Circa 130 Km di strada per trascorrere un giorno pieno di cose belle e buone assai. Liguria: Agriturismo Il Torchio – Azienda Agricola Possa – Coop. 5 Terre – Un sogno – La Brinca

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Azienda agricola Il Torchio
Via Provinciale, 202
Castelnuovo Magra (Sp)

Azienda Agricola Possa di Bonanini Samuele Heydi
Riomaggiore (Sp)
www.possa.it

Società Agricola Cooperativa 5 Terre
Località Groppo
Riomaggiore (Sp)
www.cantinacinqueterre.com

Trattoria La Brinca
Via Campo di Ne, 58
Campo di Nordest (Ge)
www.labrinca.it

Eccomi a raccontare una giornata di quelle dove il tempo scorre senza che tu te ne accorga, perché è un tempo senza fine, quello che si fa in giornate come queste, potrebbe essere raccontato in un libro: persone, amicizia, vini, cibo, panorami meravigliosi, sogni realizzati e la strada che mi è compagna di viaggio nel mio errare.
Si dorme all’agriturismo il Torchio, dove ogni attimo che passa ti fa sentire sempre meglio. La colazione nel silenzio della campagna. Arriva Gilda Musetti per la visita in cantina, un altro caffè e via tra vigne molto belle, ognuna diversa tra loro, anche se tutte vicine. Gilda ci fa vivere la sua realtà, ha tanta voglia di confermare quello che ha fatto, ma è un vulcano e nelle etichette si evince della grande volontà che ci mette in tutto ciò che fa.
Al finire della visita, una degustazione… l’unica parola che mi viene di scrivere è: “divertimento”.
Divertimento per i vini, per le etichette e per l’entusiasmo di Gilda, questo avevo scritto a caldo e questo resta, nei giorni a seguire ho scoperto ancora di più una persona davvero troppo forte, una famiglia troppo forte, grazie per tutto. La degustazione è stata di 4 vini da vasca… <mmm> ne sentiremo delle buone e ottime.  Vermentino Colli di Luni DOC Vendemmia 2016, un vino molto convincente, a 3 anni della vendemmia, forse sarà al massimo della sua espressione, ma poi si vedrà. Per adesso dico che questa etichetta, questo vino, deve continuare a fare la storia di questa azienda. Lunatica, uno dei vini di Gilda Musetti,  etichette simpaticissime… è bello sentirle raccontare da lei. Molto interessante il vino rosato Brutto Anatroccolo, eccolo un altro rosato che mi piace, forse siamo al decimo in Italia.
Ci diamo appuntamento per il mattino seguente e si parte direzione Riomaggiore, ci aspetta Heydi Bonanini dell’azienda Possa.
Il suo comunicare è molto curioso, nel senso che al telefono non c’era linea e lui ci chiamava via whatsapp, il perché?
Perché da solo si è fatto l’impianto wi-fi, perché da solo in questi terreni estremi si è costruito qualcosa di meraviglioso. Raccontare i momenti passati con Heydi ti fa capire cosa significa credere nel proprio territorio. Lo cura, lo coccola e ci produce vini molto interessanti, qualcuno di livello notevole… poi lui è forte nel raccontare il suo vivere, cosa che si può capire solo venendolo a trovare.
Come fai a non farti la vasca idromassaggio. Come fai a non farti una piccola palestra.
