I migliori vini d’Italia per Luca Maroni.

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Luca Maroni 2016 

11 – 14 Febbraio 2016

Palazzo delle Fontane – Eur

Via Ciro il Grande, 10

 Roma

www.lucamaroni.com

Quest’anno presentazione molto più scorrevole da parte di Luca Maroni e della sua guida, le circa due ore sono quasi volate, belle parole, belle immagini, due risate con il comico La Ginestra, due piacevoli brani musicali e poi i tanti premiati sul palco, infine i ringraziamenti a sua sorella, vera factotum insieme al suo staff dell’evento. Le immagini della vigna, al primo anno, del libro sul vino di Leonardo da Vinci a chiudere. A questo punto può iniziare la degustazione. Si cerca qualche azienda interessante e c’è. Termeno con un buono Stoan 2014, il Pinot Nero 2013 a seguire, poi, attaccato a loro c’è San Leonardo, degusto il 2010, lo risentirò prima possibile. Luca Maroni, affiancato ogni anno da qualche azienda che presume segua indicazioni di vera sostenibilità nei lavori in vigna e nel complesso dell’azienda, dà un premio importante relativo a ciò, il premio quest’anno va a un’azienda che mi piace assai e per la quale provo molto affetto, l’azienda è veneta, Zymé, di Celestino Gaspari e delle sue quattro donne, le tre figlie e la sua signora. Lui, orgoglioso, ritira il premio e si accomoda dietro ai banchi di assaggi. I suoi sette vini sono lì schierati per farmi godere, due chiacchiere con lui sono sempre un piacere. Il bianco davvero cresce bene; la Valpolicella è un vino che mi piace sempre; il Cabernet da classico taglio bordolese ti dà sempre un bel colpo di piacere, ne vorrei sentire uno vecchio; il Kairos è un vino che mi intriga da sempre, 14, 15, 16 uvaggi a bacca bianca a bacca rossa assemblati in questo vino, un vino che mi piace; l’Amarone Classico 2008 ti fa capire perché il seguente è un capolavoro, lo è perché esce dopo 4 anni da questo e quindi da aspettare … ma un sorso è buono anche oggi; Amarone Riserva – La Mattonara 2004 me lo versa e vado via per gustarmelo in tutta la sua ottima bontà; Harlequin 2008 quindici uvaggi da bianchi a rossi per un vino ottimo, immaginarlo nel tempo ti da ancora più piacere. Dopo questi vini ottimi vini rossi, bevendo un po’ di acqua e cambiando il bicchiere si può  passare a un buonissimo bianco: il Confini 2013 di Lis Neris, un vino bianco che non tradisce mai. Per finire il primo giorno due passiti: Nals Margreid – Baron Salvadori 2012 davvero un buon passito; poi una sorpresa, perché era tanto che non lo sentivo, è stato il Cashmere di Elena Walch, ecco con un dolce così può finire la prima serata. Un saluto a due produttrici che domani non ci saranno e si torna a casa. Il giorno dopo arrivo all’apertura, ho poco tempo, l’inizio è con i formaggi di Antonello Egizi in arte il “casaro” con le sue forme d’autore, sono forme buonissime, lui poi è un fiume in piena, sempre con tante idee, in continua evoluzione. Altra eccellenza e grande personaggio è l’azienda Piaggia e il suo Carmignano, davvero sempre un buon vino, non si possono non sentire i vini di Montecappone è loro il miglior vino bianco 2016 per Luca Maroni, degusto tutta la batteria e in particolare il loro Tabano Bianco, meno invasivo di legno di altre volte per questo tanto più piacevole. Quest’anno c’è La Tosa, azienda che seguo da tanto tempo, oggi felice di aver ritrovato il mio Luna Selvatica vino da Cabernet Sauvignon, oggi c’è il 2012 che mi piace, non male gli altri due rossi. Vedo una tovaglia con la ricetta della felicità, sono davanti all’azienda Pascucci, fanno un vino dal nome che mi piace Don Pasquale, chissà perché mi piace, un vino che non ti dà la felicità ma ti aiuta a essere felice. Mi aspetta Jasci & Marchesani e quindi ecco tutti i loro vini, buono il Pecorino e il Montepulciano d’Abruzzo. Per finire la due giorni, tre cose presenti da sempre alla manifestazione di Luca Maroni, i broccoletti in vetro degli Orti di Anguillara, qui mi aiutano ad andare avanti, a casa a stare qualche giorno a dieta con piacere, poi l’Es di Gianfranco Fino un vino un mito, è qui che li ho conosciuti Simona e Gianfranco,  splendide persone ed è qui che ogni anno ci allietano con il loro  Es e l’Es più sole, infine mi accompagna fino all’uscita il buonissimo Fiorduva di Marisa Cuomo, prima di lui buono assai il Ravello Riserva 2012 e il Furore Rosso Riserva 2012 che cresce sempre di più. Vado via felice come sempre di aver scoperto qualcosa di nuovo e degustato insieme alla famiglia Maroni e alle ragazze meravigliose del loro staff a partire dalla impeccabile Claudia Caporale. 

Pasquale Pace
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