Teatro del vino in degustazione 2016 Villa Castelletti

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Teatro del Vino 
07 Febbraio 2016 primo giorno
www.teatrodelvino.it
Villa Castelletti
Signa (Fi)

Ormai un classico la due giorni con la distribuzione Teatro del Vino, un classico di Firenze Signa a Villa Castelletti. Si arriva puntuali con il Frecciarossa da Roma, in orario gli amici del Colombaio di Santa Chiara che stanno venendo da San Gimignano con le loro vernacce e non solo. Puntuale alle dieci è tutto pronto nel  salone, il profumo di lampredotto che ricorre, come ricorre lo star bene a degustare, tra aziende che conosco bene, ma che ogni volta ti sorprendono con le nuove annate, vedo anche qualche azienda nuova … poi l’estero, la Francia, l’Austria, la Germania, sempre diversi, perché a turno cambiano i produttori, ma la sostanza è sempre ottima. Prendo il catalogo, saluto qualcuno e via a iniziare. Come non iniziare con lo Champagne Fleury, che conosco bene, oggi però due annate di Bolero 2002 e 2005 rendono l’inizio stupefacente.  Ancora Francia, Loira, la Loira che non mi delude mai, lui in due anni non sono riuscito ad andarlo a trovare, oggi è qui, è simpaticissimo, è Richard Desouche,  l’azienda è P’Tit Domaine i suoi vini buoni assai: Saumur “Entre Deux Voyes” 2012 (87+), chenin blanc 100% in esaurimento, il prezzo anche è molto buono;  Saumur Champigny “Coup d’Douze” 2013, Cabernet Franc 100% (85); Saumur-Champigny 2011, Cabernet Franc 100%, quando un vino ti lascia incredulo per essere facile e tosto allo stesso tempo (86); Saumur-Champigny “Les Bonneveaux 2011 Cabernet Franc 100% (89+) un vino davvero buono, bello averci portato diverse persone a degustarlo, da produttori e amici/che.

Si è già fatto mezzogiorno, il lampredotto è al taglio, ne approfitto per un assaggio prima che arrivi più gente, davvero buono, altre cose da assaggiare in un buon buffet. Si passa in Alto Adige, la sua azienda è da sempre nei miei acquisti, lui è Stroblhof, debbo dire che il Pinot Nero Riserva 2012 lo sento ritornare ai suoi vecchi fasti, mi fa piacere. Torno in Francia, con i Muscadet, mi attraggono le etichette di Bruno Cormerais, sono buoni i vini, sono buoni i prezzi, tra tutti, chiaramente il più vecchio “Bruno” Muscadet Sèvre et maine 2009 (87). Bello passare dall’Italia alla Francia e viceversa, vedo sul banco di Noela Ricci una balena, dopo gli altri due animali in etichetta, ecco la balena, mi da subito l’intenzione di essere un bianco, lo è, è il “Brò” 2014 da trebbiano clone romagnolo 93% il restante 7% altre uve, mi piace, mi intriga, solo acciaio in macerazione per 5 mesi sulle bucce, altri 5 mesi in acciaio sui lieviti, quindi bottiglia, dopo i due buoni e ottimi sangiovese, ecco un altro buon vino per Marco Cirese. Vicino c’è il Marroneto, vini che sento spesso, vini che ho la fortuna di bere anche, vini che potrei tralasciare, come si fa a non godere di tali capolavori, via allora un assaggio veloce, più che altro per un saluto.

Passo nelle Marche e mi trovo davanti alla più buona sorpresa di questa degustazione, di questo anno, novità per Teatro del Vino, che dirvi di queste novità? Bravi, bravi. Ancora bravi a scovare due chicche buonissime a prezzi da comprarli tutti a stocco. L’azienda Pantaleone, i vini: Chicca 2014, passerina 100%  (85+), 2015 (86+) questi già buoni, più ancora il Pecorino 100%, il nome del vino Onirocep, pecorino all’inverso, un vino buonissimo, mi limito con l’entusiasmo perché è la prima volta che lo sento (87+), in seguito ho sentito il 2015 (89+) in diverse occasioni, bevuto in diverse occasioni, è tra i più buoni vini del mio anno, si candida a essere uno dei mie tre bianchi per l’anno 2016. Vado in Piemonte, da Pomodolce, è tanto che non degusto i suoi vini, c’è una mini verticale del suo Marsèn, 100% Barbera, su tutti il 2011 (88) lui però è un uomo da Timorasso, oggi il suo Diletto 2014 (87) si fa preferire su tutti gli altri. Vedo passare delle mini bombe, d’altronde carnevale è vicino e una, due … sono piccole e buone tre ci stanno bene per una pausa. Si torna fuori Italia, si va in Austria, si va da Alzinger, Wachau, una batteria composta da Gruner Veltliner e da Riesling, tutti molto giovani, ma con una media qualitativa molto alta. Con la degustazione è stato bello prenotare la visita, poi fatta, per il mio viaggio in Austria. Dopo l’Austria, la Germania, lui è un classico di questo evento, oggi lui non c’era, c’erano due giovani leve, simpaticissime e preparate, 12 vini di gran livello, 12 riesling di tutte le annate, kabinett trocken,  rabinett feinherb, spatlese trocken, spatlese feinherb, spatlese, spatlese alte reben, auslese, eiswein e per finire una goccia di un grande e costosissimo trockenbeerenauslese del 2009 (92).

Il primo giorno sta finendo, quindi ancora AR.PE.PE, di solito il mio preferito è sempre la Stella Retica, oggi la 2011 (88) buona assai, ma su tutti un fantastico Buon Consiglio 2007 (91), un vino, oggi, di un’eleganza perfetta, ma nello stesso tempo di una forza per niente aggressiva. Nelle novità c’è un’azienda piemontese, Piero Busso, lui mi aveva sbalordito in un’altra degustazione di fine anno, tra i suoi vini un fantastico Barbaresco Gallina 2011 (92), è giovane, sarebbe da aspettarlo, io me lo godrei tutto adesso, in ogni bottiglia, mi piace tantissimo. La sera è calata, fa anche fresco, piove un po’ a Villa Castelletti. In attesa della cena mi prendo un calice dell’Albereta 2013, la riserva di Vernaccia del Colombaio di Santa Chiara, me lo gusto con piacere, perché è davvero buono. Potrei raccontare della cena, ma lo scritto è già lungo. Cena e il secondo giorno li racconterò in un altro scritto, la degustazione dell’agenzia di Teatro del Vino è davvero tante cose buone,  ha bisogno di due racconti.

 

Pasquale Pace
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