Sergio Mottura e le Terre del Grechetto

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Cantina Sergio Mottura

Località Poggi della Costa, 1

Civitella D’Agliano (Vt)

 

La Tana dell’Istrice

Piazza Unità d’Italia, 12

Civitella d’Agliano (Vt)

www.sergimottura.com

Terre del Grechetto 2015

Non ricordo da quanti anni partecipo a Terre del Grechetto, ogni anno è un piacere, per il paese che è sempre accogliente, per il programma e perché è anche la festa di Sergio Mottura e del paese in cui vive e dove produce vini. Durante questa manifestazione si fanno degustazioni, fino all’anno scorso erano incentrate sul Grechetto e su uvaggi simili come il Pignoletto. Quest’anno si è voluto cambiare, non mi è dispiaciuto il cambiamento, mi è dispiaciuto perdere la location dove si svolgevano le degustazioni, il piazzale della Rocca, che era davvero molto bello, d’estate poi era perfetto, tirava sempre un po’ di vento e si stava bene a degustare fuori in un luogo molto suggestivo. Le aziende che producono grechetto ci sono, tutte dislocate lungo il paese vecchio. Le degustazioni si sono svolte in una sala molto calda e un po’ stretta, ecco i 6 vini degustati alla prima degustazione, la relatrice? Meglio sorvolare, tiene lei la cosa e non è possibile intervenire … andiamo avanti, anche perché ci sono vini a cui tengo:

  1. Pietracupa – Greco di Tufo 2013 (86) di questa azienda preferisco sempre il Fiano, oggi sarà che era il primo vino, sarà che era fresco, ma si è comportato a dovere, l’ho trovato davvero interessante.
  2. Claudio Mariotto – Derthona 2013 (89) il timorasso mi piace tanto, lui a volte lo devi aspettare, quest’anno è già buono assai, l’ho risentirò in altre occasioni, ogni volta si è confermato essere un grande vino.
  3. Cantina di Terlano – Voberg Riserva 2012 (91), mi alzo in piedi e sono felice sempre quando bevo il Voberg, un Pinot Bianco che non ti tradisce mai.
  4. Il Colombaio di Santa Chiara – Campo della Pieve in magnum 2011 (90) è buono in bottiglia classica, è buono sempre, davvero una bella figura, era presente Alessio Logi, uno dei fratelli del Colombaio … sarebbe stato bello e logico farlo parlare un po’ del  loro vino … forse era già tardi.
  5. Gini – Soave Classico 2007 (87), è il fratello minore dell’azienda Gini, loro producono altri due Soave, questo ha sette anni ed è notorio che le annate vecchie di Gini sono sempre interessanti, questo ne è una conferma.
  6. Garofoli – Podium 2013 (90), un mio amore da sempre, bevuto giovane o vecchio,  è sempre un piacere di gusto eccelso.

Non so chi ha scelto questi vini,  faccio comunque i miei complimenti per aver scelto sei vini di diverse regioni, di diversi uvaggi, uno più interessante dell’altro.

La seconda degustazione avviene il giorno dopo, sempre nello stesso posto e sempre alle 22,00, con un caldo davvero notevole e sono sei rossi:

  1. San Patrignano – Avi 2005 da Sangiovese di Romagna (83) sarà il caldo, sarà che questa bottiglia non sta al massimo, posso dire di averne bevuti di più buoni, di Avi.
  2. Fattoria di Felsina – Rancia 2009 da Sangiovese 100% (89) un vino che fa sempre la sua parte, un classico italiano, oggi con tutto il caldo sembra rinfrescarti.
  3. Mamete Prevostini – San Lorenzo  Sassella  2011 Valtellina Superiore (89) da uve Nebbiolo, questi vini reggono l’invecchiamento alla grande, oggi sembra un po’ giovane ma si fa bere come sempre davvero un buon Sassella della Valtellina, da vigne eroiche.
  4. Torre dei Beati – Mazzamurello 2012 (88+) ne ho sentiti di migliori, messo al frigo un rosso non rende come deve rendere, avete le grotte di tufo a Civitella, con temperature perfette, lo mettete al frigo, un peccato davvero.
  5. Coletti Conti – Romanico 2011 (87) questo caldo non dà atto a uno dei Cesanesi simbolo per qualità del nostro territorio.
  6. Gianfranco Fino – Primitivo di Manduria “Es” 2013 messo al frigo e servito, vino ucciso, ma io lo conosco bene, benissimo e si merita un grande (93).

Sei vini che sarebbe stato bello berli sulla piazza della torre.

Durante i due pomeriggi, per ben due volte ho fatto una verticale di otto annate di Latour a Civitella, la prima con Giuseppe Mottura, un suo amico e Alessio Logi del Colombaio di Santa Chiara, la seconda con diverse persone, a dirigere il tutto lui il capo: Sergio Mottura, con circa 30 persone, tra cui stranieri e giovani affascinati dalla storia, dalle storie che racconta Sergio e diversi amici, io a servire la bottiglia, un grande piacere,  questo il mio resoconto uguale nella due giorni:

  1. 2002 l’annata la sapete come è stata e lui nonostante tutto si difende alla grande (86).
  2. 2004 buono davvero, si beve alla grande con facilità e ti lascia un buon palato (88).
  3. 2005 grande annata, grande vino, un attimo mi siedo per gustarlo meglio, i suoi dieci anni sono da raccontare, lui te li racconta con piacere durante la bevuta (91).
  4. 2006 leggermente inferiore al precedente, ma  di poco, altro grande vino che mantiene tutta la sua bontà dopo nove anni (90).
  5.  2007 questo è invasivo di legno, mi piace di meno, ma sono i miei gusti (88?). il 2008 non è stato fatto.
  6. 2009 eccolo, il migliore, un vino che si ripete nei due giorni, un vino che è ottimo oggi e chissà per quanto ancora lo ricorderò nel mio palato, sicuramente avrò modo di risentirlo ancora e sarà sempre una grande occasione per goderne (93).
  7. 2010 annata che dovrebbe essere ottima ovunque, lui è già buono, rispetto agli altri sta un po’ indietro beato chi ne ha e saprà goderselo (89).
  8. 2011 un Latour già buono adesso, da godere subito e poi chissà, bevendolo adesso puoi lasciarti i ricordi di un buon Latour da subito … poi però, se si vede, sono già passati  quattro anni. Degna conclusione di un’ottima verticale. (90).

Ecco, adesso lo posso dire, sono i vini della nostra regione, sono vini molto buoni, che reggono nel tempo in tutto. Tenetene conto e fatevene vanto. Durante la tre giorni qui a Civitella si son fatte tante altre cose, convegni, cene, si è anche ballato e sono sempre due bellissime giornate.

Pasquale Pace
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