Le Vigne di Zamò alla Vecchia Pineta di Ostia.

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Le Vigne di Zamò alla Vecchia Pineta di Ostia (Rm)

Piazza dell’Aquilone, 4 – Lido di Ostia (Rm)

www.lavecchiapineta.com

www.levignedizamo.com

con Enotria Agenzia e il cuoco Valerio Intreccialagli in cucina.

 

Durante una degustazione (ti pareva e dove altrimenti direte voi) Angelo Vecchioni dell’Agenzia Enotria, mi dice: “Lunedì 24 Novembre che hai da fare?”. Il tempo di vedere e rispondere:”dimmi non ho nulla e non so nulla, ma ci sarò.” Lui: “La combinazione è questa: Le Vigne di Zamò, Enotria Agenzia e Valerio Intreccialagli (ex del ristorante “Il Monticello” dii Monte Porzio Catone), il tutto alla Vecchia Pineta di Ostia”. In un decimo di secondo nella mia testa è passato: “Ostia? E’ una vita che non ci vado; La Vecchia Pineta? Ne ho sentito parlare, non ci sono mai andato. Valerio Intreccialagli? Dove c’è lui c’è buona cucina e qualcosa di Mauro Secondi. Le Vigne di Zamò? Da sempre una delle mie aziende di cui bevo e compro i vini.” Quindi la mia risposta: “Non mi dire altro a che ora e sappi che con la testa già sono li.” Il tempo vola e arriva questo 24 Novembre. Parto con calma con un amico da Olevano per Valmontone, treno in ritardo di 10 minuti circa, il tempo c’è e l’attesa non è un problema. Poi treno rotto, lentezze, ritardi e le ore 13 si avvicinano. Metropolitana ok, si arriva a Piramide ed il trenino per Ostia partirà proprio alle 13,00. Il telefonino è tutto scarico e quindi non posso nemmeno avvertire. Penso che sicuramente stanno per iniziare e sarebbe giusto, ma i vini lì sono anche per me. Ore 13,40, finalmente arrivo, il mare d’inverno, in ogni giorno dell’anno è vita, ogni volta è diverso. Tutti seduti, il mio posto è vicino a Pierluigi di Le Vigne di Zamò, ennesimo piacere di una giornata che sarà da ricordare. Si inizia con Malvasia, Pizza bianca e coppa, Bruschetta primo sale, funghi e coppa. Valerio non si smentisce e il secondo vino “Vigne dei cinquanaenni-Friulano” lo abbina a Tempura di verdure ed i suoi famosi Zampetti. Terzo vino “il Ronco di Corte”. Prima del terzo vino, una novità dell’Azienda “il Rosazzo” che è la prima volta che viene prodotto. A questo punto mi domando: “ed il pesce?”. Nulla, Valerio Intreccialagli infatti vuol rispettare il ristorante spezializzato in pesce che lo sta ospitando. Lui in questo è grande, non si smentisce mai, la sua semplicità, la sua umanità è insuperabile. Il primo? Sento sentore di pasta all’uovo, sento sentore di Mauro Secondi; Lui ultimamente è stato in Langa e se anche non gli serviva se ne esce con dei Tagliolini perfetti, burro salato (forse troppo, peccato) e tartufo. La bontà della pasta fa superare anche la piccola eccedenza del salato. Vino? Altro terzetto, “Ronco delle Acacie”. Qualche foto per riconcentrarsi sul “Tullio Zamò” (sorpresa), non ricordo di averlo bevuto più di un paio di volte ed ecco che il 2009 passa davanti a tutti gli assaggi precedenti (90+). Arriva la carne e arrivano i rossi, sempre a tre a tre: “Ronco dei Roseti” con la migliore bottiglia di oggi, il 2004 (91), a finire il Pignolo. Finito? Mai dire fine, di solito ci sono le sorprese e che sorprese oggi: Dom Perignon Rosé Vintage 2000 come se fosse acqua, che però acqua non è. E’ Champagne e allora si gode. Arriva la sera, arrivano i dolci e ci speravo nel suo grande vino dolce, il “Vola Vola”, invece mi devo accontentare di bere ancora Champagne. Con i dolci direte voi? Con tutto dico io, è Champagne, uno di quelli grandi e beviamo, beviamolo con tutto. Con i Brutti e Buoni, della mamma di Valerio, ho notato la confezione e mi scuso di non averla fotografata. Lo Champagne è “perfetto”, ti fa godere il tramonto esaltando ancora di più una giornata perfetta. Nel ringraziare chi mi ha voluto oggi qui, dico: “Ho partecipato a un evento, una degustazione, una bevuta, una mangiata, una giornata fantastica, una giornata da ricordare. Io dico di aver vissuto una giornata con bellissime persone, con un’azienda storica italiana e con l’amicizia. Giornate da vivere a fiumi sempre. Grazie Angelo, Stefania, Pierluigi, Valerio, Ana e grazie al proprietario di questo bellissimo posto.”

Pasquale Pace
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