiti tutti i piatti e lo abbiamo fatto anche con la sella. Ce lo siamo divisi e mentre lo mangiavamo i commenti erano entusiasti. Una cottura perfetta, sapore sublime. A ogni boccone arrivava la voglia di ordinarne un’altra porzione. La scelta è stata di restarci con la voglia, al massimo ci si tornerà tra un anno e nel prenotare dirò a Margot di farmi trovare il cervo.
Per quest’anno, quasi alla fine del 2023 so che questo sarà uno dei tre migliori secondi piatti.
Mentre scrivo ho l’acquolina in bocca per il ricordo dei tanti sapori che erano in quell’ottima portata.
Zur Rose è locale consigliato da Il Gourmet Errante.

Sora Maria E Arcangelo di Giovanni Milana
Via Roma, 42
Olevano Romano (Rm)
www.soramariarcangelo.com

 

Braciola di pecora di La bottega del Macellaio di Roberto Cedrone che fa coppia con un fantastico abbuoto e contorno di verdure alla brace. Un piatto che al suo arrivo ti fa già felice perché è composto da tante cose invitanti. Ogni cosa è di una bontà immensa. La carne sembra truccata perché da la sensazione di mai sentita, poi pensi alla grandezza di Roberto nel selezionarla e si capisce il tutto. Nella mia vita ho incontrato tante persone belle, Roberto Cedrone è tra le migliori persone conosciute nel mio errare, se non si conosce, non si può evitare di andarlo a trovare nella su bottega a Casalvieri (FR). Una carne così buona vuole una cottura perfetta, come non pensare al grande cuoco che è Giovanni Milana che la rende pazzesca. Piatto di incredibile bontà, non vedo l’ora che sia ancora in carta da Sora Maria e Arcangelo. Piatto che finisce con una scarpetta super e va tra i miei tre migliori secondi piatti per l’anno 2023.

Domenico Placidi
Produttore del Fagiolone di Vallepietra
Claudio Baglioni in Questo piccolo grande amore cantava: “Quella sua maglietta fina. Tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto…
Ecco io canto: quella sua buccia fina, tanto fina da far gustare il tutto con più piacere. La buccia si scioglie in bocca quasi a preannunciare il sapore paradisiaco di un prodotto della terra fantastico.
Come prepararli per gustarli al meglio? Sono così buoni che penso che anche senza nulla facciano il loro dovere. Un filo di olio di quelli buoni, non tanto piccanti o amari, un po’ di cipolla, il sale, forse anche no.
Da mangiare rigorosamente con il cucchiaio, ogni boccone è un’emozione forte.
Non li metterei insieme a nulla, ucciderei chi ci fa la crema per una base di un piatto. Insomma io di questa ciotola ne ho mangiati assai. Ogni cucchiaio era un sobbalzo dalla sedia, era un mormorio di piacere a bocca piena e vuota. Nemmeno il pane ci ho accompagnato. Solo il fagiolone di Vallepietra e la mia goduria nel mangiare un prodotto della terra strepitoso.
Non scorderò mai che al ritorno dai campi dove Domenico coltiva quest’oro nella ciotola ne erano rimasti un paio di cucchiai. Ho chiesto agli amici se li volessero, sperando che la risposta fosse negativa. Così è stata e così li ho mangiati tutti io… godendo, godendo… ASSAI!
Un grandissimo prodotto di questa amata Italia.
Piatto che sarà nominato alla fine dell’anno tra le cose più buone mangiate in questo 2023.

Pasquale Pace
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