Gambero Rosso S.p.A.
Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
Prima o poi passerò un paio di giorni a Milano per andare alla ricerca di questi locali.
Guida Milano 2017 del Gambero Rosso
Seta del Mandarin Oriental e Berton ai vertici cittadini
Premi speciali “30 anni della nostra storia”
I ristoranti, i negozi e le enoteche che hanno accompagnato la crescita enogastronomica della città
A un anno dall’Expo si tirano le somme e si raccolgono i frutti. E a chi pensava a un mercato saturo, la ventiseiesima edizione della guida di Milano del Gambero Rosso risponde con quasi 1500 indirizzi e poco meno di 200 novità. 288 pagine (32 in più dello scorso anno) che consigliano su come orientarsi nella Babele enogastronomica della metropoli più dinamica e internazionale della Penisola.
Il capoluogo lombardo, esemplare e intelligente nella gestione del fiume poliglotta che si è riversato in ogni angolo della città e teatro di un virtuoso flusso di investimenti, non ha esaurito la sua verve né il suo appeal si è appannato. Anzi, Milano è oggi più che mai il grande sogno dei cuochi. Primo fra tutti Enrico Bartolini, che dalla Brianza è salito al terzo piano del Mudec, in zona Tortona, per avviare il ristorante che porta il suo nome (Novità dell’anno). Seguito a ruota da Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno, che con un piede sempre nella casa madre è arrivato in città, poco lontano da corso Buenos Aires, con un’osteria moderna ma non troppo, la Trattoria Trombetta. Mentre gli altri tengono il ritmo di un movimento continuo quanto imprevedibile: i traslochi (uno su tutti, Felice Lo Basso che dall’Unico arriva al TownHouse Duomo), gli attesissimi opening (Lume o il nuovo D’O a Cornaredo), le consulenze eccellenti (come la famiglia Cerea al Terrazza Gallia dell’Excelsior Gallia, premio Servizio di sala in albergo).
Conferme per le Tre Forchette lombarde, i Tre Gamberi, il Tre Bottiglie, i Tre Mappamondi. Il Miglior servizio di sala è quest’anno del Luogo di Aimo e Nadia. Sul fronte dei più vantaggiosi rapporti qualità/prezzo, quattro i bilancini rossi: Esco e Spazio di Niko Romito Formazione (Milano), Antica Trattoria del Gallo (Gaggiano), La Piazzetta (Montevecchia). E nella squadra delle Botteghe del gusto, otto tra gli esercizi segnalati in guida più interessanti, curiosi e solidi, di più o meno lungo corso, scelti tra negozi “puri” così come tra gli ibridi moderni per mangiare e comprare. Tra queste, il panificio di Massimo Grazioli, artigiano legnanese conosciuto e apprezzato in tutta Italia, scomparso il 7 luglio scorso.
E poi, nelle prime pagine, qualche curiosità a margine con le migliori interpretazioni della tradizione milanese, nonché i più alti punteggi di cucina, dove spiccano Carlo Cracco (Cracco), Ettore Bocchia (Mistral del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio) e Andrea Aprea (Vun del Park Hyatt Milan). E infine un nuovo simbolo di valutazione, la cocotte, da una a tre a seconda del grado di eccellenza dei bistrot (49 segnalati in questa guida), che in nessun’altra città dello Stivale si ispirano come qui agli esempi transalpini di piccola cucina d’autore in veste casual.
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