I tre migliori vini bianchi del 2019, con qualche altra segnalazione, per il Gourmet Errante

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Come ogni anno a metà dicembre, alla fine di tante degustazioni e alla fine, forse, per quest’anno, del mio errare, è giunto il momento di svelare la classifica dei migliori “Tre” di ogni categoria.

Dopo gli spumanti, ecco i miei tre bianchi, più qualche menzione. Come ho sempre detto, non sono i migliori in assoluto, ma quelli che mi hanno destato un’emozione immediata, per i sentori, profumi e sensazioni percepite già dal  primo sorso bevuto e anche per il contesto in cui ho vissuto quel momento. 

Ecco i miei migliori vini bianchi per il  2019: un vino toscano e due verdicchi dalle Marche. Oltre a questi tre ottimi vini bianchi voglio segnalare un altro grande Verdicchio che ha fatto man bassa di premi. Mi riferisco all’ottimo Castelli di Jesi Verdicchio Classico Vigna Il Cantico della Figura Riserva 2016, bevuto e degustato diverse volte, un vino che non ti tradisce mai e mi fa piacere sempre farlo conoscere ai miei amici e compagni di tavolo come è successo ultimamente durante la cena dei 5 grappoli di Bibenda a Roma.
Un altro grande vino che metterei sempre tra i  miei preferiti è il Soave Classico Contrada Salvarenza Vecchie Vigne 2016 di Gini. Vino degustato in diverse manifestazione svolte negli ultimi tempi, vino consigliato a diverse persone, un vino fantastico che mette d’accordo tutti, un’azienda meravigliosa che  è stata la mia azienda dell’anno per il nord Italia nel 2018
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Ma vengo ai miei tre migliori per l’anno che sta per finire.

La Staffa
Via Castellaretta, 19
Staffolo (An)
www.vinilastaffa.it

Rincrocca Riserva 2016, Verdicchio dei Castelli di Jesi DOCG Classico Superiore, 100% Verdicchio.
Da una vigna di circa 45 anni, fermenta in cemento con i suoi lieviti indigeni, dove resta per circa 12 mesi, poi in bottiglia e poi pronto ad esaltare la beva per quanto è buono.
Ti esalta in maniera netta già dai suoi profumi, intensi, lunghi, gradevolissimi, quasi infiniti.
In bocca si fa apprezzare lungo tutto il suo percorso, toccando tutti i punti del palato e della lingua, sembra quasi fuoriuscire dalle labbra per accarezzarti, un vino di una bontà infinita.
Quest’anno l’ho bevuto in diverse degustazioni e in altre occasioni, l’ho preso al ristorante o per un aperitivo quando l’ho trovato nelle liste dei vini mi veniva voglia di berlo, sicuramente ne prenderò una bottiglia per un giorno importante della mia vita.
L’ho già scritto in altre occasioni, mi piace ripeterlo,  ne è passato di tempo dal  giorno che ho conosciuto Riccardo, adesso lo conoscono in tanti, lo sta conoscendo il mondo, tanti scrivono di lui, dei suoi vini… e lui è sempre rimasto il Riccardo che ho conosciuto quel giorno. Complimenti a te ragazzo, con grande piacere sei tra i miei preferiti.

Col di Corte
Via Pietro Nenni, 19
Montecarotto (An)
www.coldicorte.it

Vigneto di Tobia 2016, Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore, 100% Verdicchio.  Fermenta con lieviti spontanei aiutato da il pied de cuve, solo acciaio. Non è la prima volta che scelgo tra i miei migliori assaggi il Vigneto di Tobia, mi ricordo tanto di questo vino e per questo mi trovo in bocca un ottimo 2016. Affascina con i suoi profumi, ammalia al primo sorso, ti mette sull’attenti e ti viene voglia di consigliarlo a tutti. Un ottimo verdicchio, un verdicchio che è sempre più una grande conferma. Questo lo avevo scritto dopo la degustazione dei Vignaioli Naturali a Roma di Tiziana Gallo. Durante l’anno l’ho risentito altre volte e ogni volta ho avuto la conferma di ciò. La situazione che mi ha definitivamente convinto di farlo tra i miei migliori  vini bianchi dell’anno, è stata  durante quella che sarà la mia cena dell’anno al Balìce di Milazzo.

Il Colombaio di Santa Chiara
Vini e agriturismo
Località Racciano, 9
San Gimignano (Si)
www.colombaiodisantachiara.it

Vernaccia di San Gimignano Campo della Pieve 2017, Vernaccia di San Gimignano 100%.
Sono stata la mia azienda dell’anno per il centro Italia nel 2017,
 pensando a questo, ,mi viene da ritenere che continuano a sbalordirmi. Durante le varie degustazioni dove li incontro, durante i soggiorni da loro, mi sbalordisco sempre di più per la longevità dei loro vini.
Oggi però vi voglio parlare della loro Vernaccia di mezzo. Lo avevo degustato già un paio di volte e ne ero rimasto estasiato, poi sono arrivato alle anteprime toscane, all’anteprima della Vernaccia di San Gimignano, come sempre al 90% degusto alla cieca, in una batteria dal 31 al 36,  per ultimo mi è arrivato al naso il numero 36. Subito ho avuto voglia di degustarlo, è andato giù senza nessun pensiero di assaggiarlo e poi sputarlo, ho preso la penna è ho scritto: classe pura vino fantastico!

Ne ho assaggi altri,  poi nello scoprire il numero 36 mi sono accorto che era il Campo della Pieve 2017 di “Il Colombaio di Santa Chiara”. La gioia è stata tanta,  l’emozione altrettanto. Loro sono amici veri, tre fratelli, un babbo fantastico, una mamma che fa da braccio d’oro a Mario, il loro papà e nonno dei loro figli, il vero matador su tutto ciò che accade al Colombaio, una vera grande famiglia italiana. Questo vino lo avrò degustato e bevuto in varie occasioni durante l’anno, ogni volta ero sempre più convinto che era uno dei miei tre bianchi migliori per l’anno 2019. 

Pasquale Pace
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