Al mattino si assaggiano un interessante rosato e un vino rosso, per la degustazione ci diamo appuntamento nel tardo pomeriggio.  Heydi ci consiglia un panino con gli alici al bar sopra di lui. Il consiglio del  Bar “Il sole a 180 Gradi” è ottimo, oltre a un panorama mozzafiato, le alici meritano il bis. Dopo la pausa, siamo pronti a ripartire per la Società Agricola Cooperativa 5 Terre a Riomaggiore. Ad attenderci un uomo che vale la pena conoscere, lui è Luciano De Batté, Ci accoglie con un grande sorriso e ci racconta la storia della cantina, facendoci assaggiare tre cru: Costa de Campu 2018 – Costa da Posa 2019 – Costa de Sèra 2018, tutti e tre interessanti, tutti mi hanno parlato del bravo enologo piemontese, con questi vini e quello bevuto ieri sera al ristorante La Posta a La Spezia, è giusto parlarne bene. Ma Luciano dovrebbe essere qui per togliermi un sogno, un desiderio di sempre, prendo il coraggio e gli dico: ma non dovevamo andare con il trenino tra le vigne? Lui mi risponde con un meraviglioso sorriso: “Tu vuoi andare veramente, andiamo prendete la macchina e seguitemi”. Il tragitto è breve, si arriva in un parcheggio, lui dice: “aspettami qui”. Invece che con la macchina si ripresenta con un’apetta. Il tempo di mettersi seduti e si parte. Uno dei desideri di sempre si sta realizzando. Il trenino scorre lungo le rotaie, il panorama di Manarola, del mare e il percorso tra le vigne è qualcosa di indescrivibile. Ogni attimo, ogni sguardo è meraviglioso. Luciano si diverte, fa finta che il trenino si spegne, restiamo in bilico sopra una stupenda Manarola. Ci fermiano, scendiamo, Luciano è orgoglioso di mostrarci come ricrea i muretti a secco. Ci parla della storia di questi luoghi, delle vigne, dei vitigni, tutto ad appagare il grande desiderio che era in me. Lasciamo il paese di Manarola e lo sguardo si apre fino alla fine delle 5 Terre. Scendiamo ancora, è bellissimo. Il tempo scorre si riparte a ritroso e si vivono ancora momenti stupendi. Non potrò mai ringraziare Luciano per questo giro in trenino. All’arrivo ci salutiamo, con la promessa di rivederci presto. Grazie ancora Luciano.
Si torna a Riomaggiore, ad aspettarci nella sua cantina Heydi Bonamini. Un luogo pieno di fascino, le mura grondano di vendemmie e di bottiglie bevute. La degustazione è molto interessante. Assaggiamo 9 vini. Tra i più interessanti… tutti. Il primo vino è il Parmaea vino bianco, da uve Vermentino, Trebbiano e Albarola, proviene dall’isola di Palmaria, dalle pochissime vigne che sono li. Un vino bianco di una freschezza trascinante, piacevolezza da richiamare subito un altro sorso. Un ottimo inizio. Poi un susseguirsi di bevute di buono e ottimo livello.
Cinque Terre DOC Vendemmia 2019 da uve Bosco, Rossese bianca, Albarola, Piccabon e Frapelao.
Cinque Terre DOC  Vendemmia 2019 in anfora dagli stessi vitigni di sopra.
Principe Jacopo Vino bianco Frizzante metodo ancestrale, da uve Bosco e Albarola.
Brio D’Amore Vino rosso frizzante metodo ancestrale, da uve Bonamico e Moscato Rosa.
Rosé d’Amour vino rosato, da uve Bonamico e Moscato Rosa.
‘U Neigru’ vino rosso, da uve Canaiolo e Bonamico.
Adesso si apre un altro campionato con lo Sciacchetrà Riserva 2016, da uve Bosco e Rossese Bianco e con la Rinascita vino rosso “Renfursà” da uve Canaiolo in purezza. Si chiude così una visita che ti fa pensare al ritornare prima possibile a trovare Heydi, una persona come poche, una persona che ti fa star bene tra le sue cose preziose. Foto e saluti, manca ancora un altro pezzo forte della giornata. Direzione Ne, direzione ristorante La Brinca, sono felice di tornare in questo locale in cui passai una sera prima di arrivare a Cervinia. Una sera e una cena indimenticabili. Oggi la famiglia Circella ci farà passare un’altra serata importante.

