Soc. Agr. Tessari a Monteforte d’Alpone (Vr)

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Soc. Agricola Tessari

Via Fontana Nuova, 86

Frazione di Brognoligo

Monteforte d’Alpone (Vr)

www.cantinetessari.com

Eccomi a raccontare una visita a cui tenevo molto, la visita a Cornelia Tessari e alla sua azienda. Si era prima del Vinitaly 2016, arrivato in treno da Roma a Verona, insieme a due amici, per la manifestazione e non solo, dopo aver preso in consegna il nostro appartamento, ci dirigiamo in treno verso San Bonifacio, dove ci aspetta la prima produttrice. Lei è Cornelia Tessari dell’azienda Tessari a Monforte di Albone, ci accoglie in tutta la sua bellezza. In pochi minuti si arriva in azienda, non si è mangiato nulla ma subito si va in vigna. La bellezza delle vigne appaga anche il leggero languorino. Si è sulle colline, le vigne in basso e affianco a queste, sono piene di diserbo, troppo per me, le vigne di Cornelia invece sono una cascata di lava e margherite, davvero bello vederle così, ecco anche per questo mi piacciono i loro vini. Le vigne sono di età tra i 50 e i 90 anni, tenute davvero bene. Estasiati da queste colline si torna in cantina, già dal primo passo, all’interno, ci si accorge che l’ordine e la pulizia regnano sovrani, davvero tutto è perfetto. Si sale fino su all’ultimo piano dove adesso ci sono le cassettine per l’appassimento di alcune uve, si torna in sala degustazione, salumi e formaggi ci vengono in soccorso alla fame sopraggiunta, anche l’olio, buono, prodotto dai Tessari ci fa compagnia sul pane. Per i vini si inizia dal Brut di Garganega:

  1. Garganega Brut, 100% da uve garganega, metodo charmat, l’uva viene raccolta un po’ in anticipo per dare la giusta acidità, sarà che è fresco, sarà che abbiamo sete e fame, questo spumante va giù che è un piacere (83);
  2. Grisela 2015, 100% da uve garganega, Soave classico DOC, il nome deriva dal soprannome dato ai componenti la famiglia Tessari, così in questo vino loro rispecchiano tutta la tradizione, tappo a vite, rese in vigna di 80 quintali per ettaro, un vino che come si fa a non dire che è pieno di mineralità, la lunga permanenza sulle fecce fini, con batonnage gli dà un bellissimo colore e sapore, così facendo si aggiunge meno solforosa possibile. Un vino davvero piacevole, ancora giovane, lo dimostra il 2014 (83+);
  3. Grisela 2014, stesso procedimento del precedente, qui già si sente l’anno più di bottiglia, un vino più definito, più persistente e gradevole (85);
  4. Bine Longhe 2013, 100% garganega. Soave Classico Doc, rese di 50 quintali per ettaro, da un cru del vigneto a Costalta, con filari lunghi 300 metri, da qui il nome, questo vino viene prodotto dopo che in vigna viene tagliato il tralcio, resta così in appassimento per circa 20 giorni, fermentazione in acciaio per 12 mesi sulle sue fecce fini, continui batonnage per far fuoriuscire più possibile il glutatione, uno degli antiossidanti più forti in natura, questo gli permette di usare meno solfiti possibili, un vino che da quest’annata ha il tappo a vite, etichetta nuova, sono le etichette che mi piacciono, un vino che mi piace molto (88+);
  5. Bine Longhe 2012, l’ultima annata con il tappo di sughero, non viene da una grande annata, ma non è male davvero, durerà nel tempo (86);
  6. Tre Colli 2013, 100% garganega, Recioto di Soave DOCG, le uve vengono raccolte e selezionate da tutti i componenti della famiglia sui tre colli di proprietà, per poi lasciarle in appassimento fino a febbraio, vinificato in acciaio inox dove resta per circa nove mesi, dopo dodici mesi di bottiglia viene messo in commercio, un vino con una dolcezza molto equilibrata, con un buon palato persistente, con i formaggi di oggi ci sta benissimo, un recioto che si fa apprezzare davvero (88).

Non si può non andare nella parte alta dell’appezzamento di terreno sopra la cantina, il vigneto di Costalta. Una ripida salita con tanto di fiatone ci porta nelle vigne, l’incontro con uno dei fratelli di Cornelia è scherzoso e complimentoso per quello che fa in vigna. Arrivati su di spalle, ci si gira e lo sguardo spazia per chilometri e chilometri è davvero bello, qui le vigne sono come le altre di età comprese tra i 50  e i 90 anni, si potrebbe camminare scalzi su questo prato che sta sotto alle viti. Cornelia ci racconta ancora un po’ di cose, un vento piacevole arricchisce la bellezza del panorama, due foto di rito ci stanno tutte, come sempre. Si torna giù ci si saluta dandosi appuntamento al Vinitaly, si sale in macchina e lei ci accompagna da Nico Dal Cero. Finisco con la frase sulla brochure “Soave l’è la nostra tèra, el garganega la nostra passiòn”.  Ecco venitele a visitare le aziende prima di parlare di chimica e naturale. 

 

Pasquale Pace
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