Grazie a PR comunicare il vino di Riccardo Gabriele per averci organizzato una degustazione in un periodo che se ne sentiva la mancanza

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PR Comunicare il vino di Riccardo Gabriele
Via Edda Fagni, 35
Livorno
www.pr-vino.it
www.ilgourmeterrante.it
www.vinointorno.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it

In assenza di degustazioni è stato bello, buono, a volte ottimo e ottimo assai, ma soprattutto interessante e trascinante partecipare agli assaggi che Riccardo ci ha organizzato nei suoi uffici.
Un giorno, una degustazione da raccontare.
L’appuntamento era per le 11,00 in una Livorno radiosa, una giornata che diceva di stare fuori, i finestroni della stanza in cui è avvenuta la degustazione hanno lasciato alla fantasia di stare all’aperto anche se non si vedeva il mare.

Una nota di merito va alla scelta dei bicchieri di Francesco Saverio Russo, i suoi Arché, non li avevo mai provati e mi ha fatto piacere averli sui nostri tavoli. Io che sono molto curioso ho fatto il confronto degustando lo stesso vino con bicchieri di una nota marca – tra le migliori – ebbene si, ho riscontrato che i vini, a iniziare dai profumi erano più buoni nei bicchieri Arché.

Ecco la degustazione… non posso parlare di tutti i 52 vini degustati, vi dirò quelli che mi hanno colpito di più. Prima voglio aggiungere e dire della professionalità, della simpatia, del saper condurre le persone a godere di momenti belli e interessanti in ogni attimo di ciò che si è fatto, questo è stato Riccardo Gabriele.
Un girovagare per l’Italia intera, parlando e spiegando ogni azienda in parole semplici, con la giusta enfasi.
Abbiamo iniziato dai rossi, dalla Sicilia.

Massimo Lentsch – Cosentino Etna Rosso DOC 2016, nerello mascalese 100%. Conoscendo il personaggio dico che vorrei risentire prima possibile questo vino, oggi era debole, forse la bottiglia, nonostante tutto intrigante.

Az. Agricola Madrevite – C’Osa 2017 Gamay del Trasimeno DOC, 100% gamay, io preferisco dire grenache, produzione di circa 50 quintali per ettaro, fermentazione spontanea. Sono stato contento che questa azienda è nel gruppo di Riccardo. Ogni volta che incontro i vini di Nicola Chiucchiurlotto ne resto intrigato, oggi c’era il suo C’Osa, con un’etichetta bellissima, il vino mi è piaciuto per la sua bevibilità, arricchita da una giusta e accompagnatrice acidità, nulla mi lascia dubbi, vino che ho apprezzato assai.

Tenuta Montauto – Pinot Nero Toscana IGT 2018, 100% pinot nero. Dire sorpresa?  Ebbene si, davvero un buon vino, facile beva e lunghezza, il tutto, non è poco, di una fine eleganza, da vendere. Vino da cercare, comprare, consigliare. Sorpresa è stata.

Inama – Oratorio di San Lorenzo 2015 Colli Berici DOC Carmenere Riserva, 100% carmenere, resa per ettaro di 25 ettolitri. Prodotto solo in annate particolari. I profumi di questo vino farebbero divertire quelli che ci trovano anche i sapori che non esistono, io ci sento tanta voglia di berlo. La voglia continua dopo il primo sorso, grazie a Riccardo che ha messo in batteria un vino che alla prima occasione che mi capita, lo prendo. Buonissima bottiglia!

Casale Pozzuolo Galluzzi – Gorelli – Rosso della Porticcia 2018 Montecucco DOCG, 100% sangiovese. Fermentazione spontanea, quando un sangiovese può rallegrare una situazione con la sua piacevolissima beva, mai debole, ne ruffiana, la beva da anche persistenza, se poi penso al prezzo corro a comprarlo. Ecco un vino da consigliare a gran voce.

Querceto di Castellina az.agricola bio – L’Aura 2018 Chianti Classico DOCG, 100% sangiovese. Felice che mi si piaciuto questo vino, felice che tra qualche giorno andrò a visitare l’azienda, goduriosa la sua beva, intenso il piacere a partire dagli intriganti profumi. Bello scrivere della grande piacevolezza di questa bottiglia.

