Beconcini – San Miniato, Tempranillo e non solo

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Agricola Pietro Beconcini S.s.

Via Montorzo, 13/A

San Miniato (Pi)

www.pietrobeconcini.com

EnoMacelleria Lo Scalco

Via Tosco Romagnola Est, 517

San Miniato Basso (Pi)

www.loscalco.it

Tutto è nato in un minuto, anche se il desiderio di vedere le vigne e le cantine di chi fa tempranillo in Toscana c’è stato da sempre. Si era a Terre di Toscana, il mio viaggio in Toscana poteva non finire lì, erano saltate altre cose e avevo il martedì quasi completamente libero. Così ho pensato che forse potevo ampliare il mio percorso. Vado al banco di Eva e Leonardo per assaggiare i loro vini, inizio dal sangiovese, Maurleo 2013, non una Doc ma una Igt perché è fatto dal 50% di Sangiovese e il 50% da Malvasia Nera, ne resto sorpreso,  non lo ricordavo così, mi piace molto, soprattutto per la sua facile e buona beva (88), poi passo al Chianti Classico Riserva Pietro Beconcini 2012 – Sangiovese 85%, Canaiolo 15%, il primo pensiero è … ma non ero venuto per il tempranillo? Un vino davvero buono (89+), andiamo ancora di Sangiovese, il Reciso 2012 è il meno pronto, ma buono anche lui, che mi fa dire ti vorrei sentire ogni anno (88+), sei entrato nella mia mente e ti ricorderò. Dopo questi tre vini chiedo a Leonardo ed Eva se domani sono in azienda, e siccome la risposta è “certo che sì”, con un po’ di organizzazione ed una telefonata, torno da loro per dire che i tempranillo li sentirò domani in azienda. Ben detto è la risposta, così ci salutiamo rimandando l’incontro a domani.  E il domani arriva subito con una bellissima giornata di sole. Parto da Viareggio e arrivo a San Miniato il viaggio in treno è carino anche perché immagino il mare che è lì per un buon tratto, in orario arrivo a San Miniato , Eva mi sta aspettando, il sole è bellissimo fa anche caldo. Un giro per San Miniato è d’obbligo, la sosta a vedere le vigne che non sono vicine all’azienda è un dovere, le vigne sono diverse e ognuna bella nel suo essere, complimenti davvero. Si arriva in azienda e qui mi sembra come di essere in una conchiglia, le vigne sono come collocate nella conchiglia e così la cantina. Inizio a parlare con Leonardo mentre un signore in sedia a rotelle, completamente autonomo, compra dei vini e va via da solo con la sua macchina, è proprio una giornata bella e piena di emozioni. In Leonardo vedo tanta passione, la sento nelle sue parole e la vedo nei suoi occhi, arriva Eva e si scusa di non poter restare lì perché sono tornati tardi ieri sera e non ha potuto preparare nulla, quindi andiamo in un posto carino, si prendono tre bottiglie, i tre vini di ieri di annate diverse, annate vecchie. Si parte con il sole in faccia, in poco si arriva in una macelleria, è una Eno-macelleria, Scalco è il nome. Ci sediamo, si ordina, io già immagino come andrà finire, si mangerà poco. Ok facciamoci un hamburger, 200 grammi per tutti, mentre aspettate il ragazzo ci dice vi porto un assaggio di pappa al pomodoro, ok ci sta, si aprono i vini, mentre si aprono, ecco l’altro “macellaro”, lui si annuncia dicendo: Vi devo far assaggiare un po’ di prosciutto, la mia risposta è semplice: “E che non ce lo sapevo!”. Gli assaggi sono di tre prosciutti, d’altronde tre vini: Maurleo 2004, in questo ci sento la crescita di Leonardo, è buono e sarà la prima bottiglia che finisce, aiutati anche dal signore della macelleria; il 2013 è un’altra cosa, nel 2013 c’è Leonardo che lavora sempre meglio. Chianti Classico Riserva Pietro Beconcini 2010, doveva essere un’annata ottima e lo sarà, oggi è ancora chiusa lo aspetterei con fiducia, il 2012 di ieri come scritto già ha tanta classe in più. Reciso 2001 ancora invasivo di legno, poi lo assaggi con la trippa, che nel frattempo è arrivata ed è buonissima, il vino si abbina benissimo e va bene così. I tre prosciutti della macelleria sono di tutto rispetto, uno dei tre è davvero ottimo, non male nemmeno quello affumicato. L’hamburger è una delizia, cottura perfetta, non tira fuori una goccia di sangue, succoso, piacevole davvero, un goccio di olio e un po’ di sale a metà lo fa apprezzare ancora di più. Due foto alla macelleria sono d’obbligo, la carne si fa mangiare con gli occhi, è meglio andar via che qui altrimenti si ricomincia, anche perché i tempranillo sono ancora da assaggiare. Si saluta e si torna in cantina, le vigne baciate dal sole sono ancora più belle, le conchiglie si dice che nascondano una perla,e questa vigna è davvero una perla. Si va a casa, su un bel tavolo bianco con la scritta in rosso Pietro Beconcini, si va di Tempranillo, per primo si degusta il rosato Fresco di Nero 2014, non amo i rosati, questo lo trovo davvero interessante, perché va giù con piacere, mi piace la sua freschezza; Ixe – Tempranillo 100% come dice Leonardo, lo dice con estrema convinzione, questa terra è vogata per questa uva, il risultato è questo vino di una piacevolezza buona assai. In ultimo lui il Vigna alle Nicchie 2010, qui parla anche il mio cuore, il Tempranillo mi piace come uvaggio, questo è 100%, un vino davvero di stazza superiore, le uve vengono appassite per 4/5 settimane a seconda delle annate, dopo vinificate hanno una macerazione di 45 giorni, un vino da aspettare, oggi è un vino davvero buonissimo. Un vino che chiude una giornata stupenda, a iniziare dal sole che ci ha accompagnato, una giornata passata con due persone squisite. Due persone che meritano i successi che stanno arrivando. Un appunto ai venditori di vini in Italia, questa azienda non ha rappresentanti, svegliatevi, in particolare i venditori di Roma, non lasciatevela sfuggire. A presto e grazie a Eva e Leonardo. 

Pasquale Pace
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