Il primo giorno nello champagne con gli amici di sempre

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Françoise Bedel & Fils 
71, Grande Rue
Crouttes-sur-Marne – Champagne – Francia
www.champagne-francoise-bedel.fr

Champagne Bonnet-Ponson 
20, rue du Sourd
Chamery – Champagne – Francia
http://www.champagne-bonnet-ponson.com/fr/accueil/

Champagne Bertrand-Delespierre
12 Rue Jardin le Poivre
Chamery – Champagne – Francia

Finalmente con i miei amici è stato Champagne, ogni anno si cambia, dopo tanti posti in Europa dove si produce vino, eccomi tornare nella Champagne con loro. La prima volta era stato in febbraio e la neve rese questi luoghi ancor più belli. Si arriva a Parigi in aereo, in orario da Roma, ma a Parigi i tempi per i controlli sono molto lunghi, ma arriviamo comunque in tempo alla nostra prima visita. La prima visita è tra Parigi e Reims, nella zona della Marne, circa 8 ettari sparsi nei due lati della zona, qui si fa biodinamica dal 1997, prima su due ettari, poi dal 1998 sugli interi appezzamenti,  qui si lavora bene assai, mi sarebbe piaciuto vedere le vigne, ma in Francia spesso è impossibile, mi fido di loro, mi fido della bontà dei loro Champagne, un’azienda piccola se vogliamo, un’ azienda di cui sono appassionatissimo. Gli Champagne si producono con il 78% di Pinot Meunier, il 13% di Chardonnay e il 9% di Pinot Nero. Aspettiamo un po’ e la stessa signora che era a Marsiglia e ha assistito alla mia prenotazione ci farà fare la degustazione. Lei ride mentre racconto il modo in cui è avvenuto, il mio amico Fabio Zamponi si fece due grasse risate, l’importante è che io sia qui a visitare una delle mie maison preferite nella Champagne, si inizia:

  1. Origin’elle Extra-Brut, la maggior parte delle uve provengono dall’annata 2011, 75% Pinot Meunier, 15% Chardonnay e 10% Pinot Nero, 3 anni sui lieviti, sboccatura febbraio 2016, champagne già ben definito, sarà stata la sete, sarà stata l’emozione di stare qui, questo Champagne mi è piaciuto per la sua facile beva (85+);
  2. Dis “Vin secret” Brut, la maggior parte delle uve arrivano dall’annata 2008,  90% Pinot Meunier, 5% Chardonnay e 5% di Pinot Nero, 6 anni sui lieviti, sboccatura aprile 2016, mi piace sempre allo stesso modo, in tutta la sua linearità, lo reputo sempre un po’ corto (85);
  3. Entre Ciel Et Terre Extra-Brut, la maggior parte delle uve provengono dall’annata 2010, 60% Pinot Nero, 40% Pinot Meunier, 5 anni sui lieviti, sboccatura Ottobre 2016,  ne ho sentite di annate migliori, forse è un po’ chiuso, da aspettare, anche perché questo è tra i miei champagne preferiti (87?)
  4. L’Ame de la Terre 2005, Extra-Brut, 60% Pinot Meunier, 30% Chardonnay, 10% Pinot Nero, 9 anni sui lieviti, sboccatura febbraio 2016, questo e il prossimo sono stati i miei preferiti, una bocca piena di gusto, una lunghezza e una persistenza che danno piacere nel berlo e berlo ancora (90+);
  5. Comme Autrefois Extra-Brut, la maggior parte delle uve arrivano dall’annata 2003,   11 anni sui lieviti, 40% Pinot Meunier, 40% Pinot Nero, 20% Chardonnay, sboccato ottobre 2015, mi piace tanto quando da uno champagne escono i sapori degli uvaggi a bacca rossa, in questo il sapore buono e persistente c’è tutto, l’acidità gli dà il giusto equilibrio, stiamo davanti a un ottimo champagne (91).

Vado via felice di aver visitato una delle aziende che nella Champagne mi piacciono. La visita si è prolungata un po’ ed è arrivata la fame, prima di arrivare qui avevamo visto una boulangerie, quando sono belle, pulite e invitanti mi piacciono molto, il titolare, nel vedere entrare 9 italiani affamati che chiedevano di tutto e di più, è rimasto un po’ perplesso, poi ha capito che ci doveva assecondare e si è mangiato bene, baguette al formaggio, al prosciutto a dadini, pane ripieno e salato. Acqua a dismisura e un dolce più bello a vedersi che a mangiarsi. Si riparte per la prossima visita, ci vuole un’ora per arrivare, i paesaggi in Francia sono sempre spazi aperti da vedere, anche se si passa in autostrada, si ammira la pulizia, l’ordine e tutto scorre di più. In meno tempo previsto si arriva da Bonnet-Ponson a Chamery, avevo conosciuto Cyril Bonnet a Cerea quest’anno, degustati gli champagne che erano lì, accertato con un secondo assaggio che mi piacevano, chiesi a Cyril se era possibile una visita, la risposta ormai è sempre la stessa: Mandami un’email e non c’è problema. Qualche giorno prima della visita, mandata email, confermato il tutto, eccomi nella sua azienda con i miei 8 amici. Ero molto curioso, non ero stato mai in questa zona. Arriviamo nella azienda, il fabbricato è di stile moderno ma mi piace tanto, una grande cartina indica le proprietà dell’azienda, proprietà che sono anche nei Grand Cru di champagne, a Verzenay e a Verzy, per un totale di 10,5 ettari di vigna, suddivisi in 40% di Chardonnay, 30% di Pinot Nero e 30% di Pinot Meunier. Cyril ci lascia con una guida con lui ci rivedremo dopo per la degustazione. Per andare in cantina si scende e si scende ancora, una parte più vecchia, ma molto efficiente, una parte più moderna, il tutto scavato nella roccia, il tutto a contenere tante bottiglie di champagne in affinamento. Si torna su dopo aver scattato tante foto, si inizia la degustazione:

