San Giovenale e Colli Etruschi Intersezioni Etrusche

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San Giovenale – Habemus
Località La Macchia
Blera (Vt)
www.sangiovenale.it

Coop. Agricola Colli Etruschi
Via degli Ulivi, 9
Blera (Vt)
www.collietruschi.it

5 Dicembre 2016, Blera e le sue eccellenze … e che eccellenze. Vi ricordo che Blera è provincia di Viterbo, oggi si può dire nella regione Lazio. Grazie a Noda Kotaro del Bistrot 64 a Roma, a Coop. Colli Etruschi, a San Giovenale e agli altri produttori che hanno reso un giorno pieno di sole, un giorno da ricordare. In una giornata assolata sono uscite diverse eccellenze della Tuscia. Il tutto inizia nella sede della Coop. Colli Etruschi di Blera. Dopo la spiegazione di tutta la filiera da parte del competente direttore Nicola Fazzi, eccoci a degustare 5 oli del 2016. A condurre la degustazione, dal nome ”Intersezioni Etrusche”, il giornalista Stefano Polacchi del Gambero Rosso. Cinque gli oli assaggiati:

  1. Olio Extra Vergine d’Oliva Classico Colli Etruschi da olive raccolte dal 20 ottobre 2016, dalla descrizione dell’andata intuisco che non sia una grande annata, io di questa annata ne ho assaggiati alcuni e non mi sembrano poi così male, anche questo non lo è, ma qui in questa cooperativa siamo al top.
  2. Olio Extra Vergine d’oliva biologico Io Bio Colli Etruschi, olive raccolte dal 20 settembre, mi viene da dire: meno male che è una cattiva annata, sento anche l’entusiasmo dei relatori e aumenta il mio piacere, un olio che mi piace.
  3. Olio Extra Vergine d’Oliva D.O.P. Tuscia Evo Colli Etruschi da olive 100% caninese colte fino al 20 ottobre, sinceramente ne ho sentiti di migliori, ma è comunque buono.
  4. Olio Extra Vergine d’Oliva Classico Colli Etruschi – lotto 107, olio che venderei subito.
  5. Olio Extra Vergine d’Oliva Classico Colli Etruschi – lotto 108, olio che consiglio a tutti, oscar non solo per il prezzo. Un gran buon olio.

Il sole continua a scaldarci e ci si trasferisce nella cantina San Giovenale, ad aspettarci c’è il suo proprietario, Emanuele Pangrazi, con suo padre. È l’ora di pranzo ma non può mancare la visita nelle vigne e nella cantina, luogo visitato da me per la quinta volta, luogo che mi piace sempre di più, come sempre di più mi piacciono i loro vini. Delle vigne ho già parlato in un mio precedente articolo (http://www.ilgourmeterrante.it/sito/san-giovenale-e-il-suo-habemus-blera-vt/). Oggi è il giorno delle intersezioni tra le due aziende, in queste intersezioni ci si aggiunge un bravo chef che ci delizierà con i suoi piatti. Lui è Noda Kotaro del ristorante Bistrot 64 – Via Guglielmo Calderini, 64 – Roma – www.bistrot64.it, e mando un caro saluto all’altro proprietario del ristorante, Emanuele Cozzo. Si entra nella sala degustazione – pranzo, Noda sta cucinando, si sente dall’odore, le bottiglie sono pronte per essere aperte, lo faccio io con grande piacere, aprirle e servirle. Inizio a versare e arriva l’antipasto: anguilla del lago di Bolsena mantecata all’EVO con aspro di cipolla, l’anguilla mi piace, questa è buonissima, fatta a mo’ di baccalà mantecato, da spalmare e rispalmare sul pane, inizio buonissimo. Si va avanti in maniera impeccabile, il piatto che segue è davvero ottimo: zuppa di ceci del solco dritto di Valentano con gelato all’Evo, tutto nel piatto ha un tocco in più, un piatto da bis. Orzotto con coniglio verde leprino al gurgulestro, le polpette sono super, l’orzotto anche, quindi il piatto è super. Prima del secondo descrivo i vini di San Giovenale:

Habemus IGT Lazio rosso 2014, da uve Grenache, Syrah e Carignan, rese per ettaro di 25 quintali, 11000 barbatelle per ettaro, ogni anno che esce, penso che sia l’annata migliore, dopo un gran vino come il 2013, arriva lui che a oggi gli è leggermente dietro, un vino con tanto carattere e grandi sapori, si beve, si beve nonostante la gradazione (metti la gradazione se ce l’hai)(89);

Habemus Etichetta Rossa IGT Lazio rosso, da uve Cabernet Franc 100%, ricordo l’assaggio da qualche barrique, ricordo che lo volevo fare come vino dell’anno … eccolo, il vino in bottiglia, bastava aspettare per avere questo grande vino nel bicchiere (94).

Si ritorna a parlare di piatti, ecco il secondo: cosciotto di agnello e patate dell’Alto Viterbese IGP , il purè di patate è davvero ben eseguito, così come la cottura della carne, un buon boccone pieno di gusto.

Si finisce con i formaggi dei bravissimi F.lli Pira, per degustare come si vuole gli assaggi da botte dei vitigni di San Giovenale:

Syrah 2015, il caratteriale c’è tutto, forse il più indietro, forse l’uvaggio in cui il legno si sente ancora, ma niente male (87);

Carignan 2015, ci si sente il mare, il terreno, i sapori sono già schietti, quanto mi piacerebbe assaggiarne qualche bottiglia tra qualche anno, solo di quest’uvaggio (89);

Tempranillo 2015, mi piace tanto il tempranillo, ricordo qualche vino davvero buono, questo lo è assai, come per il precedente avercene di vini così, imbottigliati da soli (90);

Cabernet Franc 2015, tanto era buono il 2014, tanto promette questo, sarà la seconda volta dell’Habemus Etichetta Rossa, sarà la seconda volta di una buonissima bottiglia (91);

Grenache 2015, ancora frutta, non mi va di giudicarlo, anche perché quest’uva mi piace tanto (??).

Una bella giornata che finisce con tante cose belle, foto, risate, un tramonto superbo, il sole che scende tra le vigne è davvero bellissimo, come è quest’angolo di Tuscia gourmet.

Pasquale Pace
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