Una giornata molto bella, tra Ormanni e Querciabella

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Azienda Agricola Querciabella
Via di Barbiano, 17
Greve in Chianti (Fi)
www.querciabella.com

Ristorante Enoteca Fuoripiazza
Via I Maggio, 2
Greve in Chianti (Fi)
www.enotecaristorantefuotipiazza.it 

Ormanni Azienda Vinicola
Località Ormanni
Poggibonsi (Si)
www.ormanni.net

Ristorante – Pizzeria – Enoteca – Le Grazie
Via Volterrana, 41
Colli di Val d’Elsa (Si)
www.legrazieristornate.it

Gli appuntamenti di questa giornata si erano definiti durante l’anteprima del Chianti Classico alla stazione Leopolda, gli orari erano per giovedì 20 febbraio 2020. Siamo un bel gruppo, ai soliti amici di tutti gli anni si sono uniti anche due grandi amici del mio paesello. 
L’appuntamento è per le 11,00 da Querciabella e puntuali arrivano tutti. Ad attenderci l’enologo sudafricano, giramondo, oggi però sembra aver trovato pace qui a Gaiole, qui a Querciabella, sono  10 anni che è qui. Lui è Manfred Ing, con lui una signora nuova entrata. La giornata è bellissima, l’azienda è strutturata come un borgo isolato tra vigne e boschi. Camminando si arriva alle vigne che contornano l’intera proprietà, si parla di biodinamica e di biologico per poi passare nella cantina, sono colpito dalla bellezza dei tetti. Camminando in cantina si passa dalla vinificazione, alle fermentazioni e all’affinamento. Manfred ci invita ad assaggiare da botte, siamo pronti a tutto, pochi bicchieri per degustare e poi assemblare il sangiovese delle vigne di Radda e di Greve in Chianti. Passiamo anche nella bottaia del Camartina, per poi finire nella cantina del Batar. Abbiamo degustato Chardonnay coltivato  a 350 metri, chardonnay coltivato a 600 metri, a finire il pinot bianco… uno due e tre ed ecco… scherzando e ridendo l’assemblaggio del Batar 2019. Si brinda, si scattano foto, ci si diverte, la visita è davvero molto carina e sempre più interessante. Si esce e il sole è ancora più intenso, si starebbe bene fuori, ma la sala degustazione è molto invitante. Prendiamo posto e vediamo schierati i vini che degusteremo. Manfred ci annuncia che non saranno solo questi, sono felice di vedere tale qualità per i nostri bicchieri, per i nostri gusti. Tre annate di Querciabella, tre annate importanti, la 2016 è stato il sangiovese tra i miei migliori assaggi della Chianti Classico Collection 2019; l’annata 2009, reputata annata inferiore nel Chianti Classico, invece smentisce tutti in maniera imperiosa, bottiglia che ci accompagnerà per il resto della giornata, bottiglia che diventerà importante per qualche giorno della nostra vita futura, bottiglia che si meriterebbe uno scritto solo per lei; la 1999, annata non importantissima si trova in una giornata sfortunata, si fa bere ma non all’altezza della degustazione. A continuare Querciabella 2017, anche questa bottiglia è tra i miei migliori assaggi della Collection appena finita, la 2020. Camartina 2013, alzo le mani e applaudo davanti a questo blend di Caberbet Sauvignon 70% e Sangiovese 30%, vino di una bontà notevole. A seguire Palafreno 2013, da uve Merlot 100%, il “piacione” del Merlot? Non esiste. Rimane impresso un vino di notevole piacevolezza e importanza, complimenti per questo Palafreno 2013.

Il tempo scorre, è arrivata l’ora di pranzo, scatto le foto alle bottiglie, usciamo pieni di gioia e di sorprese. Manfred si mette alla testa di un bel gruppo e ci trasferiamo a Greve in Chianti. Per quante volte sono stato a Greve non conoscevo questa parte del paese e quindi non conoscevo il ristorante enoteca Fuoripiazza. Il nostro tavolo è apparecchiato molto bene, il vino lo abbiamo portato, l’inizio è con delle polpette fritte molto buone… da bis e bis è stato. Si continua con una selezione di salumi e prosciutto, qui è un classico. Quando un piatto di salumi non è il solito. Un’altra cosa che non può mancare sono i crostini di patè niente male, anzi molto buoni. Vai ancora con le tradizioni toscane: Ribollita, quando viene eseguita così è buona assai. Arriva il primo: Pappardelle di farro al capriolo. Si finisce con il tiramisù e zuccotto al rum agricole bianco. Fatelo sciogliere un po’ e non ve ne pentirete. I vini sono stati quelli della degustazione con in più un Batàr 2002 in una giornata sfortunata e due annate di Camartina 2015 e 1999 che hanno rispettato il valore di questo vino. Continua una giornata molto bella con i saluti a Manfred e con la raccomandazione di salutare Roberto, lui che ha organizzato questa stupenda visita.