Una serata ottima, abbondante, piena di sapori veri, piatti buoni, ottimi, incredibili, il pesto più buono della mia vita… il pesto come lo puoi mangiare solo qui. Il piacere di avere la possibilità di essere coccolati da una famiglia incredibilmente vera, il loro staff amalgamato al loro amore per il lavoro di ristoratori. Una serata da ricordare, da scriverci, da raccontare per far provare il piacere che ho provato io dal primo all’ultimo momento di questa cena ottima, stupenda. A presto e il mio urlo a dire: “EWWIWA LE TRATTORIE ITALIANE. EWWIWA LE PREMIATE TRATTORIE ITALIANE! Ecco la cena. L’inizio è stato a vistare la terrazza dove c’è un ottimo panorama e da dove si vede l’orto in alcuni punti.
Si continua con la visita della cantina, da dove Matteo Circella ci farà assaggiare un po’ della sua Liguria.
Ci sediamo e arriva un benvenuto ottimo, il pane cotto ad arte, il paté come poche volte nella vita, in più un tocco di frutta che non guasta affatto. Un ghiotto cestino di pane arriva sul tavolo.
Si inizia con la tradizione. u Brandacujun. Piatto storico del Ponente Ligure, fatto a Levante. Piatto dell’anno 2020 La Brinca. (Baccalà patate locali, prezzemolo, olio e.v.o., pinoli, olive, aglio e sale).
Era da tanto che non risentivo un baccalà così ben fatto. Piatto bello da vedere, ottimo da mangiare.
Intanto Matteo ci serve il vino più interessante della serata lo produce Giorgia Grande si chiama Raixe, da uve Bosco e Albarola. Un vino dalla beva facile e piacevole. I vini che si fanno apprezzare da tutti.
Altro piatto della tradizione: cuniggin magro, ovvero il Cappun Magro visto da noi della campagna. Piatto dell’anno 2020 La Brinca.
Coniglio in porchetta alle erbe aromatiche, salsa verde genovese, patate quarantina bianca genovese, focaccia tostata e verdure a vapore. Il piatto lo annuncia un odore fantastico. Meraviglioso il profumo e la sensazione di bontà al taglio della carne. La salsa verde e tutto il resto fanno da integrazione per un piatto da ricordare.
Prenderei il megafono per gridare al mondo che questo è un piatto buonissimo e qui si cucina il miglior pesto al mondo.
Gnocchetti di farina di castagna al pesto di mortaio, Prescinseua e verdure. Gnocchi di una consistenza gradevolissima, il pesto è qualcosa che si può capire solo mangiandolo, le verdure sono perfette, ogni cucchiaiata è emozione. Piatto che si candida a diventare uno dei migliori primi piatti per il 2020. Di questo piatto ho già scritto sul mio blog (
https://www.ilgourmeterrante.it/sito/la-brinca-a-ne-ge-una-trattoria-fantastica-dove-si-mangia-il-pesto-piu-buono-delluniverso/).
Lattughe ripiene in brodo. (foglie di lattuga, sale, olio, uova, carne di vitello, erbe aromatiche, aglio).
Un brodo che ti fa usare il cucchiaio fino all’ultima goccia. Il ripieno della lattuga è buonissimo. Tutto l’insieme di questo piatto è da apprezzare assai.
Fritto misto alla genovese. Ovvero latte brusco e dolce, crocchino chiavarese nell’ostia (Negie), stecco genovese, stecco nell’ostia con prosciutto di Castiglione Chiavarese e formaggio Cabanin, coniglio, verdure fritte.
Abbiamo esagerato e non abbiamo apprezzato la bontà di questa frittura. La prossima volta la prenderò per antipasto. Peccato.
Si finisce con un gelato ai mirtilli dal sapore unico, la vera frutta portata in una ciotola per esaltare la freschezza dei frutti. Poi il dolce della tradizione della Brinca, eravamo pieni e debbo dire che è l’unica cosa che non mi ha soddisfatto a pieno. Dai Circella si sta benissimo, si beve bene fino a che Matteo estremizza con il suo gran sapere di vini naturali.
Ma a tarda notte la mano passa a Sergio e lui sa scegliere i vini di compagnia. Non può mancare la foto con tutta la famiglia e il libro delle Premiate Trattorie Italiane. Il mio amico Carlo ancora chiacchiera e piacevolmente si arriva alle 3 del giorno dopo
per ripartire e tornare per le 4 nell’agriturismo da dove era partita questa giornata fantastica.

Pasquale Pace
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