La Pineta a Marina di Bibbona (Li) un pranzo ottimo

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La Pineta Ristorante
Via dei Cavalleggeri Nord, 27
Marina di Bibbona (Li)
www.lapinetadizazzeri.it

Con Luciano Zazzeri e la sua cucina mi sono incontrato in due occasioni diverse, tutte e due fuori dal suo ristorante, queste due volte sono state accompagnate da un senso di pacatezza, da un senso di saper fare in maniera sublime il proprio lavoro che mi ha catturato da subito. Avevo già provato a prenotare un’altra volta. Questa volta ce l’ho fatta ed eccomi a raccontare un pranzo davvero notevole. L’arrivare nel ristorante è una maniera di approcciarsi allo stare bene e in pace. Si percorre fino alla fine una stupenda pineta, per poi arrivare al mare avendo la sensazione di andarci a finire dentro. All’aprirsi la porta di entrata si respira un’atmosfera piacevole, ci si accomoda in una sedia perfetta, la sedia con i braccioli, adoro sedersi a mangiare in sedie così. Il mare è li, si sente e si vede, il sole è li si sente e si vede. Un Angelo Gaja sorridente e come sempre signorile è al tavolo vicino, nel salutarmi mi aiuta a capire di essere davvero in un gran posto. Lo dice con il suo sorriso, con la sua signorilità: qui si è in un posto di una volta, un posto da amare così, in un posto che si sta divinamente. Apro il menù, due perfetti menù degustazioni appaiono ai miei occhi. Scelgo il secondo con due richieste a cambiare due cose e aggiungerne un’altra, le mie richieste vengono esaudite senza nessun problema, ci si sente bene davanti a un servizio così impeccabile, affabile, amichevole, arriva la lista, il libro direi, dei vini, accompagnati da un benvenuto dalla cucina, sono due alici fritti, due alici perfetti, da un sapore incredibile, l’inizio è davvero bene augurante, a volte un assaggio così ha la sua importanza. Per il vino c’è un mondo, c’è un mondo anche di annate vecchie, una lista davvero importante. Io adoro il Fiano e davanti a un Béchar 2007 di Antonio Caggiano non resisto, scelta che risulterà perfetta, un vino che non ha ceduto su nessun piatto, un vino buonissimo 😋. Con il pane arriva anche un olio e poi un altro, sono dello stesso produttore, mi dicono di un vegano, l’olio mi dice di olio da far conoscere, da apprezzare, uno diverso dall’altro, uno più buono dell’altro. Il mondo della qualità non si finisce mai di imparare. Nei pani c’è un paninetto al burro, buonissimo, da bis, pane carasau anche in un piatto.

Arriva il primo antipasto: Sgombro marinato, crema di ricotta e caramello all’aceto balsamico, come rendere un pesce ignorante, delicato e piacevolissimo … ma poi a me lo sgombro piace tanto. L’altro antipasto si deve mangiare senza posate: Panino con la rana pescatrice. Da mangiare con le mani e infatti le posate non ci sono e si gode a pulirsi le labbra con le dita, con le stesse raccogliere fino all’ultima mollica. 

Passiamo ai primi: Bavette? Per favore si può fare questo piatto con gli spaghetti? Certo che si. Spaghetti con calamari, seppioline, aglio e salvia. Il re della salvia colpisce ancora, salvia che rende questo piatto buonissimo, il resto è davvero un capolavoro a iniziare dalla cottura perfetta di ogni singolo elemento. Tagliolini, radicchio rosso e crostacei. La pasta è buona, il radicchio mi piace, quello che si cuoce con il calore della pasta è buonissimo, i crostacei sono in abbondanza tutto ciò determina un gran primo piatto. 

Ecco i secondi: Pesce nel tegame con pomodorini, capperi, olive e rosmarino. Luciano è anche il re del rosmarino, ricordo le sue seppioline con il rosmarino in un pranzo, oggi quando arriva lui il piatto si esalta. Cacciucco, il cacciucco della Pineta, inutile descriverlo è un cacciucco che vale un viaggio e si merita la foto prima e dopo. Gamberi fritti in pastella. Gamberi? Gamberoniiiiii, l’urlo a chiamarli così arriva perché sono esaltanti. Piatto che si candita come uno dei tre miei secondi per il 2016.

Di dolci ne ho scelti due: Millefoglie con crema pasticciera e caramello. Il millefoglie è tra i miei dolci preferiti, questo sarà tra i più buoni mai mangiati, la crema è perfetta, la croccantezza della frolla è da appassionati, ogni cucchiaio diventa un gran buon boccone. Semifreddo al croccante di pistacchio. Altro gusto che sta nelle mie vene, questo pistacchio in tutti i suoi momenti ci va a circolare, dolce apprezzatissimo. Con il caffè arrivano anche due mini dolci, un bon bon da bis.

Non avevo dubbi, cucina di pesce a livelli molto alti, fatta di ricerca, di esperienza, di lavorare con passione. Un posto da vivere in ogni attimo del giorno, fino, in una giornata così bella, a veder la Corsica… aspettando un tramonto pieno di colori meravigliosi, con la voglia di mare che non finisce mai. Finisce così un pranzo da ricordare, da ripetere, da consigliare.

 

Pasquale Pace
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