Castello La Leccia – Chianti Classico 2018 DOCG, 100% sangiovese, anche se un po’ corto, va bene per la sua scorrevolezza al palato. Una buona sorpresa, il vino che mi sarei portato se avevo un pic-nic su un prato.

Boscarelli – Il Nocio 2016 Vino Nobile di Montepulciano DOCG, 100% sangiovese, uno dei miei vini preferiti da sempre. Oggi purtroppo questa bottiglia non era in gran forma, ma io so il valore assoluto del Nocio 2016, vino che mi piace assai.

Pietroso – Brunello di Montalcino 2016 DOCG, 100% sangiovese. Io che altro debbo dire del Brunello di Montalcino di Pietroso, lo adoro. Arriva un campione del mondo, dopo diverse annate che faranno la storia di Pietroso, di Montalcino, della Toscana, dell’Italia e del mondo intero, ecco la 2016 reputata dai più una grandissima annata e questo è un grandissimo vino, ogni volta che lo degusto ci metto un po’ di severità per rispetto alle annate precedenti, ma non trovo nulla per dire: ha un qualcosa che non va. Vino imperioso.

Abrigo Giovanni – Barolo Ravera 2018 (prova di botte), 100% nebbiolo. Ben vengano assaggi così, un piacere degustare un Barolo 2018 e sentire la bontà infinita di questa bottiglia. Eleganza da vendere, me lo metto nella testa e nel cuore perché mi ha catturato assai.

Giacomo Fenocchio – Castellero 2017 – Cannubi 2017 – Villero 2017 – Bussia 2017, sono i baroli di Claudio Fenocchio, quindi c’è poco da dire, sono una super garanzia. La successione di questi quattro 2017 è esaltante, oggi a sorpresa il Cannubi se l’è battuta fino all’ultimo con il Bussia per essere il migliore della batteria. Ho voluto considerarli a pari merito per fare i complimenti a Claudio di aver prodotto anche in quest’annata degli ottimi baroli.

Tenuta di Castellaro – Bianco Pomice Terre Siciliane IGP 2019, da uve malvasia delle Lipari 60% e carricante 40%. Un’azienda, una cantina, le vigne, un camminare pazzesco tra panorami di infinita bellezza e poi questo vino che mi piace da sempre. Quest’annata non l’avevo mai degustata e chissà che non sia la migliore di sempre. Chiudo gli occhi e la mente vola a quella magnifica isola che è Lipari. Sento il salmastro, sento mineralità, sento il mare. Un vino che mi fa godere.

Terenzuola – Fosso di Corsaro 2019 Colli di Luni DOC Vermentino 100%. Resa per ettaro di 70 quintali. I vini bianchi di Ivan Giuliani mi piacciono tantissimo e questo conferma la bravura del produttore che ci mette l’anima e il cuore per fare sempre meglio. Un’ottima bevuta.

Fattoria Fibbiano – Colombana 2019 Toscana IGT, da uve colombana 100%. Lo avevo degustato, bevuto qualche giorno addietro (mi è uscito come “addritto”), mi era piaciuto tanto, ma tanto assai. Oggi un ottima conferma per freschezza, finezza, ampiezza di bocca, un vino da bere in ogni occasione dove si vuole iniziare bene un pranzo. Come dicono i fratelli Cantoni: “il vino che non c’era.” Meno male, aggiungo io.

Ca’  D’Gal – Vite Vecchia 2015 Moscato D’Asti Docg, da uve moscato bianco 100%. Lo dico da sempre non c’è miglior modo di finire un pranzo o una cena bevendo un moscato d’Asti. Il tavolo si rinvigorisce di piacere. Poi se il moscato è il Vite Vecchia di Alessandro Boido si potrebbe aprire anche la seconda bottiglia e se si ha tempo fare anche una cacio e pepe, una carbonara, o un semplice (chiamalo semplice) aglio, olio e peperoncino. Vino dolce da tramandare, da far conoscere esaltandolo più possibile e non sarebbe mai abbastanza. Bottiglia di incredibile bontà.

Si finisce una degustazione bellissima, divertente in cui ho potuto apprezzare la professionalità, il sapere proporsi di Riccardo Gabriele – forse l’ho già detto – ripeterlo non guasta. Ci salutiamo tutti anche perché la terrazza Mascagni ci aspetta, in una giornata così bella il tramonto da lì vale la pena di essere vissuto. Livorno grazie.

Pasquale Pace
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