Biondi Santi 16 annate Riserva e non solo

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Agriturismo Az. Agricola
Le Ragnaie
Località Le Ragnaie
Montalcino (Si)
www.leragnaie.com

Biondi Santi Franco
Località Il Greppo
Montalcino (Si)
www.biondisanti.it

Enoclub Siena
Associazione di promozione culturale
delle eccellenze Eno-Gastronomiche
www.enoclubsiena.blogspot.it

Prima di arrivare alle sedici annate del Brunello di Montalcino Riserva di  Biondi Santi vi voglio parlare della prima serata a Le Ragnaie, all’arrivo mi attende un tavolo apparecchiato per non so quante persone, la gente è fuori, il primo incontro è con uno chef giapponese che mi dà fiducia perché sembra ballare e sorride, sorride simpaticamente mentre cucina. Lui si chiama Hiro e mi piace assai il suo sorriso. Vedo movimento in terrazza, esco e mi appare un gran braciere pronto a cuocere tutta la “ciccia” che gli sarà posata sopra, a fianco vedo un macchinario non tanto frequente ma che so a che cosa serve, lo apro certo di trovare pennuti a cuocere, lo spiedo dice tordi e tordi saranno. Intanto il primo champagne va, così come il secondo, tra un pezzo di salsiccia e di lardo.  Lo chef Hiro ci chiama, sta impiattando le pappardelle in cui ci grattugia del profumato tartufo, ci si siede a tavola e il tutto sarà accompagnato da vini rossi provenienti da Italia, Francia e Spagna, Vina Tondonia in magnum, Grattamacco 1992, vino in grandissima forma, non possono mancare i vini delle Ragnaie, così Rosso di Montalcino 2013, uno dei più buoni rossi dell’intera anteprima, Brunello di Montalcino 2011 rispecchia la buona bevibilità di diversi Brunelli 2011, Brunello di Montalcino Fornace 2011, tra i miei migliori Brunelli dell’anteprima, un vino che mi piace da sempre, dalla prima volta, lo preferisco sempre leggermente all’altro grande Brunello di Riccardo Campinoti, proprietario delle Ragnaie, il Vigne Vecchie. Ancora Jadot con il suo Gevrey – Chambertin  Clos Saint-Jacques 1° Cru 1999, non male, inferiore al Grattamacco. Dopo le pappardelle ecco i tordi, uno … due arriverò a dieci, buonissimi … intanto arriva un Barolo Vigna Rionda 2004 di Oddero, si conferma come un buon vino con i tordi un bell’accoppiamento, ancora uno champagne a chiudere una bella serata, si va via presto dandosi appuntamento per le degustazioni a Benvenuto Brunello e in particolare tra due sere per le sedici annate di Biondi Santi. Il tempo vola, in particolare quando si sta bene, a Montalcino si sta bene, si fanno tante cose belle e in un piccolo lasso di tempo ci ritroviamo a Le Ragnaie per le sedici annate del Brunello Riserva Biondi Santi, si arriva in un momento bellissimo un magnifico tramonto ci sta aspettando e la discesa del sole accompagna la decisione di come aprire le bottiglie. Arriva la sera e si inizia ad aprire, siamo fortunati solo un’annata è rovinata assai e si può rimpiazzare, un’altra,  la più giovane L sa di tappo. Lo schieramento è bellissimo, l’apertura è davvero emozionante, i tappi hanno tenuto molto bene, ci possiamo ritenere soddisfatti. Salgo un attimo in cucina e mi accorgo che Hiro non c’è, ma ci sono i ragazzi di una macelleria vicino Siena, il negozio si chiama semplicemente Macelleria, la carne è invitante, gli antipasti abbondanti si apparecchia e si aspetta la venuta di tutti, nel frattempo un aperitivo ci sta bene, due rosati, uno di Sancerre e l’altro delle Ragnaie, non male per iniziare, uno champagne anche non ci sta mai male, arrivano tutti, si avvinano i bicchieri, si inizia, con l’altro protagonista della serata, Davide Bonucci e il suo Enoclub Siena, spiega la serata e si versano le prime 4 annate:

