La Foresta e Il Giro d’Italia 2015 a Rieti

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Ristorante La Foresta

Via Foresta, 51

Rieti

www.ristorantelaforesta.it

28/11/2015

Da tre anni a questa parte quando sta per arrivare o è appena passato il compleanno di mio padre, nella mia mente torna “Giro d’Italia” manifestazione organizzata dalla famiglia Di Carlo nel loro ristorante La Foresta di Rieti. Quest’anno c’era stata un’anteprima con un pranzo durante il quale si sono bevute grandi bottiglie. Mi piace elencarle perché è stato un gran piacere e ci sono state delle buonissime sorprese, alcune di queste davvero fantastiche:

  1. La Versa – Brut 1984, le sorprese con i vini, con gli spumanti vecchi sono all’ordine del giorno, questa lo è stata.
  2. Arunda – Brut – andato.
  3. Piper-Heidsieck – Brut Extra s.a. Per l’annata abbiamo fatto una supposizione in base al code che era nel retro bottiglia, classificandola fine anni ’80, al di fuori di questo una gran sorpresa davvero, champagne perfetto.
  4. Dom Perignon – Vintage 1969, quando uno champagne, inizia a sapere di “vinoso”, inizia a sapere di un grande vino, appena aperto sembrava ossidato, poi fino alla fine mi ha accompagnato ed è stato davvero stupendo.
  5. Laurent-Perrier – andato.
  6. Mastroberardino – Greco di Tufo 1984, non è che adesso sia un grande vino, è il vino di entrata dell’azienda, questo è rimasto uguale, quindi dopo 29 anni una sorpresa.
  7. Cantina Sociale di Solopaca – Bianco di Solopaca 1981, semplicemente Bianco di Solopaca, semplicemente una gran sorpresa.
  8. Agricola Balestrieri –Riesling dell’Oltrepò Pavese 1971, altra sorpresa, non so nemmeno se questa azienda esista ancora. Il vino è resistito discretamente.
  9. Furst Lowenstein Riesling Trocken 1983 non è questo il nome dell’azienda, non è un riesling hai massimi livelli, è un riesling intrigante di mai sentito.
  10. Louis Jadot – la scritta del suo nome è rimasta, purtroppo è rimasta solo quella.
  11. Delas Frères – Chantel Perics 1966 100% Syrah – Cornad Hermitage – Cotes du Rhone su per giù c’era scritto tutto questo nella bottiglia, dentro c’era ancora un grande vino, un ottimo Syrah, 39 anni ed essere sorprendente.
  12. Letrari – Marzemino 1986, grande sorpresa una tenuta al tempo impressionante, sia per colore, per i profumi e per i sapore.
  13. F.lli Dorigati – Griner Lagrein vino da tavola di Mezzocorona – Partitella eccezionale – Enoselezione bottiglia n. 9261, purtroppo non stava bene.
  14. Cantina Fattoria dell’Ispoli – di H. & B. Mathes (?) il vino è l’Ispolaia 1991 non era proprio un granché anche se non stava male.
  15. Lungarotti – San Giorgio 1981 i Lungarotti vecchi non tradiscono mai.
  16. Villa Belvedere – Recioto Amarone 1969 … ei fu.
  17. Fiorano – Fiorano rosso 1983, 1985 bottiglie, botte n. 29, bene, male, così così … si beveva, mi aspettavo qualcosa in più.
  18. Chateau Ausone –Saint-Emilion 1962, come ha detto uno dei commensali: Un monumento!!! Un vino incredibile, un vino tenuto sempre nel bicchiere non ha ceduto un attimo, un grande vino, una grande storia.
  19. G Troglia – Ghemme 1979 mi piacciono i vini di Ghemme e questo pensando che è un 1979 è davvero buono ancora.
  20. Marchesi di Barolo – Barolo 1964 … sentire riduzione a un vino dopo 51 anni non mi era mai capitato, era troppo forte però.
  21. Giacomo Voerzio – Barolo 1980 (bella la scritta 11000 mila lire) parte un po’ chiuso, per poi aprirsi non è il massimo ma mi piace, ci torno ed è buono non ottimo.
  22. Borgogno – Barolo 1980 lui all’incontrario del precedente si fa bere subito per poi andarsene come se non fosse arrivato o arrivato scontroso.
  23. Biondi Santi – Brunello di Montalcino, anche se non servirebbe scriverlo, lui è il Brunello, lui è Montalcino. 1981 (bottiglia n. 02442) il commensale si è ripetuto: Un monumento, questa volta italiano aggiungo io. Ho preso il bicchiere e mi sono allontanato per gustarmelo, ho incontrato Sandro Serva della Trota che era li con la famiglia e gliel’ho fatto sentire, ci siamo guardati e abbiamo sorriso, un vino che quando è così ti da gioia grande. Un monumento del vino italiano.

