Guide

La Campania nella guida Slow Wine 2026. 1917 cantine visitate, vite, vigne, vini d’Italia, la guida ai vini buoni, puliti e giusti. A Milano ci sarò con grande piacere

Slow Wine Guida 2026 – Campania
La più grande degustazione dell’anno
18 Ottobre 2025
Superstudio Maxi
Via Mocucco, 35
Milano
www.slowfood.it/slowine/
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.vinointorno.it
www.izziliquori.it

La Campania in Slow Wine 2026

Potrete incontrare le Cantine premiate e assaggiare i Top Wine della Campania durante la degustazione che si terrà a Milano sabato 18 ottobre 2025.

Acquista qui il tuo biglietto!

Il costo dell’ingresso è di 49 euro (39 euro per i soci Slow Food e i soci Fisar) e comprende anche una copia della guida Slow Wine 2025.
Dalle 14 alle 20 negli ampi spazi del Superstudio Maxi, in via Moncucco 35, troverete i banchetti di assaggio con la presenza diretta dei produttori: in definitiva ci saranno più di 800 vini da assaggiare, per la gioia di ogni palato.

Il mio palato come sempre ci sarà perché davvero questa è una degustazione entusiasmante.
Sono tanti i vini presenti che mi piacciono, aspetto l’elenco definitivo per scegliere e farmi un piano.
Ci sarò dal mattino perché mi piace anche la presentazione, fare foto e vedere l’emozione dei premiati.

A seguire ecco il commento sulla Campania e l’elenco dei premiati.

INTRODUZIONE

Dopo due millesimi decisamente problematici, la 2024 potrebbe quasi dirsi un’annata “classica”, sebbene con vendemmie anticipate dovute alle temperature primaverili ed estive superiori alle medie storiche. Per tutto il mese di luglio, durante le prime fasi dell’invaiatura della maggior parte delle varietà, si sono verificate intense ondate di calore e un progressivo innalzamento delle temperature medie. Dopo mesi di siccità, le piogge di settembre hanno dato sollievo alle piante, favorendo la ripresa della maturazione fenolica. Negli ultimi 10 anni, i cambiamenti climatici nella regione hanno modificato progressivamente il ciclo vitale della vite, spesso comportando anticipi delle maturazioni e influenzando così i tempi di raccolta, acuendo la problematica atavica della scarsità delle risorse idriche. Il corretto lavoro in vigna, con la gestione della parete vegetativa e il giusto inerbimento, si sta rivelando fondamentale per farvi fronte, così come il ritorno agli antichi sistemi di allevamento a pergola, per dare ombreggiatura ai grappoli in caso di eccessive ore d’insolazione. Il lavoro di programmazione e gestione della vigna diventa, perciò, quanto mai determinante. Nell’annata 2024 le aziende hanno affrontato gli attacchi di peronospora con grande attenzione e, a differenza dell’annata 2023, questa volta la malattia non ha suscitato le stesse preoccupazioni, grazie agli interventi tempestivi. Buone performance in Irpinia, che vede quattro nuove aziende recensite e registra un ottimo livello medio di Greco di Tufo, soprattutto, e Fiano di Avellino, e un progressivo alleggerimento dei Taurasi, più agili e ripuliti da inutili sovrastrutture. In particolar modo al di fuori delle tre Docg irpine, registriamo un bel fermento: prova ne sono anche i riconoscimenti assegnati in questa edizione della guida. Nel Sannio e nella provincia di Caserta le cose più interessanti vengono dalle piccole cantine artigiane e da giovani realtà meno conosciute, con (ri)scoperte convincenti anche sul fronte naturale. Bene i Campi Flegrei, dove Piedirosso e Falanghina offrono interpretazioni caratteriali e affascinanti, moderne nelle basse gradazioni alcoliche naturali. Resiste l’area vesuviana, martoriata dagli incendi nell’estate 2025, ma con ancora troppe poche aziende che investono sulla qualità. Dal fronte salernitano, la Costa d’Amalfi registra un’ottima qualità media dei vini degustati, dimostrando una lodevole attenzione a vigna e cantina, nonostante le grandi energie profuse nell’offerta enoturistica. Fatica di più il Cilento, invece, che risente maggiormente delle alte temperature, specialmente per quanto riguarda i vitigni internazionali.

LA LISTA DEI TOP WINE

administrator
Il Gourmet Errante, è ciò che faccio da sempre per passione. Ho avuto l'opportunità di degustare tanti vini e prodotti e di passare bellissimi momenti di confronto, discussione e allegria con produttori e artigiani di tutta Italia. Ho vissuto l’evoluzione di molte aziende e nel corso degli anni la curiosità, la ricerca e le scoperte mi hanno portato a disegnare una mappa di emozioni, fatta di persone e storie, che ho sempre cercato di comunicare e promuovere.

Le Marche nella guida Slow Wine 2026. 1917

L’Emilia Romagna nella guida Slow Wine 2026. 1917

Il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia nella

Il Lazio nella guida Slow Wine 2026. 1917

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *