I tre primi piatti dell’anno 2017 per il Gourmet Errante

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I primi piatti del 2017 secondo Il Gourmet Errante. Primi che ricorderò per tanto, tanto tempo.

Ristorante La Palta
Località Bilegno, 67
Borgonovo Val Tidone (Pc)
www.lapalta.it

Eravamo in zona per visitare aziende e con Torre Fornello andammo a pranzo in questo bellissimo locale caratterizzato da una sala piena di luce e di calore, un pranzo davvero interessante. Tra le portate un primo piatto da ricordare: ravioli di riso tra Oriente e Occidente (secondo classificato all’IMAF CHEFS’ CUP). Profumi d’Oriente e classe tutta italiana (l’Occidente), leggermente piccante all’inizio, quel tanto che basta per dare la spinta ai sapori che lo compongono. Piatto buonissimo in tutto e per tutto che ricordo con grande piacere nonostante sia stato uno dei primissimi assaggiati nel 2017.

Locanda La Mandragola
Via Diacceto, 23
San Gimignano (Si)
www.locandamandragola.it

Una bellissima trattoria in quel di San Gimignano, paese meraviglioso, dove dimora questo locale che mi ha visto per ben due volte quest’anno e che consiglio vivamente.
Ci sono stato con tre miei amici, una famiglia, con i quali ho passato due serate memorabili. Sto parlando dei fratelli Logi dell’azienda Il Colombaio di Santa Chiara, che vi anticipo, sarà la mia azienda del 2017 per il Centro Italia.
Ma veniamo al piatto: nastri allo zafferano D.O.P. di San Gimignano e salsiccia toscana. I nastri, della stessa forma delle nostre pappardelle, sono tipici da queste parti e, sarà stato il colore giallo acceso dello zafferano, li rendeva ancora più invitanti. Non vedevo l’ora di arrotolarli alla mia forchetta e deliziarmi di loro. Cremosi e dal gusto intenso, avrei voluto fossero stati infiniti. Ricordo anche il sapore della scarpetta (ho pulito il piatto, neanche a dirlo…). E poi la foto con Andrea Bevilacqua, il proprietario del locale, simpaticissimo, scattata mentre mangiavo. Che ricordi!

Enoteca Poggio le Volpi Wine & Food
Via Fontana Candida, 3
Monte Porzio Catone (Rm)
www.enotecapoggiolevolpi.it 

“Quando ciò che si sogna e desidera si realizza”. Queste parole sono state incise volutamente da Felice Mergè, il proprietario del ristorante. Ha sempre sognato un locale così e lo ha realizzato. Poi, per non farsi mancare nulla, ha coinvolto anche uno chef due stelle michelin: Oliver Glowig. Della serie “i sogni continuano e si realizzeranno ancora”.
Un pranzo ottimo, caratterizzato da tante portate di livello e tra queste, una che si merita il riconoscimento di piatto dell’anno: eliche cacio e pepe ai ricci di mare.
Le eliche, chiamate così dallo chef, sono una pasta simile ai tortiglioni (o “fusilloni”) ed è anche tra le mie preferite. Perfetta la cottura, così come la cremosità del “cacio” e del pepe che, insieme a quella del riccio di mare, si sono esaltate l’una con gli altri.
Ho mangiato un’elica alla volta, insaporendola con quella meravigliosa crema… un vero peccato averle finite. Ottime. Quando tornerò da Barrique le chiederò ancora a Oliver. A proposito, complimenti a lui! L’ho trovato in grande spolvero. Grazie a Rossella Macchia per l’invito.
Tornando al locale, chiudo invitandovi a visitarlo: è un paradiso a pochi chilometri da Roma (duecento metri dall’autostrada, uscita Monte Porzio Catone). Una sosta di valore che merita una deviazione.

Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti

Pasquale Pace
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