Dopo questa meravigliosa esperienza, accompagnata da un pranzo interessante con alcuni piatti da bis, la zuppa inglese anche da tris, si è andati a visitare la cantina di Antonio Di Carlo e della sua famiglia. La cantina si chiama Le Macchie, le vigne intorno alla cantina sono molto belle, sono a circa 800 mt. di altezza, il Terminillo è li davanti ed innevato, il tutto rende ancora più bello l’insieme delle cose. Assaggiamo tutto il nuovo, i vini in acciaio e in legno, nei legni anche cose degli anni prima, una cantina che deve dare ancora, le vigne sono giovani, e i vini anche, il livello sale sempre di più, la determinazione di Antonio farà il resto, ne vedremo delle belle e buone. Intanto complimenti anche per l’olio e per il premio delle 4 Viti da parte dell’Ais per Il Cerqueto 2013 vino da Merlot al 100% il più interessante dei vini prodotti. Dopo questa giornata stupenda arriva la manifestazione Giro d’Italia 2015, il motto di questa dice: Inebriamo i vostri sensi. Io sono pienamente d’accordo, per questo vi elenco i numeri di quest’anno:

Presenze totali: oltre 2000 persone,

Espositori: 146,

Giornalisti accreditati: 35,

Articoli pre e post manifestazione: 25,

Operatori del settore Ho.re.ca.: 80,

Tv presenti: 4,

Visite al nostro sito internet nel mese di novembre: 5.000,

Visite sul nostro profilo social: 20.000,

Etichette in degustazione: 486,

Bottiglie stappate: 5.800,

Ostriche 2000,

6 porchette,

1000 Crepes,

20 kg di lenticchie di Rascino,

30 kg di tartare di chianina,

20 kg di sushi,

80 kg mozzarelle,

1000 bignè,

4 mortadelle,

25 salmoni marinati,

3200 arrosticini,

50 KG di castagne, 

21 KG carpaccio di manzo,

1800 dolci al bicchiere,

20 kg di agrigelato.

Tanta gente, tanta gente che non capisce che per gustarsi queste manifestazioni deve viverle per intero, quest’anno ancora di più degli anni passati si sono presentati tutti dalle 20,00 alle 21,00, così ecco il delirio. Elencare le cose buone e belle ci vorrebbe troppo tempo, intanto dico che con piacere che qualche azienda sta qui per me, e con piacere dico che la manifestazione gli è piaciuta. Tra le cose belle non posso scordare le ostriche, quest’anno ne ho mangiate solo 5 ed erano buonissime (senza limone mi raccomando). Il nuovo spumante da Nero Buono di Marco Carpineti, il Kius extra brut rosè, si accompagna con tutto ed è davvero una bella sorpresa (lo conosco da quando è nato). I vini di Leonardo Bussoletti, lui non c’era, ed è un peccato, ma era rappresentato bene, da persone simpatiche, i vini si rappresentano da soli, sono buonissimi, in particolare il Colle Ozio 2014, davvero un grechetto buonissimo.  Non male il banco della distribuzione Wine Broker di Roma con dietro Giulio Sciamanna, che è una bomba. Divertirsi con il banco di Contadi Castaldi e Bellavista è davvero un piacere, arriva Sergio Marchetti e le risate partono sincere e schiette. Un salto ai banchi del Cesanese di Olevano e al banco di Terenzi ogni tanto ci sta. Nel frattempo i cartocci di frittura si consumano a dismisura. Aziende che conosco a sentire se hanno portato nuove uscite: Sandonna, Zanchi, Palazzone, Giro di Vento, Borgo di Paglianetto, Cataldi Madonna, Di Sipio, ma qui c’è Giulia e lei è una star di questa manifestazione, i suoi vini crescono, crescono sempre di più, ancora Gautiero dalla Campania, ancora Capitoni, con le sue frasi e i suoi interessanti vini. L’incontro con amici davanti ai panettoni Cova è ghiotto e divertente. Adesso concentrazione ci sono due donne del vino, tutte e due insieme tutte e due simpatiche con vini da sentire assolutamente. Loro sono Jessica Pellegrini di Fattoria del Pino – Montalcino precisamente, tre annate del rosso a conferma che Jessica è brava da subito, il 2010 del Brunello è finito e grazie a Dio oggi c’è il Brunello 2011 che è davvero notevolmente buono già adesso. Questo 2011 sarà una grande anteprima, l’altra è Elena Fucci, orgogliosa della stella dopo dieci anni di Tre Bicchieri per il Gambero Rosso per il suo Titolo, io, la stella di Elena Fucci, come Titolo, come famiglia, come territorio è da anni che la vedo brillare. Vicino a loro c’è un’altra carissima amica dell’azienda Todini che invitiamo ad aggregarsi a noi per la foto di rito. Passano piatti di Cannelloni, di fagioli con le cotiche, delle ottime lenticchie di Onano, di tartine incredibili per quantità. Intanto le sale sono diventate invivibili, peccato, così il tempo di salutare un amico vero, Paolo Trappolini, salutare altre persone tra cui i proprietari del Ristorante La Foresta, di ringraziarli e di complimentarmi con loro per l’ottima, come sempre, riuscita della manifestazione. All’anno prossimo per ripetere il Giro d’Italia anticipandolo di un’ottima bevuta.

 

 

 

 

Pasquale Pace
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