La Palta: un ristorante, una famiglia

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La Palta Ristorante
Loc. Bilegno, 67
Borgonovo Val Tidone (Pc)
www.lapalta.it

Eccoci qua, al terzo capitolo del mio viaggio piacentino. Prima vi ho raccontato di una splendida cena all’Antica Locanda del Falco, poi di un’interessante visita presso l’Azienda Agricola Torre Fornello e ora vi parlerò di una goduriosa cena al Ristorante La Palta con i miei compagni di viaggio.
Il ristorante si trova a Borgonovo Val Tidone, in località Bilegno, un luogo tranquillo, semplice e molto ospitale. La cucina dello chef Isa Mazzocchi esprime esattamente tutto questo, portandolo però ad un livello superiore, ovvero esplorando nuove frontiere del gusto senza dimenticare le proprie radici. Non è un caso infatti se La Palta ha raggiunto, e conserva dal 2012, la stella Michelin.
La creatività e il savoir faire dello chef sono accompagnate poi da Roberto Gazzola e Monia Mazzocchi, sorella di Isa: questo non è solo un ristorante, ma una famiglia.
Entrammo nella sala ampia e luminosa carichi di aspettative; il cestino con il pane ed i grissini fatti in casa erano caldi e fragranti, impossibile non assaggiarli subito. Poi arrivarono gli entrée di benvenuto dello chef, dei bocconcini di carne con una sottile cipolla croccante che ne caricava il gusto e la “zappetta” con scaglie di tartufo. C’era da sentirsi lusingati da questo benvenuto.
Come antipasto presi i verzolini ripieni di uova strapazzate con toma del Boscasso, croccante ai porcini e oro zecchino: esteticamente impeccabili, delicati, di una bontà trascinante.
Come primo scelsi i ravioli di riso tra Oriente e Occidente (piatto che è valso a Isa Mazzocchi il secondo posto all’International Imaf’s chef Cup). Che dire, un piatto indimenticabile, che probabilmente metterò sul podio nella mia classifica personale del 2017. Percepivo tutta la vivacità della cucina orientale, con le sue spezie e i suoi aromi, che si legava magnificamente alla grazia della cucina nostrana. Era un percorso gustativo che si ripeteva dal primo all’ultimo boccone, puro godimento per il mio palato.
Come secondo presi il millefoglie di bolliti con salse e mostarda fatta in casa, una rivisitazione di un must della cucina di quelle parti. Provavo una piacevole sensazione nell’affondare il coltello nella carne, così tenera e burrosa e di giocare con gli accostamenti alle marmellate e soprattutto alle mostarde; per non parlare poi del sapore, incredibile.
Terminai il pranzo con un piacevole dolce agli agrumi e con dell’invitante piccola pasticceria.
Quasi stavo per dimenticare i vini! Neanche a dirlo, quel giorno, abbinammo le portate dello chef Isa Mazzocchi ai vini di Enrico Sgorbati di Torre Fornello: Zu e Nero Lucido (due rossi Emilia IGT del 2015 appartenenti alla linea bio di Torre Fornello, il primo prodotto con cabernet sauvignon e altre uve a bacca rossa, mentre il secondo con pinot nero in purezza), Gutturnio Diacono Gerardo 1028 DOC Colli Piacentini riserva 2003 (da uve Barbera e Croatina), Sinsäl Gutturnio Superiore DOC Colli Piacentini 2013 (sempre da uve Barbera e Croatina) e l’immancabile “Una” (Malvasia di Candia botritizzata), il vino realizzato da Enrico Sgorbati e Roberto Gazzola.
Scattai diverse foto quel giorno. Non erano foto di rito, ma fermi immagine di un pranzo unico condiviso con persone allegre, ospitali e calorose. Una famiglia appunto.

Gianluca Ciotti e Pasquale Pace Il Gourmet Errante

Gianluca Ciotti
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