Al ristorante La Posta a La Spezia il mio pranzo dell’anno per il 2020

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Ristorante La Posta
Via Don Minzoni, 24
La Spezia
www.lapostadiclaudio.com
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it

Eravamo a metà dell’anno, quando ho scritto questo pezzo,  in quei giorni era finita una parte importante della mia vita.
Il ricordo di questo pranzo era indelebile in ogni parte di me, dalla testa, al cuore… alla panza, al gusto, al piacere, la gioia, l’amicizia, tutto l’immenso che ho provato. Quel giorno scrissi: questo è il pranzo che si candida a essere il mio migliore per l’anno 2020.
Se penso al mio piacere di mangiare godendo, i miei pranzi dell’anno sarebbero sempre da Romolo al Porto o da Sora Maria e Arcangelo. In questi due locali mi sento come a casa e loro sono bravissimi. Però qui a La Posta di Claudio Mazzoni c’è qualcosa di stupendo, ecco così a decretare il pranzo dell’anno quello fatto il 30 giugno 2020 a La Posta a La Spezia. Il racconto è quello del 9 luglio 2020. Non vedo l’ora di tornare anche per donarvi il mio adesivo di locale consigliato da il Gourmet Errante.

Quando mi è arrivato l’invito dal neo Consorzio Volontario di Tutela e Protezione Vini DOC e IGT Colli di Luni, Cinque Terre, Colline di Levanto e Liguria di Levante, ho risposto subito di si, poi l’idea di partire qualche giorno prima è venuta immediata, con la stessa tempestività  mi è venuto di chiamare Claudio Mazzoni patron, insieme a sua moglie, del ristorante  La Posta a La Spezia, la risposta è stata di un si pieno di gioia e di entusiasmo.
Il ristorante ha riaperto il 29 giugno dopo la quarantena causa Covid-19, il giorno dopo siamo arrivati noi, io Carlo Zucchetti e Francesca Mordacchini Alfani. Già dall’entrata mi sono reso conto che sarebbe stato un giorno perfetto, un pranzo strabuonissimo. Il locale era ancora più bello di altre volte, sembrava molto più luminoso, sarà stato che sarebbe stata la mia prima volta a pranzo. Una lode molto particolare va alle sedie del ristorante, sedie di una comodità “coccolante”, poche volte si trovano sedie di questa qualità e bellezza.
Dopo i saluti, è iniziato lo show che solo una grande cucina vera come questa può offrirti. Claudio è uscito con il pescato del giorno e come un prestigiatore ci diceva: “cuciniamo questa, o questa?” La scelta è andata su un’orata.
Nel frattempo, una cameriera impeccabile, gentile e  servizievole per tutto l’intero pranzo ci ha portato il benvenuto: Polpettina fritta di bianchetti, frittura perfetta, per niente secca, una polpetta da bis, ottimo inizio.
Arriva anche il cestino dei pani, con grissini e carasau. Cestino come pochi.
Arriva l’antipasto: piccolo carpaccio di gamberi viola e straccetti di burrata. Tartare di spigola e caviale di storione, scampi, mazzancolle, gamberi rossi di Sicilia e granita al bitter Campari. Un piatto imperioso di freschezza e una strabiliante granita al bitter Campari, da bis…e bis è stato. Questi sono i piatti di cui non ne farei mai a meno, di cui farei stancare la cuoca a prepararli, la cameriera a portarmeli. Complimenti davanti a tantissima bontà, ad una cucina di mare e di grande ricerca.
Cappellacci di spigola al nero con capesante e bottarga di muggine di Cabras come primo piatto.  Un cuoco un giorno mi disse: “una delle gioie più belle è quando un cliente torna al mio ristorante per un piatto che gli è piaciuto assai.” Ecco tornare a La Posta è chiedere sempre questo primo piatto. Fu uno dei tre miei migliori tre primi piatti per l’anno 2014, rischia di esserlo anche quest’anno. Piatto sempre più ghiotto, la bottarga questa volta era di livello alto, lo ha reso ancora più gustoso, più ricco di piacere, un piatto da tramandare ai posteri e raccontarlo a tutti quelli a cui piace mangiare.
Secondo primo piatto:  fregola con vongole veraci calamaretti spillo saltati. La fregola mi piace e non capita spesso di trovarla nei menù, quando c’è e so che Alessandra è brava a farla, non riesco a farne a meno. Sono stato felice di aver insistito nel prenderla, mangiarla con il cucchiaio mi è piaciuto ancora di più, combinazioni di gusti a rendere un primo piatto molto buono.
Il primo secondo piatto è stato: zuppetta di pesce alla ligure “Ciuppin”. Piatto divertentissimo.
Altro secondo piatto: pescato (orata pescata all’amo) al forno con patate arrostite e pomodoro alla provenzale. Mangiare la testa, con le mani, di questa orata è stato piacevolissimo, la guancia, l’occhio e pulirla come il gatto più mangione di questo mondo. Poi patate dalla cottura perfetta e un pomodoro che poteva essere da solo un piatto.
Il tutto accompagnato da un percorso di vini  che raggruppa tanta Liguria, vini a volte buoni, a volte intriganti, a volte ottimi.
Tra tutti i vini è esploso in tutta la sua bontà lo sciacchetrà, ormai raro, essendo una riserva 2012 della cantina cooperativa 5 terre, la conferma della rarità è stata confermata facendo visita alla stessa cantina. Ottimo accompagnamento per i dolci e per fine pranzo.
Con questo ottimo vino passiamo ai dolci. Dopo un pranzo come questo mi porti un sorbetto di frutta fresca lime e mango, io lo mangio, mi rimetto al mondo e sarei pronto a ricominciare. Freschezza, dolcezza in perfetta armonia con l’acidità dei frutti, ogni cucchiaino un piacere.
Ciliegie di Vignola al vino rosso e gelato alla cannella. Adoro le ciliegie, quelle di Vignola sono il top, adoro il gelato alla cannella… ho adorato questo dolce. Altri cucchiai in equilibrio, un altro dolce buonissimo.
A finire,  piccola pasticceria e frutta fresca, per finire nel miglior modo possibile.
A gran voce chiamiamo Alessandra, moglie di Claudio, cuoca del ristorante, a prendersi la giusta acclamazione, a ringraziarla per quello che a oggi è il mio pranzo dell’anno.

Chiamiamo anche l’aiutante cuoca e la cameriera per le foto di rito e il giusto tributo a tutto ciò che ci ha allietato.
Ancora una volta sto bene a La Posta, oggi per la prima volta è stato a pranzo ed è stato un pranzo ottimo assai, pranzo che a oggi è il mio pranzo per l’anno 2020.

Pasquale Pace
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