Le Cinciole e il piacere di scoprire la loro azienda e conoscere da vicino Aluigi

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Agricola Le Cinciole
Via Case Sparse, 83
Greve in Chianti (Fi)
www.lecinciole.it

Dopo una giornata fantastica c’era ancora tempo per fare qualcosa, si era vicino ad un’azienda che i vini li fa come dico io, le prime volte che li degustavo c’era anche qualche “puzzetta”, oggi si può dire che tutto riesce bene. Ero rimasto colpito dall’uscita, dopo l’assaggio alla cieca di un vino che non avevo mai sentito il mio punteggio era stato 91+, quando ho scoperto che cosa era ne sono stato felice, il vino in questione era il Podere Le Cinciole Aluigi Chianti Classico Docg Riserva 2012, la voglia di risentirlo era tanta, così era tanta la voglia di andare a visitare l’azienda. Si vede la strada con i soliti dispositivi digitali, si vede che si è davvero vicini alle Cinciole, si parte, male che va ci si è provato. Durante il percorso, incontriamo nella sua vigna sperimentale il signore che ha fatto di Panzano, dall’unione dei viticoltori, la Stazione Sperimentale Agronomica:  è Ruggero Mazzilli, che sta potando la sua vigna, con noi c’è anche Alessio Bernini, che ha lo stesso Ruggero come agronomo nella sua vigna a Volterra, i saluti sono d’obbligo prima di risalire in macchina. Arriviamo, ad accoglierci un pastore tedesco che capiamo ci guiderà anche in vigna. Si suona con la macchina e dopo un po’ sentiamo la voce di Luca, con piacere sento che gli piace che siamo qui, faccio le presentazioni e si va in vigna, il cane, come avevo previsto, ci segue, sta scendendo la sera, così Luca ci porta al centro dell’appezzamento di terreno più grande. I terreni per un totale di 30 ettari sono composti da boschi, olivi e vigneti per 13 ettari, siamo a circa 450 metri sul livello del mare, oltre a parlare delle vigne, ci racconta un po’ della sua storia. La sera scende e il tempo stringe, quindi andiamo in cantina, si passa dal cemento per la vinificazione al piano sotterraneo, dove il vino dopo la fermentazione a caduta arriva in legno grande e piccolo. Luca ci parla degli ultimi lavori fatti, del desiderio di ampliare la cantina e di essere soddisfatto già così. La soddisfazione sono i suoi vini, i loro vini, i vini di Luca e Valeria. Si torna sopra e si inizia la degustazione:

  1. Rosato IGT Toscana 2016, 100% sangiovese, a volte mi domando se un vino rosato è d’obbligo in una cantina … Ecco, anche loro ne producono uno, che non è niente male ma non è nelle mie vene, anche perché è metà febbraio è già si sta bevendo un vino della vendemmia 2016;
  2. Le Cinciole, Chianti Classico DOCG 2013, 100% sangiovese, passiamo alle cose serie, il classico vino rosso che ti porteresti anche in barca d’estate, un vino di facile beva, ma allo stesso tempo di piacevolezza abbondante,  è stato e sarà uno dei mie campioni di freschezza e piacevolezza (86);
  3. Aluigi Chianti Classico Riserva DOCG 2012, dedicato al padre di Valeria, eccolo a ripetersi, lo ricordo bene alla cieca, lo ricordo bene sul banco, lo ricorderò bene dopo questa stupenda e buonissima conferma, un vino che sembra si possa masticare per quanto è denso di tutto ciò che un vino buono debba possedere, allo stesso tempo sono sicuro che bottiglie così finiscano anche senza bloccare la beva, un vino che risentirò con piacere, un vino che oggi è davvero più che buono e lo sarà ancora per chi sa quanto tempo ancora (92);
  4. Petresco IGT Toscana 2012, 100% sangiovese, forse non sarà un’annata che durerà nel tempo, oggi però il vino è piano di freschezza, mi piace berlo e berlo ancora, oggi è così domani chi vivrà vedrà (88);
  5. Camalaione IGT Toscana 2012, 70% cabernet sauvignon, 15% syrah e 15% merlot, un vino molto ricco e complesso, non ho mai bevuto un Camalione vecchio, sarei curioso di sentirlo dopo che il legno si è affinato ed equilibrato, mi ricordo un 2011 già pronto e bevibile, questo lo aspetterei con fiducia.

Nel frattempo arriva anche Valeria, mi fa piacere salutarla, il tempo scorre implacabile e si è fatto notte. Vado via felice di essere venuto a trovare due persone che seguo da tempo, per il loro modo di lavorare in vigna e fare vino, vado via felice consapevole che alle Cinciole si fanno vini secondo natura. A presto e grazie a Valeria e Luca. 

Pasquale Pace
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