  1. Bonnet-Ponson – Brut Premier Cru, per la maggior parte dell’annata 2011, assemblaggio di 40% Pinot Nero, 30% di Chardonnay e 30% di Pinot Meunier, 4 anni di affinamento, gli 8 g/l lo fanno troppo piacione per i miei gusti, lo aspetterei…
  2. Bonnet-Ponson – Non Dosé premier cru,  assemblaggio di 35% Chardonnay, 35% Pinot Meunier e  30% Pinot Noir affinamento  minimo 3 anni, questo nonostante abbia 10 g/l di residuo, si fa piacere di più per la sua spiccata acidità, uno champagne piacevole, la bottiglia finisce con facilità, poi ha un buon prezzo (84+);
  3. Bonnet-Ponson – Rosè, assemblaggio di 40% Pinot Nero, 35% Meunier, 25% Chardonnay, quando un rosé sa di vinoso, sa di uvaggi rossi, mi piace, questo ha la sua giusta dose di piacevolezza, abbinata al resto si fa apprezzare tanto (86);
  4. Bonnet-Person – Les Vignes Dieu, 100% Chardonnay, minimo sei anni in bottiglia, il minimo per far sì che questo sia un gran buon champagne, profumi intensi, il piacere di sentirli ancora, per poi arrivare a una beva piena di gusto, di forza, di bontà, davvero un ottimo champagne, comprato per poi berlo l’ultimo giorno in quello che sarò un gran finale (88+);
  5. Jules Bonnet extra brut 2009 Blanc de Noir G.C., 100% Pinot Nero, era aperto da qualche giorno, nonostante tutto è davvero uno champagne che berresti in tante occasioni, una beva piacevole, si sente la mineralità equilibrata che dà apporto a forza e resistenza al palato e al piacere di stare insieme a un ottimo champagne (89);
  6. Jules Bonnet extra brut 2004 in magnum, Blanc de Noir G.C. 100% Pinot Nero, minimo 8 anni di bottiglia, eccolo il vinoso che mi piace in uno champagne, in questo aggiungo un’ottima persistenza al palato, sembra quasi che si mastichi, lo sorseggio ancora perché è un piacere, tutti ce lo riversiamo nei nostri calici per brindare a una gran bella e buona visita (90).

Esco non vedo l’ora di fare altre foto alla struttura, nell’uscire sento che i miei amici chiedono se si può visitare un’altra azienda nelle vicinanze, Cyril chiama e la risposta è: L’azienda e qui affianco a me, dovete solo aspettare un quarto d’ora. Rientro saluto con un grande abbraccio e ringrazio ancora. Eccoci in attesa il tempo di un venti minuti ed ecco arrivare la ragazza padrona dell’azienda insieme ai suoi parenti, l’azienda è Bertrand Delespierre, dal  fresco della cantina e davanti a una pressa una bellissima la ragazza ci racconta dei loro 10 ettari coltivati a Pinot Meunier, Pinot Nero e Chardonnay, si scende in cantina con i bicchieri vista la mia richiesta e visto il piacere che ha lei nel farci degustare un Pinot Meunier che è dentro un silos di acciaio, ci dice che forse questo champagne che è qui sarà la prima bottiglia con il 100% di Pinot Meunier, lo assaggiamo e tutti ne restiamo colpiti, profumi inebrianti e un bocca piena di sapori fini e di classe… seguirò il percorso di questo champagne e mi informerò sull’uscita nei prossimi anni. Si torna sopra e si degustano due champagne:      

  1. Brut – Premier Cru, prodotto con uve Chardonnay in purezza. Vinificazione senza  fermentazione malolattica. Affinamento sui lieviti di almeno 5 anni prima della sboccatura, un buon champagne, ideale per un aperitivo in compagnia (85);
  2. Rosé de Saignée – Premier Cru, prodotto con uve Pinot Nero in purezza, vinificazione con macerazione sulle bucce, ho chiesto alla ragazza se questa bottiglia stava bene… lei mi ha detto ok, io ho appurato e dico, che era andata via un po’ di spumantizzazione, il residuo di zucchero era diventato zuccheroso e squilibrava la beva, contenta te, contenti tutti.

Azienda che mi ha fatto piacere visitare, il primo giorno nello Champagne non si chiude qui, si deve andare a cena, il posto dove siamo andati merita un capitolo a parte. Un primo giorno che mi è piaciuto assai in tutto.

Pasquale Pace
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