Salefino Ristocafé a Terni

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Salefino Ristocafé

Via del Centenario 23

Terni

Per iniziare a descrivere questo locale non c’è miglior maniera della descrizione del nome da parte del proprietario. Dall’alba al tramonto Sale l’atmosfera nel locale Fino alla notte. Questa mia descrizione non è la visita di un giorno solo, è la visita avvenuta in tre volte diverse, in orari diversi, ho provato tutto quello che si fa in questo Ristocafè … che non è poco. La prima volta è stata per la pizza, eravamo una bella compagnia e le pizze assaggiate sono state un classico giro pizza, approvato da tutti, non si poteva fare diversamente perché eravamo davvero in tanti. Il giro pizza è stato buono, veloce e pieno di bontà.

La prima pizza è stata: Pizza Estate con fiordilatte, datterino, capperi di Pantelleria, olive taggiasche, stracciatella di burrata quando esce dal forno …ecco già dalla prima pizza ci sarebbe stato bene un bel bis.

Seconda pizza: Salefino come il nome del locale, con fiordilatte, datterino, rucola, cipolla dorata di Cannara, quando esce dal forno ricotta salata, pizza bella da vedere, buona da mangiare, leggera che ti invita a fare il bis.

Terza pizza: La Gioconda (solo in stagione) con fiordilatte, pepe nero del Madagascar a coda, quando esce dal forno crudité di carciofi, limone e scaglie di parmigiano vacche rosse 30 mesi, una pizza davvero ottima, se ci dovessi tornare la chiederei.

Quarta pizza: Pizza al salmone, con fiordilatte, salmone affumicato, cipolla rosa di Cannara, pepe rosso, quando esce dal forno buccia di limone grattugiata, salmone e prezzemolo, non mi piace il salmone affumicato sulla pizza, ho provato a mangiarla non era male, ma il mio giudizio non conta.

Quinta pizza: Pizza fantastica, con fiordilatte, fiori di zucca, datterino, quando esce dal forno alici del Cantabrico, è la mia pizza, questa lo è diventata subito e si è meritato il mio bis.

Sesta pizza: Pizza Laga, con passata di pomodoro piano Grillo, fiordilatte, zucchine, ventricina della Laga e pecorino romano, era caldo e questa pizza dava frescura, non è poco, anzi è stato tanta, tanta bontà.

Settima pizza: Pizza focaccia, con sale Maldon, olio, rosmarino, mortadella Bonfatti alla griglia, pizza che peccato è uscita per ultima, ma non peccato che qualcuno ne aveva mangiata troppo delle prime e questa me la sono gustata alla grande.

Dagli ingredienti delle pizze si intuisce la gran ricerca dei prodotti usati da parte di Francesco a iniziare dalle farine che cambia secondo le stagioni e le temperature, si usa il forno elettrico. Eravamo per una manifestazione ed eravamo in tanti e non si poteva finire che con spaghetti aglio, olio e peperoncino. Tra tanta birra alla spina, anche due vini hanno accompagnato la cena due vini che mi piacciono tanto, nord: Favaro – Erbaluce di Caluso Le Chiusure 2014, leggermente inferiore al 2013, per adesso ma sempre un ottimo vino (88); Sud:  Ciro Piacriello – Fiano di Avellino 2013, il Fiano è uno degli uvaggi da me preferito e Ciro è Ciro (85). Si conclude con un caffè particolare preparato da Riccardo Palazzesi.

Dal piatto di pasta di quella sera si passa a un pranzo di un altro giorno, non si può non iniziare con un’ottima focaccia olio e rosmarino da accompagnare con un prosciutto tagliato a coltello che va giù che è un piacere. Si passa a una pasta con crema di ceci e cozze, non male come idea ma è una prova e si può migliorare (grazie della fiducia per averci trattato come cavie). Si era venuti per uno spuntino e per assaggiare dei vini, quindi si passa ai formaggi di Antonello Egizi che era con noi. Il suo spinaci e carbone vegetale mi lascia ogni volta davvero felice. Intanto i vini si bevono, si degustano si apprezzano, ed eccoli i vini:

Monte Rossa – Franciacorta Brut s.a. (84) uno spumante sempre piacevole, anche dopo le recenti acquisizioni.

Jacquesson Champagne Extra Brut 1996 (91) parte un po’ in sordina dicendomi: non mi far scaldare e aspettami un attimo, forse anche un po’ di più. Io ti voglio gustare così lo centellino nella mia bocca, fino a dire: sei davvero buono, alla faccia di chi dice che di uno champagne non si può dire che è vinoso. E’ stata davvero una bella bevuta.

Leonardo Bussoletti – Colle Ozio Grechetto 2014 (88) mi piace davvero tanto, equilibrato, bevibile, già godibile  e sei così giovane. Mi alzo in piedi e applaudo, complimenti davvero.

Podere Orto – Rosso 2012 o 2013 li ho bevuti così tante volte in questi giorni che so solo che entrambi vanno avanti per la loro strada come va avanti la coppia fantastica che li produce.

Giusto per dire, un dolce ci sta bene. Francesco abbonda e così in tre si scelgono tre dolci che assaggiamo tutti insieme: Tiramisù davvero ben eseguito; Millefoglie, un po’ eccedente di panna; Semifreddo al pistacchio, ottimo da mangiare, bello da vedere. La fase colloquiale continua e si comincia a parlare di riduzioni, fermentazioni, ossidazioni … e di moscato e Francesco, nella sua sapienza, tira fuori un moscato secco prodotto in Francia, lo conosco e ogni volta che ne apro una bottiglia tremo, perché tremo? Perché è un vino che potrebbe essere giovane e non a posto, questa volta siamo fortunatissimi, lui è il Domaine Matassa – Cuvée Alexandria Cotes Catalanes blanc 2011, anche Francesco si attrezza di calice, il vino? Una domanda qui una risposta là e la bottiglia si svuota. Il tempo corre e si inizia a parlare di distillati … qui davvero non mancano perché il Salefino si vive durante tutto il giorno, quindi un caffè davvero buono, poi un altro ancora. Che manca? Un Gin Tonic, sei un esperto di ciò quindi ne hai circa una ventina di Gin (di più i Whisky, quasi un’ottantina) vai e deliziaci, nel deliziarci non ci porta solo un mega Gin Tonic ma anche altro prosciutto e pane tostato con i formaggi e le alici, tutto è squisito. Si è fatto tardi, è ora di scappare. Arriva ancora il giorno dopo e si deve aspettare un’oretta quindi ci è mancato l’aperitivo da Salefino e allora ad aspettare si torna là. Un classico da provare, il suo barman ci sa fare, perché qualche corso lo ha fatto, eccolo un ottimo americano, ad accompagnarlo formaggi e salumi. Fermati Francesco, parliamo dei lievitati al mattino e lui ci dice: li prendo in una pasticceria storica di Terni, io non apro presto e vanno benissimo, alla gente piacciono. Dopo tutto ecco un bar, un ristorante, una pizzeria da vivere in qualsiasi momento del giorno, un bar pieno di luce, dove puoi stare in relax o in eleganza. D’estate una bella terrazza da vivere con grande piacere, il piacere che Francesco e il suo staff ti regalano andandoli a trovare.

Pasquale Pace
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