Pescheria I Masenini a Verona una cena buonissima, grande pesce.

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Pescheria I Masenini
Piazzetta Pescheria, 9
Verona
www.pescheriaimasenini.it

Eccomi a raccontare una bellissima serata durante il Vinitaly, quella che fino a oggi è candidata a essere la migliore cena per l’anno 2017. I Masenini a Verona sono due, uno in cui è la cucina di carne a farla da padrona, di cui io ho già parlato (http://www.ilgourmeterrante.it/sito/i-masenini-trattoria/), l’altro è di cucina di pesce, di cui vi parlerò ora.

Come già anticipato, si trattò di una cena durante il Vinitaly, la fortuna ha voluto che trovammo un tavolo libero per cinque persone: dopo anni, finalmente avevo centrato il mio obiettivo. Ero con il mio amico Fabio Zamponi, le due donne di Codivin e un’amica abruzzese. Arrivammo tutti puntuali, ci sedemmo, negli altri tavoli persone importanti del mondo del vino italiano. Due camerieri a disposizione (a volte due è meglio di “one”) che rispondevano cordialmente alle nostre domande sui piatti. Vidi la lista degli spumanti e notai quello di un’azienda a cui sono molto legato: Revì con il suo Paladino 2010.  Immaginavo che sarebbe piaciuto a tutti, ed ero troppo curioso di vederne l’evoluzione. All’apertura rimasi imbarazzato dai buoni profumi che emanava, lo assaggiai e mi piaceva sempre di più; invitai anche il cameriere a farlo, lo annusò e strabuzzò gli occhi di felicità anche lui. Brindammo allegri tutti, soprattutto perchè arrivò il benvenuto: sgombro marinato, come rendere un pesce povero… un benvenuto ricco di bontà.

Il mio antipasto era un crudo di gamberi rossi e scampi (nelle foto il piatto lo vedrete diviso, ma erano sette gamberi rossi e sette scampi…), godurioso per gli occhi e per il mio palato. Un piatto sorprendente per numero di gamberi e scampi ma soprattutto per una qualità eccellente. Un’amica del tavolo prese invece gli spaghettini di calamari crudi e insalatina, fresco e piacevole, da condividere con tutti. Altro mio antipasto: piovra arrostita, spinaci, uvetta, pinoli e aceto balsamico. “Si saranno mica giocato il jolly stasera?”, pensai tra me e me. Non c’era piatto che non rasentava la perfezione.

Si passò ai primi: gnocchi al nero di seppia e ragù d’astice. Assaggiai questo piatto da Fabio Zamponi, purtroppo con la forchetta, perché avrei preferito farlo con un cucchiaio, in modo da prendere tutto in un unico boccone per assaporarne il gusto. Io puntai sugli spaghetti alle vongole, un piatto che sto rivalutando tanto, e quello era niente male, la pasta cotta bene, buone le vongole, ma avrei fatto ritirare di più la parte liquida a parer mio (pare che lì invece piaccia così…). Altro primo per tutti: bigoli con acciughe del Cantabrico e spuma di cipolla. Mi piacque molto, sia assaggiandolo con la spuma che senza, invitante, saporito. Nel frattempo finì lo spumante e arrivò il Soave di Gini Contrada Salvarenza Vecchie Vigne 2012, vino che ho sempre apprezzato, specialmente qualche sua annata un po’ più vecchia.

Secondo piatto: gamberoni con panatura al curry e porcini. Vista la fiducia che diedi ai camerieri, mi rischiai un piatto così. Panatura perfetta, porcini di alta qualità, gamberoni di primissima scelta. Assaggiai singolarmente e poi tutto insieme, libidinoso. Un secondo da raccontare, ma che dico, una cena da raccontare!

Semifreddo al croccante di mandorla come dolce; niente, nessuna imperfezione neanche nei dolci. Ce lo litigammo a suon di cucchiaiate, rubandoci la parte con la cioccolata e quella senza. Poi arrivò il tiramisù a riempire l’ultimo spazietto rimasto nei nostri stomaci sazi, ottimo.

Terminò così una notevole serata, elogiammo i due camerieri per il servizio… e per il conto che ci avevano portato! Qualità, quantità, pregevole esecuzione dei piatti, ottima carta dei vini ad un prezzo eccezionale, da lasciarti senza parole. Dal canto mio posso spenderne qualcun’altra per ribadire quanto detto all’inizio: la cena di quella sera è una seria candidata ad essere la migliore dell’anno 2017.

 Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti. 

 

Pasquale Pace
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