Barnaba wine bar e cucina – Roma… ne aprissero di locali così

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Barnaba Wine Bar e Cucina
Via della Piramide, 51
Roma

Trapizzino
Trapizzino Testaccio
Trapizzino Ponte Milvio
Trapizzino Mercato Centrale
Trapizzino Roma
www.trapizzino.it

Era di domenica, mi ero incontrato per caso con un amico di Velletri, Roberto Bianchi, proprietario del Wine Bar Vino & Caffè insieme a suo fratello Giampiero e una mamma fantastica. Avevamo due degustazioni in programma e c’era il tempo solo per stuzzicare qualcosa.  

Si pensava a dove andare e, lo ammetto, la nostra scelta era stata per Trapizzino, locale che si trovava a metà strada, ottimo e molto pratico. 

Trapizzino per me è questo: in qualunque locale ti trovi, il Trapizzino non ti delude mai, con tutti i suoi sughi, salse, pesce, carne … ogni volta che lo azzanno, penso all’attimo in cui Stefano Callegari ha realizzato questa idea, un’illuminazione del Creatore. Per questo mi viene da pensare che Dio esista. Era tanto che non prendevo, ma oggi mi sono rifatto, “Pollo alla Cacciatora e Polpette al sugo”. A volte lascio un pezzetto di Trapizzino per non mangiare troppo … oggi i sughi non hanno permesso resti, anzi ho leccato dita e carta per godere fino alla fine. Trapizzino è un modo di essere, di esistere e di mangiare … divinamente. Grazie Stefano per la tua fantasia, grazie di farci godere ogni volta al solo pensiero della scelta dei sughi fino all’attesa di morderlo. Trapizzino ti adoro.

Quella domenica, c’era una gran fila da fare. Contenti per i proprietari, un po’ meno per noi, ci siamo detti che non si poteva aspettare tanto per mangiare e pensammo ad un’alternativa.  

Il pensiero andò sulla nuova apertura di Fabrizio Pagliardi e la sua “truppa-soci”. In un attimo eravamo da Barnaba a via della Piramide Cestia. Il posto c’era. Fuori un bellissimo dehors quasi al completo, così decidemmo di accomodarci all’interno per stare più comodi e per capire meglio come si svolgeva il tutto, visto che per me era la prima volta. Un saluto a Fabrizio e subito arrivò la lista dei vini alla mescita e il menù, diviso in tre parti da tre “titoli” molto simpatici: “è quasi fame”, “non è proprio fame” e “è fame, è fame”.

Optammo per degli stuzzichini e un piatto che avrei mangiato ben volentieri, ma degli inconvenienti non permettevano di prepararlo… motivo in più per tornarci.
I vini? Qui sono “champagnisti” e in mescita c’era uno degli champagne che preferisco, quindi la scelta era decisa, Champagne Vouette & Sorbée – Fidèle Blanc de Noirs Extra Brut da uve 100% Pinot Nero, lui è una garanzia, questo è un grande champagne. C’era anche  un rosso francese in mescita, che reputo tra i più buoni per rapporto qualità/prezzo e con piacere ho voluto farlo conoscere a Roberto, Chateau De La Selve – Palissaire da un assemblaggio di tre uve: Cinsault 40%, Grenache 30% e Merlot 30%. Arrivò tutto insieme, e arrivò anche la voglia di chiamare degli amici comuni, i fratelli Di Giovambattista e Antonio Celani. Con Antonio c’è un feeling e quando a volte ci cerchiamo stiamo in posti molto vicini,  forse perché vogliamo fare le stesse cose. Quella domenica successe questo, così lo aspettammo per bere insieme qualcosa, ma io e Roberto intanto cominciammo ad assaggiare…

“Scarola, uvetta e aringa con pane caldo” Mi è piaciuta tanto questa combinazione.

“Burrata, pomodorini e pane croccante” Un must.

“Uovo e asparagi” Gli ingredienti sono i miei preferiti. Sono stato molto soddisfatto di questo piatto.

A completare gli stuzzichini, la mortadella….una signora mortadella, una “Favola” di mortadella, la mortadella di Palmieri, spettacolare!

Avremmo assaggiato ancora altre cose, ma il tempo stringeva. Così andammo via con il pensiero di tornare. 

E dopo qualche giorno arrivò la notizia che il “Barnaba Wine Bar e Cucina” ricevette il premio delle tre bottiglie sulla Guida Roma 2019 del Gambero Rosso. Quale scusa migliore per tornare a trovare Fabrizio e congratularsi con lui di questo magnifico riconoscimento, e magari brindare insieme con uno dei suoi Champagne di ottima qualità!
Ne aprissero di locali così, in ogni dove, io ne sarei felice. 

Pasquale Pace
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