Al Ristorante L’Ostricaro a Terracina si mangia sopra al mare e con il mare nei piatti

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Ristorante L’Ostricaro
Via Appia, Km. 102
Terracina (Lt)
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it

Eccomi tornare dopo non so quanti anni a l’Ostricaro. Avevo chiesto a John Wine, alias Giovanni D’Andrea, un posto con i piedi ammollo al mare, la giornata era bellissima e ci meritavamo questi ultimi raggi di sole. Giovanni ha fatto subito il nome dell’Ostricaro e il nostro tavolo vista mare, quasi ammollo, era per noi.
L’inizio, se si sta all’ostricaro non può che essere con due ostriche, vongole e parte anche la prima bottiglia,  spumante Bisson Portofino DOC Abissi, le bottiglie affinano nella bellissima Baia del Silenzio a Sestri Levante, da uve bianchetta, vermentino e pigato, la scelta è stata ottima… tracannato.

Il pranzo inizia con l’arrivo di un piatto regale: scampi, gamberi (fantastici), vongole, ostriche, il bis per i gamberi, un piatto da mangiare con le mani, prendere il bicchiere dello spumante senza pulirsele per arrivare alla goduria, mentre il sole e il profumo del mare allietano il tutto.

Souté di cozze. Un piatto che mi piace tantissimo, sembra semplice e invece… non tutti lo fanno bene. Questo era cucinato bene assai.

Souté di vongole veraci. Uno dei miei piatti preferiti, cucinato così tanto da piacermi assai. Non erano vongole veraci top, ma eravamo sulla buona strada.

Insalata di mare. Spesso la trovi fatta con i fusti che arrivano dai mari orientali, qui non si scherza, qui il mare è troppo vicino per perdersi in gusti che non sono. Gustosissima.

Spaghetti con lupini di mare. Avevo visto un cesto di lupini e l’idea mi è partita, ho chiesto a Vincenzo se si poteva, ed eccolo uno spaghetto da passarci il tempo godendo, un bicchiere di vino… anche due e il pranzo continua con immenso piacere. Piatto che si merita il prima e il… dopo.

Continua il pranzo e continua anche la nostra bevuta. Vigneti Massa – Derthona 2018 Colli Tortonesi DOC, timorasso 100%. Uno dei suoi vini buonissimi. Questo si è meritata la foto di “VINO BONO QUANDO FINISCE”!

Spaghetto al polpo. Un piatto che è nelle mie vene, adoro il polpo e cavolo questo si è fatto adorare. Piatto precisissimo, quando lo spaghetto ti fa cantare.

Gamberi locali… localissimi, da come erano freschi penso che siano passati dal mare alla padella. Il pranzo continua in maniera entusiasmante.
Mentre si mangia non si può perdere lo sguardo del mare, l’inverno ci ha regalato una giornata bellissima.
Sorbetto al limone… e siam pronti a ricominciare.

Tiramisù… ecco, un tiramisù così non si merita i pavesini. Caro Vincenzo trova un forno serio che ti faccia dei biscotti tipo pavesini e questo tirasimù si farà valere molto di più.
Zuppa inglese e si va avanti.  Crostata. Evviva la semplicità che poi tanta semplicità non è.
Grazie a una lista dei vini essenziale si è bevuto molto bene. Di due vini ho già parlato. Il Fiorduva gioca un campionato a parte. Invece vi voglio parlare dell’ottimo Muller Thurgau Palai 2019 di Pojer e Sandri. Muller Thurgau 100%, dai vigneti (bellissimi) in Val di Cembra. Lo abbiamo preso dopo che avevamo mangiato e bevuto abbastanza, ma c’è stata la sorpresa di un altro piatto cucinato a sei mani, le mani dei tre cuochi presenti, una pasta con il pesce naturalmente, l’abbinamento è stato perfetto, perché il vino è fantastico, ha accompagnato il piatto e un tramonto bellissimo, così da far sembrare il vino ancora più buono di quello che è già di per se. Un vino che consiglio a tutti.   Il sole scende e nel frattempo è arrivata la sorpresa. Pasta Gentile – spaghetti – con i pochi gamberi che erano rimasti, cucinati da Vincenzo Colancecchi il proprietario del locale, da Simone Nardoni che ha il suo ristorante Essenza vicinissimo, ci era venuto a salutare e da Milana Giovanni del ristorante Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano che è stato tutto il giorno con me. Un piatto di pasta a completare una giornata ghiottissima, piena di mare e di vini… ops ma c’è ancora da assaggiare una cosa. Giovanni aveva messo al fresco l’Amaro alle Erbe Gran Riserva di Izzi Spirits e quando apri una bottiglia di questo amaro, sei in buona compagnia, dopo un pranzo da ricordare, con il sole che sta per finire di tramontare sul mare, la bottiglia si fa bere perché anche io che non bevo super alcolici non posso fare a meno di berne un sorso.

Alla fine di tutto prima di ripartire debbo solo dire tantissime grazie a Vincenzo e John che ci avete messo nella condizione in cui si può essere solo che immensamente felici. Locale consigliato da il Gourmet Errante.

Pasquale Pace
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