Az. Vinicola I Campi di Flavio Prà, una visita, una verticale sorprendenti

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Azienda Vinicola I Campi di Flavio Prà
Via delle Pezole, loc. Allodola
Cellore D’Illasi (Vr)
www.icampi.it

Durante il mio errare spesso accadono cose inaspettate. Come a Cellore D’Illasi ad esempio, presso l’azienda vinicola I Campi di Flavio Prà, dove mi trovavo per il Soave Preview Virtus & Versatility 2018. Sapevo poco di questa azienda, eccetto un ricordo di vini degustati durante i Tre Bicchieri del Gambero Rosso (sì, mi erano piaciuti). Qui a Soave, alla cieca mi erano piaciuti.

Ero con il mio amico Carlo Zucchetti. Al mio arrivo in azienda rimasi subito colpito dall’ordine circostante, di una precisione pazzesca. All’ingresso trovai un tavolo apparecchiato per la degustazione con ben dieci bicchieri. C’era anche una brochure che ritraeva il sorriso di Flavio con scritto: “Ogni vino vuole la sua terra… io ho cercato la terra.”

A fare le veci del padrone di casa Nicola Campostrini, un ragazzo molto preciso, braccio destro del proprietario. All’arrivo di Flavio si iniziò con la visita in cantina, molto spaziosa, dove si può notare la pulizia con cui si tratta il vino. Conservano diverse annate che di volta in volta, vengono commercializzate una volta pronte. Gli assaggi di due rossi alla fine della degustazione ne saranno la conferma, ma di questo ne parlerò tra poche righe.

Veniamo ora alla verticale del Soave Classico DOC “Campo Vulcano”, dall’annata più vecchia alla più giovane. I vigneti si trovano per metà sul Monte Foscarino e metà nei vigneti di proprietà a Monteforte D’Alpone, hanno età tra i 50 e i 60 anni, sono per 85% Garganega e 15% Trebbiano e la fermentazione avviene con lieviti neutri varietali.

Di seguito gli assaggi:

 

  1. Vendemmia 2007: squilibrato tra acidità ed evoluzione, ma si fa bere… e non è poi così male! (86);

 

  1. Vendemmia 2008, Tre Bicchieri Gambero Rosso: al naso si nota una leggera ossidazione, confermata poi all’assaggio. Per alcuni versi anche piacevole (87);

 

  1. Vendemmia 2009, Tre Bicchieri Gambero Rosso – Grande vino di Slow Wine: prima bottiglia ossidata, la seconda dal sapore vellutato, è il vino che mi porterei via per la cena (89);

 

  1. Vendemmia 2010, Tre Bicchieri Gambero Rosso – Corona d’oro Vini Buoni d’Italia: la prima bottiglia sa di tappo, la seconda si presenta con pochi profumi, ma al primo sorso è affascinante. Ne conservo un po’ nel bicchiere per riassaggiarlo più tardi, interessante (91);

 

  1. Vendemmia 2011, Tre Bicchieri Gambero Rosso: bel colore, profumi gradevoli, l’acidità stringente ne ferma la beva. Da risentire (88);

 

  1. Vendemmia 2012, Tre Bicchieri Gambero Rosso – 84/100 Wine Spectator: un po’ corto, leggermente scarico (86);

 

  1. Vendemmia 2013, Tre Bicchieri Gambero Rosso: forse oggi è il giorno giusto per berlo; equilibrato di beva facile ma senza impressionare molto (87);

 

  1. Vendemmia 2014, Tre Bicchieri Gambero Rosso – 91/100 Vinous Magazine – 87/100 Wine Spectator – Grande vino Slow Wine – 3/5 Wine Surf: profumi di leggero appassimento, buona acidità, colore intenso, vino sorprendente (88+);

 

  1. Vendemmia 2015, Tre Bicchieri Gambero Rosso – 88/100 Wine Enthusiast – Medaglia d’Oro Berliner Wine Trophy: bello da vedere e buono da bere, lineare, avvolgente, intenso e intrigante (91+);

 

  1. Vendemmia 2016, 17/20 Jancis Robinson: da risentire il prima possibile, giovane ma promettente (88+).

Pur essendo appagato, Flavio ci sorprese con altri due rossi (e che rossi!) accompagnati da una sostanziosa merenda:

 

  1. Campo Prognare rosso veneto IGT 2008, da uve Croatina, Corvinia e Oseleta, leggermente appassite e in parti uguali: da gustare in assoluto relax, gran vino (90+);

 

  1. Campo Marna Cinquecento Amarone della Valpolicella DOCG 2006: proviene da vigne a 550 m di altezza ed è un capolavoro. Affinato in cantina per anni dopo la sua produzione, un Amarone sontuoso e potente, buonissimo (94).

Con questo vino si conclude una visita ed una degustazione da ricordare nel tempo con gioia e soddisfazione. Come sto facendo ora mentre scrivo. 

Pasquale Pace
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