Castello della Sala

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CASTELLO DELLA SALA
Loc. Sala
05016 – FICULLE (TR)
Tel. 0763 86127
www.antinori.it

La storia del castello l’avranno raccontata in tanti, io desidero trasmettervi le emozioni provate. Siamo in Umbria lungo la strada dei vini Etrusco Romana. In questa zona alcuni vini (in particolare due) nella metà degli anni ottanta hanno iniziato la loro storia: Cervaro della Sala e Muffato, due vini che hanno fatto, fanno e faranno parlare la storia dell’enologia italiana e mondiale.
Visitare questa proprietà è stato da sempre un sogno per me e quando mi è capitata l’occasione non me la sono lasciata sfuggire.
La partenza è da Orvieto, con una navetta. Siamo in otto compreso l’autista (che con piacere scopro appassionato come noi), gli altri sono appassionati, sommelier, un referente della Cantina Monrubio e una produttrice con la sua mamma.
In tutti si sente la voglia e la sicurezza di passare del tempo in un posto stupendo. Dopo circa 20 km si giunge all’entrata della cantina, mentre la torre del castello si scorge in mezzo alla natura. La cantina è circondata per circa il 70% da vigne bellissime, non c’è una foglia fuori posto ed è di recente costruzione e tutto è stato studiato per evitare qualsiasi impatto ambientale, nulla disturba nulla.
Visitando la cantina ho la conferma che le cose si devono vedere, prima di parlare. Tutto è stato pensato per ottenere vini che stanno in bottiglia senza disturbare il corpo umano. Parlare di prodotto naturale forse non è proprio corretto, ma dire che si fa pochissimo di non naturale si può. Il perché si vede già dalle vigne, dove si interviene solo con letame e sovescio, per i trattamenti si usa zolfo e la raccolta è fatta con tutti i modi possibili per non intervenire con prodotti chimici.
Davanti alla cantina c’è una specie di labirinto fatto di viti a cui non si danno trattamenti e l’uva è sana, perché sta in un ambiente sano.
Intanto si è fatta l’una e le sorprese non finiscono qui. Si va al castello, che è ancora più bello di quanto non possa sembrare da lontano. Anche qui tutto è perfettamente pulito, curato e ben mantenuto. Una volta entrati arrivano gli odori dalla cucina ma si ha ancora il tempo per raggiungere la torre. Dalla lì lo l’affaccio è bellissimo, le vigne sembrano ancora più belle. Dopo la salita la fame è aumentata e quindi con piacere ci si sposta in uno splendido salone dove una pizza bianca buonissima accompagna salumi, formaggi, frittata, l’olio anche è buono e i vini si bevono con piacere perché sono buoni. In particolare mi è piaciuto il BRAMITO (85) il MUFFATO è sempre uno spettacolo (89) il CERVARO è sempre lui anche se questo, circa un grado in meno, non mi ci piace. Il Pinot Nero? Lo considero un rosso, non siamo in Borgogna siamo in Umbria, sono poche bottiglie se ci capita beviamolo come un rosso, un rosso fatto bene e buono (85). Dopo la degustazione e il pranzo, si scende nelle cantine storiche e qui lo spettacolo è davvero da vedere. Tutto scavato nel tufo lo storico lascia senza parole, tante bottiglie anche in magnum, sia del Cervaro che del Muffo e così come le bottiglie importanti del gruppo Antinori. Alla fine faccio una mia precisazione. Ho visitato molte cantine in Francia, anche aziende importanti che fanno vini che costano tanto e non ho mai visto cantine in Borgogna nello Champagne a Bordeaux o poche volte, quindi non ti fanno mai vedere il processo di vinificazione però magari i vini li amiamo. Va bene anche così, ma amiamo anche questi di vini e teniamoli come un orgoglio nazionale.

Pasquale Pace
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