  1. Brunello Montalcino Riserva 1955, 60 anni ed è bello sapere che a me ne mancano pochi e sarà una gran festa, tu sei giovane e me ci sento anche io, grazie di essere così bello … e buono. Il punteggio? A un vino che non morirà mai non si dà punteggio si dà un commento: eterno. Dopo due ore e mezzo e 5 gol della Roma, debbo rivedere le classifiche. Il colore è diventato vivissimo, profumi infiniti, già sorprendente prima, adesso fantastico, si candida ad essere uno dei miei tre rossi per l’anno 2016.
  2. Brunello Montalcino Riserva 1957, (92) altra botta di giovinezza, forse ancora meglio per profumi, davvero una gran cosa, costante nella beva, costante nel mio giudizio.
  3. Brunello Montalcino Riserva 1958, (94) il più buono in bocca per adesso sei l’annata di un amico di vita e sei forte come lui.
  4. Brunello Montalcino Riserva 1961, (88) non sei male neanche tu, sei un po’ scarico di colore ma sei così dolce e simpatico che sei un buon vino anche tu. Dopo le prime 4 annate e dopo l’antipasto, ottimo e abbondante, arriva la seconda batteria. Arrivano le verdure alla griglia e le salsicce.
  5. Brunello Montalcino Riserva 1970, acidità come un vino giovane, davvero ingiudicabile  … anzi hai 45 anni e va bene così, spero di ritrovarti nella mia vita.
  6. Brunello Montalcino Riserva 1981, passato nell’aldilà.   
  7. Brunello Montalcino Riserva 1982, (94) colore impressionante e buono buono … anzi ottimo.
  8. Brunello Montalcino Riserva 1985, leggera ossidazione, poi cambi, ritorni ossidato, poi in bocca mi intrighi e ti terrei qui ancora ancora.
  9. Brunello Montalcino Riserva 1988, (87) bello fresco stai bene dopo un po’ ancora di più, con la ciccia sei buono. Alla fine della seconda batteria arriva la “ciccia” arrivano delle buone bistecche, rimpiango di aver mangiato tutto l’antipasto, sono davvero tante, mi spolpo il mio osso e intanto si passa alla terza batteria.
  10. Brunello Montalcino Riserva 1990, annata a 5 stelle,  (93) mi sarà arrivato quasi il finale di questa bottiglia, ma sei buono assai.
  11. Brunello Montalcino Riserva 1993, (86) … oggi non mi sembri una riserva e sei il meno convincente.
  12. Brunello Montalcino Riserva 1995, annata a 5 stelle, buono buono sarai giovane come sento intorno a me ma ce ne avessi, ne berrei subito una bottiglia da solo.
  13. Brunello Montalcino Riserva 1997, (92) diverso da un altro 1997 bevuto due giorni fa. Qui però davvero si può dire “giovane” acidità incredibile, vai giù piano piano e mi fai felice.
  14. Brunello Montalcino Riserva 1998, (87) figlio di un’annata minore, nonostante tutto ne vorrei avere … e poi chissà.
  15. Brunello Montalcino Riserva 2001, (90) annata a cinque stelle si fa amare già adesso, è in piena evoluzione, diventerà un gran vino, spero davvero di rincontrarti sul mio cammino.
  16. Brunello Montalcino Riserva 2004, bottiglia che sa di tappo in maniera ,evidente peccato. Si corre per rimpiazzarla, sempre un Biondi Santi arriva, un Rosso Montalcino 2004, dopo tutto questo ben di Dio fa la sua buona figura.

Si organizzano le foto per ricordare una serata che difficilmente si toglierà dalla mente. Una serata di quelle pennellate mi piace definirle. La foto di tutte le bottiglie oltre che bella, dà anche gioia, la fortuna di aver partecipato a una verticale di Biondi Santi.

P.S. In un’altra occasione, non tanto tempo fa, ricordo di aver fatto altri quattro Biondi Santi, sempre il 1997 Riserva a cui avevo dato lo stesso punteggio, quel giorno poi c’erano tre Brunelli il 2008 (86) non mi ha impressionato per nulla, almeno quel giorno era così; 2009 annata classificata niente di buono, invece questo preannunciava diversi Brunelli 2009 bevuti in cantina in questi giorni, mi piacque molto (90+); 2010, vino che ti impressiona per colore e forza, ti parla anche dicendo di avere pazienza, era novembre e ricordo che quella bottiglia me la sarei portata via. In conclusione felice, quasi tronfio di avere avuto la possibilità di bere tanti vini di questo livello, vini? La storia del Brunello e del vino italiano. 

Pasquale Pace
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