Si sale in macchina e in poco tempo si arriva nell’azienda Ormanni, azienda che volevo visitare da tempo, perché in ogni anno i loro vini sono sempre tra i miei preferiti della Chianti Classico Collection. Ad aspettarci un bellissimo panorama sulle vigne ed Ivan, il suo sorriso è bello, si dimostra subito un ragazzo molto in gamba, Rocco, manager dell’azienda, arriverà subito poco. Inizia la visita con la cantina della vinificazione. Antico e moderno si integrano in maniera perfetta, quindi si passa nella storia dell’azienda. Si sale si scende tra botti di ogni misura, fino ad arrivare in un sala degustazione molto affascinante dal sapore è antico. La batteria dei vini da degustare non è niente male, alla fine risulterà ottima. Si inizia con i vini base, vini di facile beva, buoni per un inizio di degustazione. A seguire Chianti Classico 2017, si inizia a far sul serio per poi rimanere affascinati dal primo Borro del Diavolo Riserva 2016, vino tra i miei migliori assaggi ovunque lo trovi, vino che farà parlare di se negli anni a venire. Chianti Classico Gran Selezione 2013 Etichetta Storica Dugentanni, lo debbo ammettere non mi aveva entusiasmato durante le anteprime dei giorni indietro, oggi invece l’ho trovato un vino che merita un gran rispetto anche per il fatto storico dell’azienda. Chianti Classico Gran Selezione 2013, si comporta niente male e preannuncia come in un tappeto di colore rosso sangiovese tre annate di Borro del Diavolo. Annata 2016 Riserva Borro del Diavolo, questa è un’annata fantastica e oggi è buonissimo per rimarcare che lo è davvero. Borro del Diavolo Riserva 2006, mi piace fare il confronto tra annate, questa è quasi impari, troppo è la bontà del precedente, il 2006 si lascia bere, ma al confronto si lascia anche di più nel bicchiere. Borro del Diavolo Riserva 1999, profumi trascinanti per quanto intensi, ci iniziamo a guardare negli occhi tutti, si capisce subito che si è di fronte a qualcosa di abbondantemente buono, ottimo direi. Rocco ride felice per aver aperto una bottiglia di livello altissimo, si ragiona, si è felici, io nello scusarmi con Rocco dell’ora che si è fatta, mi sento rispondere: “Pasquale godiamocela tutta in tranquillità, sentire il vostro compiacimento, il vostro godere di fronte ad un vino tanto buono… è un piacere.” Così facciamo, le ultime foto a far si che si possa immortalare una visita a cui tenevo tanto. A proposito il 1999 si becca un punteggio di 97 da parte mia e sarà sicuramente tra i tre migliori assaggi per l’anno 2020. Si esce fuori e un bellissimo tramonto ci accompagna alla fine di una giornata molto bella.

Il gruppo si divide, il resto con due dei fratelli Logi e si va, per la seconda volta, a mangiare la pizza a Colli di Val D’Elsa  al Ristorante Enoteca Pizzeria Le Grazie. Qui l’accoglienza è già garanzia di qualità, ti ricevono con saluti e sorrisi molto invitanti, poi con i Logi si è in ottima compagnia. Si scelgono tre pizze. La prima: mousse di latte, soprassata e sesamo. Mi aspettavo qualcosa di più saporosa nella mousse di latte… poi se ci pensi è latte, nonostante tutto si è fatta mangiare con piacere.
La seconda: Broccolo romano. “pomodoro, mozzarella, broccolo romano, scaglie di prosciutto e polvere di olive”. Mi è piaciuta per i tanti prodotti tutti in equilibrio e per la croccantezza del tutto.
La terza: Salsiccia e cavolo nero, mozzarella, pomodoro, pesto di cavolo nero e salsiccia. Si finisce la cena con due assaggi di dolci. Usciamo appagati, felici, si raggiunge San Gimignano consapevoli di aver trascorso una bellissima giornata, come ogni anno accade durante le anteprime toscane. 

Pasquale Pace
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